Eni annuncia l’avvio di un nuovo, potentissimo, sistema di super calcolo
L’impegno nel super calcolo è al centro della strategia di decarbonizzazione di Eni e della realizzazione e crescita dei nuovi business legati alla transizione
Eni ha avviato il nuovo sistema di super calcolo HPC6: una straordinaria potenza di calcolo pari a oltre 600 milioni di miliardi di operazioni matematiche complesse al secondo. HPC6 si colloca al quinto posto assoluto della nuova classifica mondiale TOP500 , i 500 super computer più potenti di sempre.
Si tratta di un risultato eccellente che posiziona HPC6 come primo supercomputer in assoluto in Europa, primo al mondo fra i supercomputer a uso industriale e unico sistema non-USA tra i primi 5 al mondo.
A cosa serve il supercalcolo
La tecnologia del supercalcolo comprende i supercomputer, i computer più veloci del mondo. I supercomputer sono costituiti da interconnessioni, sistemi di I/O, memoria e core di processori.
A differenza dei computer tradizionali, i supercomputer utilizzano più di un’unità di elaborazione centrale (CPU). Queste CPU sono raggruppate in nodi di calcolo, che comprendono un processore o un gruppo di processori, SMP (symmetric multiprocessing) e un blocco di memoria.
Su larga scala, un supercomputer può contenere decine di migliaia di nodi. Grazie alle capacità di comunicazione di interconnessione, questi nodi possono collaborare alla risoluzione di un problema specifico. I nodi utilizzano le interconnessioni anche per comunicare con i sistemi di I/O, ad esempio data storage e rete.
Quanto è veloce il supercalcolo
Il supercalcolo viene misurato in operazioni in virgola mobile al secondo (FLOPS). I petaflop sono una misura della velocità di elaborazione di un computer pari a mille trilioni di flop. E un sistema informatico da 1 petaflop può eseguire un quadrilione (1015) di flop. Da una prospettiva diversa, i supercomputer possono avere una potenza di elaborazione un milione di volte superiore rispetto al laptop più veloce.
Supercalcolo: strumento chiave nella strategia di decarbonizzazione
Per Eni, HPC6 rappresenta un tassello della strategia di decarbonizzazione, perché è in grado di intervenire sullo sviluppo di asset green, dallo stoccaggio di Co2 alle batterie
Oltre che a rafforzare le sinergie con le società satellite, come Plenitude, Enilive e la futura newco della Co2, Eni starebbe pensando a come sfruttare al massimo l’asset: tra le ipotesi c’è quella di «metterlo a disposizione anche di nuove collaborazioni», dal momento che rappresenta «un fattore rilevante di valore». Il potenziamento del nuovo super calcolatore era stato avviato a gennaio 2024.
Il ceo Descalzi: il supercalcolo è una leva per il traguardo Net Zero
Per l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi «i progressi tecnologici ci consentono un uso più efficiente dell’energia riducendo le emissioni e favorendo lo sviluppo di nuove soluzioni energetiche. Abbiamo integrato il supercalcolo lungo tutta la filiera dei nostri business, trasformandolo in una leva imprescindibile per il raggiungimento di Net Zero e per la stessa creazione di valore». Nei piani del gruppo, la straordinaria potenza di calcolo di Hpc6 dovrà supportare un’ulteriore fase di accelerazione del processo di trasformazione e accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica».
L’impegno di Eni nel supercalcolo
Eni da sempre pone la tecnologia al centro della propria strategia ed è stata tra le prime aziende al mondo a investire nel campo del calcolo ad alte prestazioni a uso industriale, che in questi anni la società ha applicato sempre di più per la ricerca nel settore delle nuove energie e per la transizione energetica.
Eni impiega, infatti, già da anni il supercalcolo nel Green Data Center di Ferrera Erbognone (Milano, ne abbiamo già scritto qui >> https://makerfairerome.eu/it/nuove-terapie-anti-covid-esperimento-grazie-a-un-supercomputer-italiano/ ) per ottimizzare l’operatività degli impianti industriali, migliorare l’accuratezza degli studi geologici e fluidodinamici per lo stoccaggio della Co2, sviluppare batterie più performanti, ottimizzare la filiera dei biocarburanti e sviluppare materiali innovativi per applicazioni nei settori della bio-chimica, oltre che per simulare il comportamento del plasma nella fusione a confinamento magnetico.
La straordinaria potenza di calcolo di Hpc6 supportera’ un’ulteriore fase di accelerazione del processo di trasformazione di Eni per individuare soluzioni innovative, scalabili ed economicamente sostenibili e accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica.
La disponibilita’ di un’elevata potenza di calcolo come quella espressa da Hpc6 rafforza inoltre il rapporto sinergico tra Eni e le sue societa’ satellite e costituisce un fattore rilevante di valore che Eni puo’ mettere a disposizione anche di nuove collaborazioni.
fonte: Eni
immagine di copertina: Eni
autore: Barbara Marcotulli
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