Si innova anche il mondo dell’automobile grazie alla tecnologia
I cambiamenti tecnologici che stanno coinvolgendo il mercato delle automobili non riguardano solo le più moderne forme di propulsione, in particolare l’alimentazione elettrica che abbiamo imparato a conoscere grazie ai colossi come Tesla.
I comuni fanali posteriori per auto, ad esempio, siano essi realizzato con comuni lampade oppure dotate di led, sono concepiti per sviluppare luminosità in un’area ben circoscritta e proiettare luce in un unico colore, essendo progettati proprio per questa funzione.
Nel progetto di Pierluigi Zerbini, i prototipi di fanale posteriore a LED a superficie ottimizzata
vengono invece utilizzati elementi illuminanti a LED multicromatici RGB che, potendo variare il loro colore di emissione, permettono di sfruttare in modo completo tutta l’area del faro a disposizione.
Sfruttare la massima superficie del faro
La possibilità di utilizzare sempre la massima superficie possibile per la visualizzazione delle indicazioni di marcia dell’auto, è da intendersi come un miglioramento della sicurezza complessiva dell’auto che, in questo modo, potrà mostrare quanto necessario con la massima efficacia e luminosità possibile.
In pratica i LED posizionati all’interno del faro, vengono comandati da una logica di controllo programmabile, in questo caso realizzata con un Arduino Nano, per accendersi in modo “mutevole” in relazione al tipo di comando ricevuto dall’auto. I comandi da visualizzare sono simulati per mezzo di una scatola di controllo ad interruttori.
Il risultato è che le varie zone del faro, non più dedicate ad un solo tipo di segnalazione, possono mutare la loro funzione in base alle geometrie programmate di volta in volta nella logica di controllo.
Chi è il creatore del prototipo
Il suo motto è: se non lo hai smontato (e magari rotto) non ti appartiene.
Sposato, con due figli maschi il suo lavoro principale è nell’ambito delle telecomunicazioni e della sicurezza informatica. Appassionato di tutto quello che è “DIY“, dalla cucina alla falegnameria passando per l’elettronica e l’informatica, è un “maker” da prima che esistesse la parola per definirlo.
Uno dei suoi obiettivi principali è applicare le tecnologie alla vita reale.
IN COLLABORAZIONE CON NINJA.IT