valvole 3D-printed per la terapia intensiva dell’Ospedale di Brescia
Molti si sono chiesti quali saranno le conseguenze dell’attuale pandemia di Covid-19 nell’ambito della produzione manifatturiera, pesantemente rallentata dall’emergenza. Si tratta di una domanda alla quale non è possibile offrire oggi risposte; siamo ancora molto lontani dal comprendere quali saranno le implicazioni – nel lungo, medio e persino a breve termine – di questo gravissimo fenomeno sulle supply chains globali.
Una cosa però è certa: in situazioni di emergenza la manifattura additiva, la stampa 3D può rivelarsi fondamentale, fornendo alle tradizionali catene di produzione un aiuto valido e immediato. Ne è un esempio, proprio di questi giorni, la vicenda dell’Ospedale di Brescia, da subito in prima linea perché al centro della regione in assoluto più colpita dall’infezione da Coronavirus.
Uno dei problemi principali che la pandemia sta causando è, infatti, l’aumento esponenziale nella domanda di cure intensive e di ossigenazione per le persone affette dal virus e questo implica una continua, crescente, necessità di apparecchi per la rianimazione perfettamente funzionanti e immediatamente disponibili.
Scongiurare il malfunzionamento o, addirittura, la rottura di questi dispositivi, e provvedere immediatamente alla loro manutenzione, e’ indispensabile ed è proprio in questo caso che la stampa 3D interviene con efficacia: la scorsa settimana, l’Ospedale di Brescia ha avuto urgentemente bisogno di valvole per i dispositivi di terapia intensiva che nessun fornitore, in tempi brevi, avrebbe però potuto consegnare.
La richiesta – attraverso Nunzia Vallini, direttrice del Giornale di Brescia – è però arrivata a Massimo Temporelli, fondatore del laboratorio di fabbricazione digitale The FabLab e da diversi anni collaboratore della testata giornalistica per la diffusione della cultura dell’Industria 4.0 nelle scuole.
Non essendo possibile reperire le valvole, Temporelli ha ipotizzato di poterle realizzare con l’ausilio della stampa 3D e la soluzione è arrivata da Isinnova, azienda bresciana specializzata in progetti innovativi: il suo fondatore e CEO Cristian Fracassi in pochissime ore ha fornito una stampante 3D all’Ospedale di Brescia e si è immediatamente messo all’opera per riprogettare e riprodurre i pezzi mancanti agli apparecchi di terapia intensiva.
I risultati sono stati eccellenti: i test effettuati sulle macchine in uso hanno dimostrato il perfetto funzionamento di queste innovative valvole e l’adeguato supporto a ben 10 pazienti.
Mai come in queste settimane emerge chiaro il potenziale della combinazione tra ingegno, creatività e tecnologia e il suo ruolo prezioso nel generare soluzioni “d’emergenza”.
Cogliamo l’occasione di questa ennesima dimostrazione di grande energia e coraggio – anche e soprattutto da parte dei medici e del personale sanitario, che nulla lascia intentato per assistere al meglio i pazienti – per esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che in questo momento, a qualsiasi titolo, si espongono in prima linea per contrastare il virus e la sua diffusione e per garantire adeguato aiuto a chiunque ne abbia bisogno.
fonte: 3dprintingmedia
Maker Faire Rome – The European Edition si impegna da ben otto edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.
Seguici, iscriviti alla nostra newsletter: ti forniremo solo le informazione giuste per approfondire i temi di tuo interesse.