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Apre a seattle il primo museo nft al mondo

 

Il primo museo e galleria d’arte NFT è progettato per riunire artisti, creatori, collezionisti e la più ampia comunità blockchain

 

A molti sfugge ancora il senso compiuto dell’arte NFT. Per questo la scelta di Seattle, WA, di dedicargli un intero museo rappresenta una scelta interessante, che sicuramente aiuterà la comprensione su questo tema e alimenterà una discussione qualificata.

L’ambizione dei creatori è quella di registrare il movimento digitale nell’arte in modo tangibile, di aprirlo al grande pubblico per pensare insieme questa nuova forma d’arte che nessuno sa davvero dove porterà.
 

Cos’è l’arte NFT?

L’opera ottagonale nel video si chiama ‘Quantum’; è dell’artista Kevin McCoy ed è diventata la prima opera ad essere associata a un certificato di proprietà di tipo NFT nel maggio 2014, tre anni prima che fosse coniato il termine NFT.

Tutti capiscono cosa significa possedere un’opera d’arte originale. Potrebbero esserci migliaia di stampe, ma c’è solo un originale autentico che è tipicamente autenticato dall’artista o confermato attraverso prove forensi.
I ‘token non fungibili’ (NFT) sono un tipo speciale di risorsa digitale che può essere utilizzata per autenticare la proprietà di qualsiasi cosa e le applicazioni per l’arte digitale sono infinite
L’arte NFT viene registrata e scambiata utilizzando tecnologie blockchain, ogni token è archiviato come la propria criptovaluta. Ciò semplifica l’acquisizione, l’archiviazione, la vendita e, soprattutto, la convalida dell’autenticità.

foto: Seattle NFT Museum

Il Seattle NFT Museum

Al Seattle NFT Museum sarà possibile trovare in esposizione alcune delle più emozionanti opere d’arte digitale NFT visualizzate su grandi schermi ad alta risoluzione, progettati per catturare l’immaginazione di spettatori, collezionisti, appassionati e la prossima generazione per la prima volta degli artisti digitali. Del resto, i fondatori del museo hanno optato per un allestimento non convenzionale per un semplice motivo: perché passare all’analogico con un mezzo che non lo è?

Opportunità e rischi dell’arte NFT

Una visita al #SNFTM (Seattle NFT Museum) è forse il modo giusto per capire meglio questo mistero che le NFT possono essere. Ma soprattutto, forse, istituzionalizzare un contesto complesso come questo potrà aiutare a capire meglio anche altre due cose fondamentali che emergono sempre quando si discute di arte digitale.
La prima è il rischio legato alla capacità d’uso e alla obsolescenza dei mezzi per fruirne: questo è un problema che esiste anche con un “semplice” file Word, che per esser letto necessita una varietà di hardware e software e un utente che sappia come interagire con esso attraverso questi strumenti. Questa è una minaccia ancora scarsamente compresa, ma sarà un problema non da poco (che non è stato ancora risolto) nella gestione del nuovo mondo dell’arte digitale.
Gestione che rimanda al secondo punto: il futuro di queste opere in termini di conservazione, circolazione, esposizione. Perché è lì che l’arte trova il suo valore, nel veicolare immagini, suggestioni e messaggi attraverso lo spazio ed il tempo. E se un’opera d’arte digitale può facilmente esser “trasportata” (al netto della altrettanto facilità nella duplicazione/alterazione), non è qualcosa che nasce per esistere a lungo.
Ovviamente, da un lato si alzano le voci contro questo nuovo fenomeno, dall’altro c’è chi ride di questo desiderio di autenticare beni che esistono solo sullo schermo. Eppure questo mondo, piaccia o meno, esiste e sta crescendo.
 

L’immaginazione degli artisti e dei creatori di NFT è elettrizzante. Volevamo creare uno spazio per servire la comunità NFT aiutando a mettere Seattle sulla mappa come un hub per l’innovazione NFT e Blockchain. Non siamo esperti e siamo qui per imparare quanto chiunque altro, ecco perché contiamo sul feedback e sul supporto degli appassionati di NFT per continuare a far crescere la nostra visione.

