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Il melanoma è il più pericoloso cancro della pelle: la ricerca lavora sullo screening precoce

Nuovi dispositivi di screening potrebbero aiutare la diagnosi precoce e cure più tempestive, incrementando i tassi di sopravvivenza 

 

Il melanoma è il tipo più pericoloso di cancro della pelle e, sebbene i tassi di sopravvivenza siano migliorati negli ultimi anni, la diagnosi tardiva e i ritardi nel trattamento rimangono le sfide principali.

I casi di cancro della pelle sono in aumento in Europa. Secondo i dati dell’UE, circa il 4% di tutte le nuove diagnosi di cancro nel 2020 erano melanomi, la sesta forma di cancro più frequente.

Gli ostacoli alla diagnosi precoce – pazienti che si presentano tardivamente, ritardi nelle consultazioni dei pazienti e accesso limitato agli appuntamenti dermatologici – sono una preoccupazione, soprattutto nei paesi in cui i percorsi sanitari pubblici si basano sulla valutazione dei pazienti da parte dei medici di base prima dell’invio allo specialista.

Gli esperti medici sostengono che la diagnosi precoce è essenziale per una migliore gestione del cancro della pelle. I tassi di sopravvivenza, infatti, sono inferiori a 5 anni quando la malattia è in fase avanzata mentre nella prima fase è quasi del 100%. per cento.

Cos’è il melanoma cutaneo?

I melanomi si verificano quando le cellule cutanee responsabili della produzione dei pigmenti che danno il colore alla pelle, si diffondono ad altre parti della pelle. Sebbene la causa esatta del melanoma non sia chiara, la maggior parte dei melanomi si forma dopo la sovraesposizione ai raggi ultravioletti (UV).

Il sole o le fonti artificiali di luce solare come gli apparecchi abbronzanti emettono raggi UV, tuttavia i melanomi possono comparire anche su parti del corpo che solitamente non sono esposte al sole. Le persone dalla pelle chiara hanno maggiori probabilità di bruciarsi a causa della sovraesposizione ai raggi UV e sono quindi maggiormente a rischio di sviluppare melanomi rispetto alle persone con carnagione più scura. Danimarca, Paesi Bassi e Svezia registrano il maggior numero di casi di melanoma nell’UE.

Quante persone sono colpite dal cancro della pelle nell’UE?

Nel 2022 si sono verificati circa 101.507 casi di melanoma cutaneo, la maggior parte dei quali in adulti di età compresa tra 45 e 69 anni, che hanno causato oltre 15.000 decessi. Gli uomini hanno maggiori probabilità di sviluppare il melanoma rispetto alle donne. Una donna su 74 corre un rischio nel corso della vita (di età compresa tra 0 e 74 anni) di sviluppare il cancro della pelle, rispetto a un uomo su 66.

La rivoluzione di Bdetect

Con l’aiuto dei fondi dell’UE, Bdetect, una startup di apparecchiature medicali, ha lanciato un dispositivo portatile per la diagnosi precoce, basato sulla tecnologia sviluppata dai ricercatori dell’Università della Lettonia.

La tecnologia utilizza luci di colore diverso per determinare se una lesione cutanea è maligna o benigna e mira a semplificare il rilevamento del cancro della pelle. Il dispositivo portatile wireless consente ai medici di base di eseguire rapidi screening di routine nei loro studi con il semplice clic di un pulsante.

Come fa la tecnologia Bdetect a rilevare il melanoma?

La tecnologia di Bdetect è stata progettata per ridurre i tempi e i costi di attesa, produrre risultati più rapidi e migliorare gli esiti dei pazienti rispetto ai metodi di screening tradizionali.

Il dispositivo utilizza la luce LED per penetrare nella pelle fino a cinque millimetri di profondità. Quindi scatta una foto e invia l’immagine a un sistema cloud sicuro per l’analisi utilizzando un algoritmo AI, i risultati vengono quindi generati in pochi secondi.

