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Empatia: un’arma fondamentale contro l’invecchiamento

Un’esclusiva tuta progettata dal MIT aiuta le persone a comprendere meglio l’esperienza dell’invecchiamento sia sotto il profilo fisico che emotivo

 

Man mano che le persone invecchiano, diventano sempre più vulnerabili e i loro bisogni aumentano. Ciò può essere dovuto a una serie di motivi: non vogliono essere visti come un peso, si sentono a disagio nel cambiare ruolo essendo stati i caregiver dei propri figli, potrebbero non esserne consapevoli. Tuttavia, può essere abbastanza difficile per gli anziani mostrare e spiegare i loro bisogni a familiari e amici. Possono cercare di affrontare da soli problemi come i limiti fisici, la cattiva salute o la solitudine per evitare di “imporre” o “essere un peso” per gli altri.

L’empatia: una componente cruciale quando ci si relaziona con persone anziane

È qui che entra in gioco l’empatia. Dato che una persona cara può essere riluttante a chiedere aiuto, dobbiamo osservare e ascoltare attivamente i segnali di un problema. Dobbiamo essere pronti ad aiutare, a volte prima che venga chiesto aiuto.

Empatia significa mettersi nei panni di qualcun altro e prendere una decisione informata in conseguenza. L’empatia è vedere attraverso gli occhi dell’altro, ascoltare attraverso le sue orecchie, sentire le sue emozioni e pensare ai suoi pensieri. Richiede di interiorizzare i suoi sentimenti e agire di conseguenza. È una componente cruciale quando si lavora con gli anziani.

In molti casi, l’empatia è la cosa più importante che possiamo fornire. Le persona hanno bisogno di sapere che sappiamo come essere dalla loro parte quando sono più fragili o in difficoltà. Possiamo essere la loro forza quando ne hanno più bisogno.

Agnes, la tuta per l’empatia sviluppata dal MIT

Oggi le persone vivono più a lungo che mai e questo comporta nuove sfide su come migliorare la qualità della vita per una popolazione globale che invecchia.

L’AgeLab del MIT – Massachusetts Institute of Technology, un laboratorio dedicato interamente alla ricerca sull’invecchiamento,  ha sviluppato una tuta che simula il processo di invecchiamento, per offrire ai giovani (ma anche a ricercatori, designer, progettisti, sanitari, e molte altre categorie) un’idea più chiara delle sfide fisiche che devono affrontare le persone anziane.

L’obiettivo della tuta – chiamata Agnes, per Age Gain Now Empathy System – è rendere il mondo più accessibile agli anziani e assicurare una vita migliore per le persone che invecchiano.

Da 20 a 80 anni in 20 minuti

AGNES è calibrata per approssimare la mobilità, la vista, la flessibilità, la destrezza e la forza di una persona di quasi 80 anni. Riesce a simulare circa 20 effetti dell’invecchiamento. Non riesce ancora a considerare anche i sensi dell’olfatto e del gusto, che pure vengono afflitti dall’invecchiamento, né può simulare i problemi cognitivi legati alla complessità e alla comprensione che spesso accompagnano l’età anziana, ma è comunque un progetto di altissimo valore.

Agnes permette, infatti, di ‘sentire’ gli effetti dell’invecchiamento. Indossandola, si può passare dai 20 agli 80 anni in 20 minuti. 

Nella foto sotto, alcuni ricercatori indossano AGNES per comprendere le difficoltà, la frustrazione e la fatica che spesso sperimentano gli anziani.

foto: MIT AgeLab

La tuta può contare su tutta una serie di ‘accessori’ che aiutano a ‘entrare’ in empatia con una persona anziana, poiché ne simulano tutte le difficoltà: pesi, corde elastiche, guanti spessi e persino calzature pesanti e occhiali con lenti in una gradazione di colore che riproduce gli effetti del decadimento della vista, sono pensati per offrire un’esperienza iperrealistica di cosa significhi ‘portare a spasso’ un corpo più vecchio.

 

 

foto: MIT AgeLab

 

Un’esperienza sorprendente e spiazzante

Indossare AGNES simula l’effetto dell’invecchiamento di una persona in arco di tempo brevissimo. Si tratta di un’esperienza sorprendente, spiazzante, per molte persone. Oggi AGNES è utilizzata per offrire a ricercatori e studenti un assaggio della resistenza, della frustrazione e della fatica che spesso gli anziani sperimentano, e aiutare a riprogettare le scelte che li riguardano.

