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Smart House for Blind
Il progetto è finalizzato alla realizzazione di una Smart House dotata di una serie di automatismi tali da rendere più agevole la vita negli ambienti domestici per persone con disabilità visiva. Nello specifico il sistema domotico ideato, denominato “Smart House for Blindâ€, prevede di ricevere informazioni vocali, attraverso lo Smartphone, sullo stato di una serie di parametri ambientali, rilevati da un sistema di sensori installati all'interno di ciascun ambiente domestico e di inviare comandi, attraverso un’interfaccia vocale, per le conseguenti attuazioni con lo scopo di migliorare la gestione, il comfort, la sicurezza degli ambienti domestici rendendoli più fruibili in particolare per coloro che hanno maggiori esigenze, come non vedenti o ipovedenti garantendone la massima autonomia e facilitando l’assistenza da parte di familiari e operatori sanitari.
Il sistema è composto da sei elementi funzionali:
- un dispositivo di controllo centralizzato detto Centrale di Controllo (C.d.C.);
-un DataLogger (D.L.) per ciascun ambiente domestico da automatizzare;
-la sensoristica ;
-le interfacce;
-i sistemi di comunicazione;
- lo Smarphone.
La C.d.C è l’elemento “intelligente†identificato in un server, consistente in un PC o un Raspberry PI3, che ha il compito di gestisce le azioni tra i dispositivi e le interfacce ed è associato, attraverso un’infrastruttura di rete, ad una serie di D.L., realizzati su piattaforma STM32 della STMicroelectronic (in particolare la scheda Nucleo F401RE), da cui riceve i dati ambientali per poi inviarli allo Smartphone e ricevere da quest’ultimo i comandi da smistare ai D.L. corrispondenti. Ciascun D.L. verrà installato in uno degli ambienti della casa, costituendo un nodo della rete di monitoraggio/controllo, e sarà preposto all’acquisizione dei dati e, in alcuni casi, alla loro elaborazione per effettuare i controlli automatici necessari alle attuazioni da svolgere.
Il C.d.C., si occuperà , oltre che della configurazione dei diversi D.L. anche del salvataggio delle informazioni raccolte da quest’ultimi su un DataBase e della comunicazione con lo Smartphone. Si è utilizzato un server locale Apache con annesso interprete PHP per l’esecuzione dinamica di codice, che si interfaccia ad un DBMS MySQL. Per quanto riguarda il sistema di comunicazione, anche se la tecnologia attuale ci offre diverse soluzioni, tenendo presente che l’ausilio tiflotecnico essenziale del sistema, per quanto detto, è lo Smartphone, si è deciso di utilizzare come connessione di default l’infrastruttura di rete WiFi, ormai presente in tutte le abitazioni ed integrata nei cellulari, per consentire la comunicazione tra i tre elementi chiave del sistema: C.d.C., D.L. e Smartphone. Onde evitare seri disagi all’utente con disabilità visive, si è anche prevista una connessione di backup in tecnologia Bluetooth che consenta di controllare i singoli D.L., equipaggiati con interfaccia HC05 basata sul chip CSR Bluecore 04 External, in caso di crash della connessione di default. Per lo sviluppo delle interfacce vocali le soluzioni percorribili erano essenzialmente due:
uso delle API Google Speech;
uso del servizio di accessibilità Android Talk Back.
Si è preferito ricorrere alla seconda delle due per consentire l’utilizzo del sistema anche quando, per problemi di connessione WAN, non è possibile sfruttare le API Google Speech lasciando in questo caso l’utente in serie difficoltà in quanto sprovvisto dell’ausilio tiflotecnico. Lo Smartphone colloquia con il C.d.C inviando comandi e ricevendo messaggi che verranno gestiti su quest’ultimo da un’applicazione in PHP che inserirà o preleverà dati da un D.B. Si è pensato di ricorrere al D.B. in quanto abbiamo due task che dovranno lavorare sulla stessa struttura dati:
- uno che colloquia con i D.L.;
- uno che colloquia con lo Smartphone.
quindi, per garantire l’integrità dei dati, si è pensato di far gestire il tutto da un DBMS.
