hardware, software e robotica insieme per facilitare l’apprendimento del braille
Anche se è impossibile fare una classifica delle disabilità basandosi sui disagi che generano, di certo la cecità può essere annoverata tra le più limitanti, poiché noi tutti affidiamo agli occhi una larga parte delle nostre attività quotidiane. Tra queste vi è la comunicazione scritta, che passa attraverso la lettura. Per facilitare le persone non vedenti in questo ambito, un gruppo di ragazzi delle scuole superiori ha creato la NBM – Next Braille Machine, uno strumento che codifica e decodifica testi e braille in modo dinamico.
Il gruppo, che si chiama Next Nao, è composto da ragazzi dell’ISS Pitagora di Pozzuoli (Napoli) che si sono distinti per le loro abilità informatiche e per la capacità di progettare soluzioni tecnologiche. I ragazzi provengono da sezioni diverse, ma si sono subito amalgamati, grazie anche alla passione per la tecnologia che li accomuna.
La NBM è una soluzione che unisce hardware, software e robotica per agevolare la comunicazione in braille e il suo apprendimento. Partendo da un testo, esso viene mostrato dalla NBM sia in caratteri braille dinamici che sul display. In questo modo la persona non vedente e l’assistente possono apprendere il linguaggio facilmente ed interagire con esso.
I ragazzi hanno lavorato a lungo alla progettazione, arrivando ad un prototipo funzionante. Venite a scoprirlo – e magari a conoscere i suoi entusiasti creatori – al Maker Faire Rome – the European Edition 2019, la fiera dell’innovazione che si svolgerà dal 18 al 20 ottobre alla Fiera di Roma.