Il 3D permette di catapultare il visitatore in una dimensione nuova
L’Institutional Assets And Monuments e The Arc / k Project hanno sviluppato una metodologia di insegnamento in fotogrammetria per preservare digitalmente il patrimonio culturale.
Oltre 50 volontari qualificati, collocati in una serie di città venezuelane fotografano attivamente ogni giorno oggetti di importanza culturale nel Paese.
Ogni settimana vengono creati così utilissimi archivi 2D e 3D completi e gli oltre 200 oggetti e strutture delle cinque istituzioni culturali partecipanti stanno lentamente diventando una massiccia biblioteca 3D.
“Abbiamo realizzato modelli 3D di opere d’arte presso la città universitaria di Caracas, patrimonio mondiale dell’Unesco. Questo campus è considerato un capolavoro di architettura e urbanistica, a causa dell’integrazione di arti e architettura su larga scala”, spiega il team.
Stanno inoltre lavorando alla produzione di un museo 3D del patrimonio culturale attraverso gli archivi 3D prodotti.
Con progetti che legano in tutto il mondo ormai stampa 3D e beni culturali, l’aspetto della conservazione e della fruizione da parte di un pubblico vastissimo delle riproduzioni 3D non è più trascurabile.
Chi ha creato il museo 3D dei beni culturali
Ana Maria Carrano, giornalista appassionata di innovazione e patrimonio culturale e J. S. Knight, dirigente esecutivo dell’Institutional Assets and Monuments, un’organizzazione con sede a Miami creata per proteggere il patrimonio culturale attraverso il giornalismo e programmi educativi, hanno dato vita a questo progetto e negli ultimi tre anni hanno guidato un team di giornalisti, storici, museologi e fotografi per documentare e costruire l’archivio digitale di oltre 500 siti storici, monumenti e opere d’arte venezuelane.
IN COLLABORAZIONE CON NINJA.IT