Il sistema è composto da sei elementi funzionali:
- un dispositivo di controllo centralizzato detto Centrale di Controllo (C.d.C.);
-un DataLogger (D.L.) per ciascun ambiente domestico da automatizzare;
-la sensoristica ;
-le interfacce;
-i sistemi di comunicazione;
- lo Smarphone.
La C.d.C è l’elemento “intelligente†identificato in un server, consistente in un PC o un Raspberry PI3, che ha il compito di gestisce le azioni tra i dispositivi e le interfacce ed è associato, attraverso un’infrastruttura di rete, ad una serie di D.L., realizzati su piattaforma STM32 della STMicroelectronic (in particolare la scheda Nucleo F401RE), da cui riceve i dati ambientali per poi inviarli allo Smartphone e ricevere da quest’ultimo i comandi da smistare ai D.L. corrispondenti. Ciascun D.L. verrà installato in uno degli ambienti della casa, costituendo un nodo della rete di monitoraggio/controllo, e sarà preposto all’acquisizione dei dati e, in alcuni casi, alla loro elaborazione per effettuare i controlli automatici necessari alle attuazioni da svolgere.
Il C.d.C., si occuperà , oltre che della configurazione dei diversi D.L. anche del salvataggio delle informazioni raccolte da quest’ultimi su un DataBase e della comunicazione con lo Smartphone. Si è utilizzato un server locale Apache con annesso interprete PHP per l’esecuzione dinamica di codice, che si interfaccia ad un DBMS MySQL. Per quanto riguarda il sistema di comunicazione, anche se la tecnologia attuale ci offre diverse soluzioni, tenendo presente che l’ausilio tiflotecnico essenziale del sistema, per quanto detto, è lo Smartphone, si è deciso di utilizzare come connessione di default l’infrastruttura di rete WiFi, ormai presente in tutte le abitazioni ed integrata nei cellulari, per consentire la comunicazione tra i tre elementi chiave del sistema: C.d.C., D.L. e Smartphone. Onde evitare seri disagi all’utente con disabilità visive, si è anche prevista una connessione di backup in tecnologia Bluetooth che consenta di controllare i singoli D.L., equipaggiati con interfaccia HC05 basata sul chip CSR Bluecore 04 External, in caso di crash della connessione di default. Per lo sviluppo delle interfacce vocali le soluzioni percorribili erano essenzialmente due:
uso delle API Google Speech;
uso del servizio di accessibilità Android Talk Back.
Si è preferito ricorrere alla seconda delle due per consentire l’utilizzo del sistema anche quando, per problemi di connessione WAN, non è possibile sfruttare le API Google Speech lasciando in questo caso l’utente in serie difficoltà in quanto sprovvisto dell’ausilio tiflotecnico. Lo Smartphone colloquia con il C.d.C inviando comandi e ricevendo messaggi che verranno gestiti su quest’ultimo da un’applicazione in PHP che inserirà o preleverà dati da un D.B. Si è pensato di ricorrere al D.B. in quanto abbiamo due task che dovranno lavorare sulla stessa struttura dati:
- uno che colloquia con i D.L.;
- uno che colloquia con lo Smartphone.
quindi, per garantire l’integrità dei dati, si è pensato di far gestire il tutto da un DBMS.
Italy
Gruppo progetto SHFB I.I.S "G. Marconi" Nocera Inferiore (SA)
Il percorso progettuale è stato sviluppato utilizzando un percorso di project based learning, lavorando per classi aperte in modo da coinvolgere ragazzi di classi, sezioni e indirizzi diversi con lo scopo non solo di promuovere sintesi creativa e interdisciplinarietà , ma soprattutto di sviluppare le capacità di lavorare in gruppo.
B18 (pav. 9) -
IIS G. Marconi - Nocera Inferiore (SA)
2018