– Jennifer Wong, co-fondatrice del Seattle NFT Museum

La scena dell’arte NFT in Italia

Anche nel nostro paese la digital art va alla grande, tra mostre, aste e nuovi artisti italiani di NFT da tenere d’occhio.

Si sa, l’Italia è la patria dell’arte e in molti sentono il desiderio di uno spazio anche per gli NFT. Alla nostra professoressa di Arte delle medie probabilmente l’idea non piacerebbe, eppure la digital art sta fiorendo come non mai. E del resto all’inizio nemmeno su Van Gogh scommetteva nessuno.

Solo poche settimane fa, a gennaio 2022, Palazzo Merulana a Roma ha esposto le opere di numerosi artisti NFT italiani e stranieri nell’ambito di Global NFT Exhibition, una manifestazione organizzata da Global Art Exhibition in collaborazione con CulturaItalia. L’idea è frutto della collaborazione tra due room di Clubhouse, la piattaforma social basata esclusivamente sull’audio. Si tratta di Global Art Exhibition (GAE), un Clubhouse Club avviato il 15 aprile 2021 da Escargot (collezionista di NFT) e dodici co-fondatori internazionali, e di CulturaItalia, altro Clubhouse Club di quasi 10mila soci fondato nel febbraio 2021 da Andrea Valeri (esperto in politiche culturali, tra i maggiori collaboratori dell’Assessore alla Cultura di Roma Miguel Gotor, e Responsabile Attività Culturali di Palazzo Merulana) che è cresciuto grazie a tanti soci e anche grazie a Stefano Favaretto, uno degli organizzatori della mostra romana, artista e cofondatore insieme ad Escargot del Global Art Exhibition sulla piattaforma Clubhouse.

La mostra a Roma per far crescere la comunità NFT italiana

Questo fenomeno è esploso letteralmente durante il periodo di lockdown”, afferma Favaretto. “Grazie a questo club diamo visibilità agli artisti che cercano un nuovo volto e una nuova identità del mondo dell’arte, creando idee e connessioni. Siamo già riusciti a portarne più di 50 nel mondo fisico presso la Start Art Gallery | K11 MUSEA di Hong Kong. Adesso continuiamo questo cammino in Italia in modo da riuscire a far crescere la comunità NFT italiana”.

I temi della mostra di Roma

Il Metaverso, che integra tecnologie digitali e immersive, la crypto art, ovvero tutte quelle forme artistiche che prevedono la digitalizzazione di un’opera fisica oppure la creazione di un’opera digitale, sono alcuni dei temi affrontati dalla mostra. Tra gli artisti presenti, oltre allo stesso Favaretto: per l’Italia, Nuvola Project; Noosh (italo-iraniano); Mirko Viglino; Corina Obertas TheFoodMaster; Simonartonline; IZY; Alen Clo. Per l’Inghilterra, Leo Crane. Per gli USA, Yellosesame. Per la Francia, Crystal Petit. Per la Corea del Sud, Grida Francia.

Quella in foto è una rappresentazione digitale dell’opera fisica ‘Nuvola Project’. La Nuvola reagisce in tempo reale a tweet scambiati con hashtag #climatechange. A ogni tweet rilevato corrisponde un lampo, sempre diverso e casuale. Un NFT dinamico e interattivo. Qualcosa che probabilmente non abbiamo ancora mai visto – perché non c’era. Immagine: Nuvola Project

Global NFT Exhibition è stata la prima mostra del suo genere a livello globale. Averla tenuta in Italia ha sicuramente attirato maggiore attenzione su questa nuova forma di arte digitale, anche nel nostro paese solitamente cosi resistente al cambiamento. E tu, hai mai visto un’opera NFT?

fonti: GAE I Artribune I Massimiliano Zane

Immagine di copertina: Chetraruc via Pixabay


 

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