Le luci rosse, gialle o blu riflettono in modo diverso perché nella pelle sono presenti sangue e melanina, cromofori diversi. In questo modo, sono in grado di restuire informazioni diverse sulla natura e lo stato della lesione esaminata.

Diagnosi precoci, cure anticipate

Questo progresso è un enorme risparmio di tempo: Di fatto, con Bdetect, se sono preoccupato per qualche neo in particolare, posso scoprire rapidamente se non dovrei preoccuparmene o se dovrei andare a chiedere un consulto al  dermatologo.

Bdetect è già stato testato su oltre 4.000 lesioni, con un elevato livello di precisione.

Secondo i ricercatori che lo hanno messo a punto, l’affidabilità di Bdetect è paragonabile ai metodi di screening tradizionali

Un progetto finanziato dall’Unione Europea

Il budget totale per il progetto Bdetect ammontava a poco più di 645.000 euro. L’85% è stato fornito dal Fondo europeo di sviluppo regionale. Il governo lettone ha stanziato il 7,5% del budget, mentre il resto è stato coperto dall’Università della Lettonia e dall’Università Tecnica di Riga.

Il biosensore Terahertz

Il biosensore Terahertz è un’altra tecnologia recentemente rilasciata, capace di rilevare il cancro della pelle con notevole precisione e che, come Bdetect, mira alla diagnosi precoce
Si tratta di un biosensore rivoluzionario che utilizza onde terahertz (THz) in grado di rilevare il cancro della pelle con una sensibilità eccezionale, aprendo potenzialmente la strada a diagnosi più precoci e più semplici.

La differenza con i metodi diagnostici tradizionali

I metodi tradizionali per rilevare il cancro della pelle spesso implicano scansioni TAC e PET costose e dispendiose in termini di tempo e tecnologie invasive a frequenze più elevate. Il biosensore sviluppato dalla Queen Mary University of London e dalla University of Glasgow offre una soluzione non invasiva ed altamente efficiente, sfruttando le proprietà uniche delle onde THz – un tipo di radiazione con energia inferiore rispetto ai raggi X, quindi sicuro per gli esseri umani – per rilevare sottili cambiamenti nelle caratteristiche cellulari.

L‘innovazione chiave risiede nel design del biosensore. Dotato di minuscoli risonatori asimmetrici su un substrato flessibile, è in grado di rilevare sottili cambiamenti nelle proprietà delle cellule. A differenza dei metodi tradizionali che si basano esclusivamente sull’indice di rifrazione, questo dispositivo analizza una combinazione di parametri, tra cui la frequenza di risonanza, l’ampiezza della trasmissione e un valore chiamato “Larghezza intera a metà massimo” (FWHM). Questo approccio globale fornisce un quadro più ricco del tessuto, consentendo una differenziazione più accurata tra cellule sane e cancerose e la misurazione del grado di malignità del tessuto.

Il successo dei primi test

Nei test, il biosensore ha differenziato con successo tra cellule normali della pelle e cellule di carcinoma basocellulare (BCC), anche a concentrazioni diverse. Questa capacità di rilevare il cancro in stadio iniziale ha un immenso potenziale per migliorare i risultati dei pazienti.

Diagnostica scalabile anche su altre patologie

Le implicazioni di questo studio vanno ben oltre il rilevamento del cancro della pelle. Si tratta infatti di una tecnologia che potrebbe essere utilizzata per la diagnosi precoce di vari tumori e altre malattie, come l’Alzheimer, con potenziali applicazioni in contesti con risorse limitate grazie alla sua portabilità e convenienza.”

L’integrazione della tecnologia di imaging terahertz in questo tipo di sensore flessibile, portatile e riutilizzabile potrebbe rendere lo screening del cancro un’operazione più rapida e confortevole per i pazienti. I suoi ideatori ritengono che questo biosensore abbia il potenziale per salvare innumerevoli vite consentendo la diagnosi precoce e l’intervento per vari tipi di cancro.

fonti: Euronews I Queen Mary University of London

immagine di copertina: Bdetect I crediti Euronews

autrice: Barbara Marcotulli


 

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