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Orion: EMG driven Exoskeleton
Orion è un esoscheletro riabilitativo comandato dagli impulsi muscolari, attraverso un elettromiografo. È un tutore applicabile agli arti che, grazie a un doppio dispositivo, aumenta la forza di chi lo indossa aiutandolo così nei movimenti muscolari. E’ costituito da due parti. C’è innanzitutto una scheda elettronica che permette di visualizzare e analizzare sul computer i segnali muscolari raccolti tramite elettrodi applicati agli arti, rifacendosi all’esame medico della elettromiografia. La seconda parte è un esoscheletro controllato da un attuatore: in pratica l’attuatore è un sistema meccanico collegato alla scheda elettronica e all’esoscheletro e si mette in movimento dando più forza all’arto quando gli arriva il segnale che il muscolo si vuole muovere.
Attualmente è stato realizzato un prototipo funzionante di un esoscheletro per l’arto superiore, controllato sulla base del miosegnale del bicipite. In un vicino futuro, la sua applicazione verrà estesa agli arti inferiori, trasformandolo in un sistema attivo per la camminata assistita, donando nuova libertà di movimento alle persone che usano la sedia a rotelle.
Attualmente è stato realizzato un prototipo funzionante di un esoscheletro per l’arto superiore, controllato sulla base del miosegnale del bicipite. In un vicino futuro, la sua applicazione verrà estesa agli arti inferiori, trasformandolo in un sistema attivo per la camminata assistita, donando nuova libertà di movimento alle persone che usano la sedia a rotelle.
Italy
Mattia Strocchi
Ciao! Mi presento, mi chiamo Mattia Strocchi ho 18 anni e frequento la classe V dell’ITI di Ravenna, indirizzo elettronica industriale.
Da sempre sono appassionato a quel ramo delle scienze che fa intersecare la tecnologia con la biologia, e il progetto che presenterò quest’anno alla Maker Faire è fonte di sogni, idee, e studi che porto avanti da molto tempo. La strada per arrivare a questo risultato (per quanto necessiti ancora di un enorme sviluppo) è stata dura, a partire dalla teoria sui segnali muscolari fino alla sua costruzione. A scuola, per l’indirizzo che ho scelto, non ho avuto la possibilità di studiare meccanica e pneumatica, e all’inizio del progetto l’elettronica che mi serviva per realizzare il circuito non l’avevamo ancora affrontata.
Oggi, di fronte al completamento del primo prototipo ed a pochi giorni di distanza dal mio diciottesimo compleanno, posso considerare questa esperienza come uno dei più grandi regali che mi siano mai stati fatti. Quest’anno per il mio compleanno ho ricevuto un’opportunità , e vale molto più di un semplice regalo.
Sono convinto che questa esperienza possa essere una rampa di lancio verso il mio futuro, per questo mi sento fortemente determinato.
Passando alla cronologia meno recente: in terza media ho ricevuto una certificazione d’Inglese Trinity e quest’anno sono stato parte del progetto Erasmus plus, che mi ha permesso di andare Valencia, lì ho potuto conoscere altri studenti che come me hanno la passione per le tecnologie, e visitare il polo della città della scienza.
Le mie passioni sono la robotica, le biotecnologie e l’intelligenza artificiale.
Per realizzare i miei progetti ho da poco costruito una stampante 3D e dal 3 al 10 luglio di quest’anno, mi è stata data l’opportunità attraverso una borsa di studio di frequentare un corso sull’IoT, gli smart objects, ed il rapid prototyping alla fondazione MAST di Bologna. Questa esperienza ha cambiato moltissimo la mia opinione sull’imprenditoria, il mondo del lavoro e le nuove tecnologie aziendali.
L’anno scorso, invece, insieme ad altri 4 compagni sono stato parte della NAO Challenge Italia, e ad oggi sono mentor presso il FabLab di Cotignola.
Da sempre sono appassionato a quel ramo delle scienze che fa intersecare la tecnologia con la biologia, e il progetto che presenterò quest’anno alla Maker Faire è fonte di sogni, idee, e studi che porto avanti da molto tempo. La strada per arrivare a questo risultato (per quanto necessiti ancora di un enorme sviluppo) è stata dura, a partire dalla teoria sui segnali muscolari fino alla sua costruzione. A scuola, per l’indirizzo che ho scelto, non ho avuto la possibilità di studiare meccanica e pneumatica, e all’inizio del progetto l’elettronica che mi serviva per realizzare il circuito non l’avevamo ancora affrontata.
Oggi, di fronte al completamento del primo prototipo ed a pochi giorni di distanza dal mio diciottesimo compleanno, posso considerare questa esperienza come uno dei più grandi regali che mi siano mai stati fatti. Quest’anno per il mio compleanno ho ricevuto un’opportunità , e vale molto più di un semplice regalo.
Sono convinto che questa esperienza possa essere una rampa di lancio verso il mio futuro, per questo mi sento fortemente determinato.
Passando alla cronologia meno recente: in terza media ho ricevuto una certificazione d’Inglese Trinity e quest’anno sono stato parte del progetto Erasmus plus, che mi ha permesso di andare Valencia, lì ho potuto conoscere altri studenti che come me hanno la passione per le tecnologie, e visitare il polo della città della scienza.
Le mie passioni sono la robotica, le biotecnologie e l’intelligenza artificiale.
Per realizzare i miei progetti ho da poco costruito una stampante 3D e dal 3 al 10 luglio di quest’anno, mi è stata data l’opportunità attraverso una borsa di studio di frequentare un corso sull’IoT, gli smart objects, ed il rapid prototyping alla fondazione MAST di Bologna. Questa esperienza ha cambiato moltissimo la mia opinione sull’imprenditoria, il mondo del lavoro e le nuove tecnologie aziendali.
L’anno scorso, invece, insieme ad altri 4 compagni sono stato parte della NAO Challenge Italia, e ad oggi sono mentor presso il FabLab di Cotignola.
D11 (pav. 6) -
Mattia Strocchi