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In Giappone, un uomo ha sposato un ologramma 

La ‘sposa’ è l’ologramma di una cantante pop manga. La relazione è supportata dalla tecnologia Gatebox, che consente di comunicare con personaggi tridimensionali

 

Nelle scorse settimane ha fatto il giro del web la notizia di un improbabile matrimonio tra un uomo giapponese di 38 anni, Akihiko Kondo, e l’ologramma di una cantante pop disegnata in stile manga. La “moglie” si chiama Hatsune Miku, personaggio dagli occhi e dai capelli blu e dalle tipiche fattezze ‘fumettose’.

Il ruolo di Gatebox

La coppia interagisce grazie a un dispositivo di nome Gatebox, un “cilindro” per esperienze immersive di realtà virtuale che permette l’interazione con una varietà di personaggi inventati tridimensionali. E’ stata proprio la frequentazione sulla piattaforma che ha permesso ai due uno scambio di messaggi e il conseguente “innamoramento”.

Il certificato matrimoniale, che non è valido ufficialmente, è stato rilasciato dalla stessa piattaforma Gatebox, così l’uomo ha potuto coronare il suo sogno.

Gli sposi con il certificato matrimoniale

Il virtuale come sostegno psicologico

L’uomo, che si dichiara fictosessuale – cioè preferisce l’interazione con personaggi di fantasia a quella con persone reali – afferma di essere perfettamente consapevole che sua moglie non è reale. Ciò nonostante, ha deciso di sposarla perché è stata l’unica a dargli sostegno durante il suo periodo di depressione.

Akihiko Kondo ha infatti alle spalle esperienze di bullismo sul lavoro e varie delusioni sentimentali e relazionali che lo avevano trascinato in una forte depressione.

Del resto, che gli ambienti di realtà virtuale possano rappresentare un ausilio interessante per le terapie psicologiche era cosa nota. All’interno di un percorso di psicoterapia, la realtà virtuale può rappresentare un valido strumento di aiuto per terapeuta e paziente, soprattutto perché offre al paziente di partecipare attivamente alla presa di consapevolezza di pensieri, emozioni e comportamenti che mette in atto in determinate situazioni.

 

Dal virtuale al reale

Per far sembrare la vita coniugale più “concreta” l’uomo possiede delle bambole con il volto della moglie che fotografa regolarmente condividendo sui suoi profili social momenti della loro quotidianità. Il suo account Instagram è pieno di foto della sua Hatsune e dei momenti di vita che Akihiko Kondo condivide con le bambole che ne riproducono le fattezze.

Akihiko Kondo con una delle bambole che riproduce le fattezze della ‘moglie’

Come in un film

La storia ricorda vagamente quella raccontata dal film pluripremiato “Her“, ambientata in un futuro utopico, racconta le vicende di Theodore, uomo solo e introverso, che si innamora di Samantha, un’intelligenza artificiale.

L’episodio di Akihiko Kondo, ad ogni modo, sembra non essere un caso isolato. Secondo vari media internazionali, in Giappone sarebbero infatti migliaia le persone che si riconoscono nelle sue stesse convinzioni e che evitano relazioni con persone reali ma intrattengono relazioni sentimentali con personaggi inventati.

fonti: Screenworld I Il Giornale I WondernetMag

immagini: dall’account Instagram di Akihiko Kondo

 

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