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Sfida fra robot, L’italia sarà rappresentata da alterego e i-cubit dell’IIT 

Due team dell’Istituto italiano di Tecnologia sfideranno rivali da USA, Giappone, Corea, Europa in una gara tra robot che mette in palio 8 milioni di dollari

 

Tutto pronto per la fase finale dell’Ana Avatar X Prize: la competizione internazionale tra robot tele operati che vedrà robot sfidarsi completando compiti di vita quotidiana da svolgere entro un massimo di 25 minuti è in programma a novembre presso il Long Beach Convention Center di Los Angeles.

L’ANA Avatar XPRIZE è una competizione globale dedicata allo sviluppo di sistemi robotici avatar in grado di trasmettere i ‘sentimenti’, le funzioni e la presenza umana in un altro luogo in tempo reale. Si tratta di una delle competizioni più prestigiose del settore, grazie anche all’importanza del premio riservato ai vincitori.

Due le squadre italiane che si sono qualificate, che provengono entrambe dall’Istituto Italiano di Tecnologia: si tratta del team del robot AlterEgo e quello del robot iCub. “La partecipazione di due team IIT a questa sfida internazionale evidenzia che il nostro istituto è in grado di generare soluzioni tecnologiche innovative e di alta qualità. Queste tecnologie contribuiranno certamente a plasmare il futuro del lavoro in diverse aziende e industrie” – dichiara Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia. “Siamo all’avanguardia nella robotica, nella teoria del controllo e nelle tecnologie digitali, senza perdere di vista l’importanza dell’impatto più concreto sulla vita delle persone. I sistemi avatar saranno cruciali per migliorare l’assistenza sanitaria, il disaster recovery e la produttività industriale”.

L’ANA Avatar XPrize: la competizione internazionale

L’ANA Avatar XPRIZE è una competizione globale dedicata allo sviluppo di sistemi robotici avatar in grado di trasmettere i ‘sentimenti’, le funzioni e la presenza umana in un altro luogo in tempo reale.

Ogni round della competizione si svolge lungo un arco di quattro anni. Questa edizione in corso è iniziata nel 2018 la finale di novembre è il risultato delle pre-qualificazioni svoltesi nel corso dell’anno. Prima della finalissima del 5 novembre, il giorno precedente si svolgerà l’ultima eliminatoria che decreterà i 12 finalisti.

Nel video sotto, maggiori informazioni su questa competizione:

I paesi in gara

In questa edizione, AlterEgo e iCub dell’IIT sono gli unici due robot italiani chiamati a partecipare, in un gruppo di 17 squadre provenienti dagli USA (5 team), Corea del Sud e Giappone (2 team ciascuno), Messico, Singapore, Regno Unito, Germania, Francia e Olanda (ciascun Paese con un team).

Il premio in palio

Il premio finale è di 8 milioni di dollari e sarà così suddiviso: il primo classificato riceverà cinque milioni di dollari, il secondo riceverà due milioni di dollari e il terzo classificato riceverà un milione di dollari.

Le prove che i robot affrontano

I robot che partecipano sono “tele operati”, saranno cioè guidati a distanza, ma questo non rende le cose più semplici: innanzi tutto, dovranno comunque essere in grado di stare in piedi da soli, e poi non saranno comandati da chi li ha sviluppati ma dai giurati dell’Avatar XPrize. Ovviamente, più la macchina è ben fatta, più sarà semplice usarla e dunque ottenere migliori valutazioni nel corso della competizione.

I robot sono chiamati a muoversi in un ambiente che non conoscono e non gli è familiare, devono orientarsi, capire che cosa li circondano, individuare degli utensili e utilizzarli. Alcuni non possono guardarli, ma devono riconoscerli al tatto, capendo che cosa sono e a che cosa servono dalla forma e dal materiale con cui sono costruiti. Si tratta di una delle prove più difficili, perchè occorre grande sensibilità.

I compiti da affrontare sono 10, tutti diversi, all’interno di un percorso di circa 45 metri di lunghezza, diviso in 3 aree principali, in un arco temporale piuttosto limitato (25 minuti)

Il team vincitore sarà quello il cui robot sarà stato in grado di integrare meglio le varie tecnologie usate per creare un sistema robotico di avatar fisico con il quale l’operatore possa vedere, sentire e interagire con un ambiente da remoto, avendo la sensazione di essere realmente presente per portare a compimento vari compiti.

Confidiamo che il laboratorio di Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation dell’IIT di Genova abbia fatto un lavoro eccellente e tifiamo per i nostri due robot in gara!.

AlterEgo e iCub: i due robot italiani in gara

IIT partecipa con due diversi robot, AlterEgo e iCub, pensati per affrontare problematiche differenti e terreni differenti, come si capisce anche solo guardandoli: iCub (ormai arrivato alla versione 3 – lo presentammo a Maker Faire Rome 2014 nella sua prima release, già allora sorprendente) si basa sulla locomozione bipede.

iCub I Credits: IIT

AlterEgo – presente all’ultima edizione di Maker Faire Rome, che si è tenuta a Roma dal 7 al 9 ottobre scorso –  si sposta invece su ruote e ha la parte inferiore che assomiglia a un Segway.

AlterEgo I credits: IIT

Un’altra differenza riguarda i sistemi di manipolazione, perché iCub riproduce la mano umana, mentre AlterEgo, pur avendo lo stesso numero di falangi, è più semplificato.

In qualche modom, iCub è un specie di laboratorio mobile, mentre AlterEgo è studiato e fatto per essere accessibile nel corto periodo e dunque più pronto per operare nel mondo..

Italia all’avanguardia nella ricerca robotica

Come detto, IIT partecipa con due diversi robot, comprensibilmente motivo di grande orgoglio per il nostro paese: “La partecipazione a questa sfida internazionale evidenzia che il nostro istituto è in grado di generare soluzioni tecnologiche innovative e di alta qualità”, ha detto Giorgio Metta, il direttore scientifico di IIT, ricordando che “queste tecnologie contribuiranno certamente a plasmare il futuro del lavoro in diverse aziende e industrie” e che “i sistemi avatar saranno cruciali per migliorare l’assistenza sanitaria, il disaster recovery e la produttività”.

Una spinta per il settore tutto, che esprime livelli di assoluto prestigio, e che aiuterà a comprendere quale mercato effettivo ci sia per questo tipo di tecnologie e come integrarle al meglio con la domanda e le aspettative dei diversi settori industriali nei quali potrebbero essere impiegati (e, spesso, lo sono già)


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker,, Pmi e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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