Arabat recupera gli scarti delle arance per riciclare, in modo sostenibile, le batterie al litio
Arabat è una delle sei imprese vincitrici di “Top of the PID” 2023
E’ possibile riciclare le batterie al litio in modo sostenibile, riducendo gli elevati consumi energetici richiesti dai tradizionali metodi di riciclo? La risposta è sì e a mettere a punto questa nuova modalità di recupero delle pile esauste sono stati quattro ingegneri pugliesi che hanno fondato Arabat, startup con sede a Foggia che sfrutta bucce d’arancia e scarti vegetali per recuperare terre rare e metalli preziosi contenuti nelle batterie.
Premiata a Maker Faire Rome 2023 nell’abito del Premio “Top of The PID” (categoria “sostenibilità”), Arabat ha sviluppato un innovativo processo idrometallurgico che si avvale dell’uso di materiali ecologici quali l’acido citrico e gli scarti di frutta e verdura, in grado di fornire ottime performance al settore del riciclo e limitando così i danni che i tradizionali metodi di recupero delle batterie avrebbero, a lungo andare, provocato all’ambiente, a causa delle alte temperature necessariamente impiegate e, quindi, alle forti emissioni di gas serra.
Come è noto, infatti, la domanda globale di batterie è in continuo aumento, con l’obiettivo di contrastare il riscaldamento globale attraverso l’elettrificazione della mobilità e la più ampia transizione energetica. Ad oggi sono, effettivamente, molteplici i vantaggi ambientali e sociali di questa tendenza che non è, tuttavia, priva di sfide. A cominciare dal reperimento dei materiali cardine e dalla gestione dei rifiuti.
A questo proposito, bisogna ammettere che l’economia circolare offre una vantaggiosa via per trasformare il secondo problema in una soluzione per il primo ma i punti oscuri destano preoccupazione: per estrarre i metalli preziosi dalle batterie al litio si ricorre per lo più alla pirometallurgica, processo piuttosto energivoro, costoso e inquinante. Non solo. Essendo il processo ad alta temperatura (fino a 1.500°C) tutti i non metalli presenti vengono combusti e quindi persi. Un’alternativa più sostenibile è rappresentata dall’idrometallurgia, che sfrutta dopo una fase di pretrattamento acidi e temperature decisamente più basse (in genere entro i 100 °C) per estrarre i metalli. Ma, anche se relativamente più rispettoso dell’ambiente rispetto ai metodi convenzionali, l’uso di sostanze chimiche così forti su scala industriale potrebbe generare una notevole quantità di inquinanti secondari, ponendo notevoli rischi per la sicurezza e la salute.
L’innovazione di Arabat: batterie dagli scarti della frutta per salvaguardare l’ambiente
Arabat ha messo mano al processo idrometallurgico per renderlo ancora più sostenibile, sfruttando i rifiuti di limoni ed arance. In particolar modo, la sua tecnologia prevede la sostituzione dei comuni acidi inorganici forti usati nella lisciviazione con acido citrico, l’acido organico debole presente negli agrumi, il cosiddetto “pastazzo”. Quest’ultimo è impiegato assieme alla buccia delle arance, deumidificata al forno – senza superare mai gli 8o gradi – e macinata in polvere che altro non è che il frutto della triturazione delle batterie esauste.
La chiave sta nella cellulosa contenuta in questo scarto, che viene termo-convertita in zuccheri durante il processo di estrazione, che a loro volta migliorano il recupero dei metalli. Anche gli antiossidanti naturali presenti nella buccia, come i flavonoidi e gli acidi fenolici, contribuiscono alle performance.
Il processo di riciclo restituisce “carbonato di litio, idrossido di cobalto, idrossido di manganese e idrossido di nichel (e altri composti, in via di studio) a elevata purezza”, spiega l’azienda, presentando enormi vantaggi sia economici sia ambientali. Utilizzando l’acido citrico e la biomassa pre-trattata il processo riduce significativamente la necessità di alte temperature e tempi prolungati, tipici dei processi idro-metallurgici convenzionali.
Questo significa un notevole risparmio energetico, un abbattimento dei costi – il “pastazzo” ha un costo simbolico di 1 euro a tonnellata – e una riduzione dell’impatto ambientale. Inoltre, la capacità di ricavare metalli preziosi come nichel, cobalto e litio dai rifiuti contribuisce all’economia circolare, riducendo la necessità di estrarre nuove materie prime.
Ma non è tutto: la startup non si limita alla sola innovazione nel riciclo delle batterie, ma ambisce a diventare un modello per l’intero settore della green economy poiché ha tutto il potenziale per trasformare l’industria del riciclo, proponendo una soluzione che è non solo rispettosa dell’ambiente, ma anche economicamente sostenibile.
A Maker Faire Rome il “premio sostenibilità” per Top of the PID” 2023
La tecnologia AraMet di Arabat è stata premiata nella categoria “sostenibilità” in occasione dell’edizione 2023 di Top of the PID, l’iniziativa promossa da Unioncamere e Dintec, con la rete dei PID – Punti Impresa Digitale delle Camere di Commercio volta a dare visibilità a iniziative e progetti innovativi nell’ambito della doppia transizione, quella digitale ed ecologica. La cerimonia di premiazione si è svolta nell’ambito dell’undicesima edizione di Maker Faire Rome, l’evento dedicato all’innovazione tecnologica promosso dalla Camera di Commercio di Roma.
Scopri qui le sei imprese vincitrici di Top of The PID 2023.
Top of the PID 202024: al via la nuova edizione!
aperta ufficialmente la 6° edizione di Top of the PID che, per quest’anno, presenta alcune importanti novità a cominciare da due nuovi ambiti di intervento: Artificial Intelligence per la digital trasformation (soluzioni di intelligenza artificiale applicate alla trasformazione digitale dei processi e/o dei servizi e/o dei modelli organizzativi/di business delle imprese o delle Pubbliche Amministrazioni) e Education (soluzioni innovative nella formazione e nella creazione e accrescimento delle competenze digitali attraverso l’uso di tecnologie delle competenze attraverso l’uso delle tecnologie 5.0).
Scopri di più sulla nuova edizione e candida la tua impresa entro e non oltre le ore 23.59 del 2 settembre 2024: anche quest’anno le aziende vincitrici verranno premiate nel corso di Maker Faire Rome, dal 25 al 27 ottobre!
Fonte: rinnovabili.it
Credits foto copertina: makerfairerome
Autrice: Francesca Rosati
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.
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