Empatia: necessaria per (ri)progettare i servizi

Ma la tuta non è importante solo per lo choc emotivo che è capace di generare su chi la indossa. L’empatia che è capace di nutrire deve essere usata per aiutare designer, ingegneri, decision-maker a comprendere un po’ meglio il mondo fisico e sociale con il quale si confrontano gli anziani – e con il quale si confronterà il loro sé futuro, in modo che possano progettare prodotti e servizi migliori per gli utenti più anziani.

In questo senso, AGNES è uno strumento favoloso per aiutare a migliorare la progettazione di sistemi di trasporto pubblico, di ambienti di vendita al dettaglio, di dispositivi medici e di imballaggi di prodotti.

Nel video, il racconto di alcuni test sul campo realizzati per comprendere proprio come determinati servizi possano risultare più complessi per persone anziane, e riprogettarli in conseguenza:

Apprezzata anche dal cinema

Dal suo debutto, ormai nel 2006, AGNES ha aiutato interi team di studenti, ricercatori, designer e molti altri a riprogettare i loro prodotti e servizi in funzione delle caratteristiche degli anziani. E’ un progetto e un concept cosi ‘giusti’ che anche il mondo dello spettacolo si è accordo di lei.

Fast Forward: il documentario

AGNES è apparsa con i famosi YouTuber “The Try Guys” (https://www.youtube.com/watch?v=hK9HXNib24g) e ha svolto un ruolo di primo piano nel documentario della PBS “Fast Foward Features Joe Coughlin”, che espone le persone a come potrebbero apparire e sentirsi quando saranno più ‘mature’, per stimolare conversazioni e riflessioni sull’invecchiamento e su come vivere bene in età avanzata.

Limitless, con Chris Hemsworth

Più di recente, AGNES appare in una nuova serie di documentari intitolata “Limitless with Chris Hemsworth,prodotta da National Geographic e trasmessa in streaming su Disney+. La serie è diretta da Darren Aronofsky (“Noah”, “Black Swan”) e ha come protagonista l’attore Chris Hemsworth.

La maggior parte della serie di sei episodi presenta Hemsworth che affronta situazioni estreme come temperature gelide, alta quota e giorni di digiuno. Si tratta di esperienze che servono a  comprendere – e superare – i limiti del corpo umano. Ma l’episodio finale del documentario prende una svolta sorprendente. Invece di tentare di superare l’ennesima sfida, Hemsworth ha il compito di accettare i limiti inevitabili del potenziale umano: il fatto che invecchierà, che deteriorerà fisicamente e che morirà.

I produttori di “Limitless” fanno di tutto per immergere Hemsworth nel mondo della vecchiaia. Un’intera comunità di pensionati, completa di residenti e assistenti, viene costruita per far vivere Hemsworth. Viene stampata una carta d’identità con una versione invecchiata della sua faccia da portare sempre con se’. In questo ultimo episodio, Hemsworth è equipaggiato con una versione personalizzata di AGNES in modo che possa sperimentare come il suo corpo potrebbe cambiare quando invecchierà.

Chris Hemsworth indossa AGNES I foto. MIT AgeLab

All’inizio dell’episodio, Hemsworth si lamenta di indossare AGNES – “questa tuta fa schifo”, lo sentiamo esclamare – e tenta di superare i suoi limiti con sforzi fisici. Perde una partita a ping pong e si esaurisce in una lezione di aerobica. Ma il secondo giorno in cui indossa la tuta AGNES si rende conto che non c’è modo per lui di sfidare i limiti che AGNES porta con se’. Invece, comincia a imparare come adattarvisi e come accettarli, e a permettersi di dipendere maggiormente da altre persone.

Empatia e potere della narrazione

“Parliamo spesso di AGNES come strumento di empatia, ma le apparizioni della tuta nei media popolari suggeriscono anche il suo potere come strumento per raccontare storie su una maggiore longevità”, afferma Taylor Patskanick, ricercatore presso il MIT AgeLab che è coinvolto nella ricerca e nell’organizzazione di workshop nei quali si può provare la tuta AGNES.

L’aspetto sorprendente della tuta e le reazioni delle persone che la indossano hanno il potere di suscitare sorpresa, discussione e riflessione nel pubblico, portando a nuove forme di comprensione.

“La storia è la tecnologia più antica che abbiamo. Le storie ci coinvolgono, ci istruiscono e ci danno un’idea di ciò che è possibile”. Le difficoltà che AGNES ci rappresenta non sono necessariamente ‘IL’ destino che ci attende ma fornisce intuizioni  e indicazioni su ciò che POTREMMO essere da anziani.  AGNES è un’opportunità di immaginare il nostro futuro oggi in modo da poter avere una vita migliore domani”.

fonti: BBC I MIT AgeLab

immagine di copertina: Chris Hemsworth indossa la tuta AGNES per la serie ‘Limitless’. foto: MIT AgeLab


 

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