COVID-19: come parlarne ai bambini
I bambini hanno risorse e resilienza infinite che pero’ vanno nutrite. Qualche consiglio dagli esperti.
COVID-19. E’ un periodo pesante, difficile per tutti. La chiusura delle scuole e la reclusione forzata possono risultare particolarmente difficili da comprendere per i più piccoli. E’ anche vero però che i bambini si adattano più facilmente degli adulti a qualsiasi situazione e cambiamento «perché la loro costante fondamentale (se sono fortunati), sono proprio loro, gli adulti».
Come aiutarli a comprendere quello che accade a causa del COVID-19?
Per prima cosa, spiegando loro in modo semplice che cosa sta succedendo. Explora, il Museo dei bambini di Roma, ha messo a disposizione sul suo sito una Guida Galattica al coronavirus, pronta da scaricare; oppure c’è il racconto illustrato Storia di un coronavirus, scaricabile in pdf sul sito del Policlinico di Milano.
E’ disponibile anche una versione grafica, da leggere e mostrare a bambini con disabilità o disturbi del neurosviluppo.
L’ESPERTA
Monica Crespi, psicoterapeuta infantile di età evolutiva che lavora al Fatebenefratelli di Milano, ricorda che: «i bambini si fidano di noi e si affidano a noi. Un genitore spaventato, impaurito, ansioso creerà figli “impanicati”, agitati, impauriti. Viceversa un genitore in uno stato di “ragionevole allerta”, attenzione, precauzione creerà bambini tranquilli». Per questo consiglia di mostrarsi calmi e rassicuranti, pur non nascondendo la situazione, e di riservare i sentimenti più negativi a momenti isolati, lontano dai bambini.
L’Importanza della Routine
È utile dare degli orari in cui i bambini possono usare tablet e computer e poi cercare di condividere il tempo insieme, anche in attività pratiche come sistemare casa e cucinare: «Sembra fantascienza ma accade: la banale proposta di fare una torta insieme nella disperazione della convivenza forzata ottiene consensi inaspettati, e può diventare un momento proficuo di divertimento insieme, di dialogo non conflittuale per i più grandi».
Anche per i bambini è importante mantenere una routine, che in questa occasione può diventare più elastica ma non bisogna comportarsi come se fosse una vacanza: alcune cose devono rimanere costanti «perché troppi cambiamenti spaventano».
Crespi consiglia ai genitori di stabilire anche dei momenti di solitudine nella convivenza forzata, permettendo a ciascuno a turno di avere per un tot di tempo il monopolio della tv, del bagno, della cucina.
Al di là dei consigli più pratici è fondamentale accettare «momenti ed emozioni negativi, vederli, viverli, accettarli per poi provare efficacemente a fare diversamente. Inutile ripetersi che è impossibile resistere tra capricci, litigi, occasionali urla, mal sopportazione generale. Non c’è alternativa, bisogna resistere, bisogna muoversi con intelligente elasticità. Che poi è ciò che sarebbe sempre auspicabile riuscire a fare, con i bambini, come in ogni altro ambito delle nostre vite».
fonte: Il Post
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