Espositori 2018
- HOME AUTOMATION
- ROBOTICS
- YOUNG MAKERS (< 18)
- OPEN SOURCE
- 3D PRINTING
- DRONES
- EDUCATION
- FABRICATION
- HACKS
- NEW MANUFACTURING
- SCIENCE
- ENERGY & SUSTAINABILITY
- ART
- INTERNET OF THINGS
- MUSIC & SOUND
- RECYCLING & UPCYCLING
- KIDS & EDUCATION
- ARTISANS & NEW CRAFT
- CULTURAL HERITAGE
- GAMES
- WELLNESS & HEALTHCARE
- FASHION & WEARABLES
- FOOD & AGRICULTURE
- BIOLOGY
- 3D SCANNING
- AEROSPACE
- STEAM PUNK
- ARTIFICIAL INTELLIGENCE
- ARDUINO
- CROWDFUNDING
Materiali naturali e innovativi per la stampa 3D
Nel pieno rispetto dei principi sui quali si basa l’economia circolare, il laboratorio RadChemLab sta portando avanti diverse linee di ricerca legate ad un tema attuale come la Stampa 3D, riutilizzando e valorizzando materiali che normalmente sono considerati di scarto quali: olii esausti alimentari o materiali lignocellulosici.
Nell’ambito della stampa 3D “stereolitografica†o “a resinaâ€, cioè che sfrutta la luce per indurire delle resine fotosensibili, abbiamo sviluppato delle formulazioni a base di olii vegetali, eco compatibili, che garantiscono delle prestazioni equiparabili a quelle attualmente in commercio. Tale scelta è valorizzata dal fatto che la maggior parte delle resine attualmente utilizzate per questa tecnologia, sono tutte a base di acrilati: composti molto tossici e allergizzanti che rilasciano gradualmente sostanze organiche volatili (VOC).
Le formulazioni da noi proposte non rilasciano quantità apprezzabili di VOC, sono ECO compatibili e permettono di riutilizzare degli elementi difficili da smaltire, cioè gli Oli alimentari esausti, come monomero di base. Lo stesso processo di produzione delle resine è solvent free e con un atom economy >95%. Si sta portando avanti anche lo studio di fotoiniziatori e coloranti natuarali al 100% per sostituire quelli sintetici attualmente utilizzati, così da aumentare la componente naturale delle resine stesse. L’obiettivo finale che ci siamo posti è quello di riuscire ad ottenere delle resine non solo ECO-compatibili e derivanti da materiali di scarto, ma anche BIO-compatibili per possibili applicazioni in campo medico.
Nell’ambito della stampa 3D FDM (Fused Deposition Modeling) si stanno studiando dei materiali da fonte naturale compositi. Stiamo, infatti, sviluppando un Filamento composto in parte da PLA e in parte da materiale lignocellulosico di scarto, ottenendo così un prodotto da poter utilizzare per la stampa 3D, naturale al 100%, riciclando materiali altrimenti inutilizzati e destinati allo smaltimento. Il filamento da noi sviluppato presenta delle caratteristiche meccaniche buone, equiparabili alle controparti commerciali e costi bassi di produzione.
Nell’ambito della stampa 3D “stereolitografica†o “a resinaâ€, cioè che sfrutta la luce per indurire delle resine fotosensibili, abbiamo sviluppato delle formulazioni a base di olii vegetali, eco compatibili, che garantiscono delle prestazioni equiparabili a quelle attualmente in commercio. Tale scelta è valorizzata dal fatto che la maggior parte delle resine attualmente utilizzate per questa tecnologia, sono tutte a base di acrilati: composti molto tossici e allergizzanti che rilasciano gradualmente sostanze organiche volatili (VOC).
Le formulazioni da noi proposte non rilasciano quantità apprezzabili di VOC, sono ECO compatibili e permettono di riutilizzare degli elementi difficili da smaltire, cioè gli Oli alimentari esausti, come monomero di base. Lo stesso processo di produzione delle resine è solvent free e con un atom economy >95%. Si sta portando avanti anche lo studio di fotoiniziatori e coloranti natuarali al 100% per sostituire quelli sintetici attualmente utilizzati, così da aumentare la componente naturale delle resine stesse. L’obiettivo finale che ci siamo posti è quello di riuscire ad ottenere delle resine non solo ECO-compatibili e derivanti da materiali di scarto, ma anche BIO-compatibili per possibili applicazioni in campo medico.
Nell’ambito della stampa 3D FDM (Fused Deposition Modeling) si stanno studiando dei materiali da fonte naturale compositi. Stiamo, infatti, sviluppando un Filamento composto in parte da PLA e in parte da materiale lignocellulosico di scarto, ottenendo così un prodotto da poter utilizzare per la stampa 3D, naturale al 100%, riciclando materiali altrimenti inutilizzati e destinati allo smaltimento. Il filamento da noi sviluppato presenta delle caratteristiche meccaniche buone, equiparabili alle controparti commerciali e costi bassi di produzione.
Italy
Daniele Dondi, Diego Savio Branciforti, Simone Lazzaroni, Carla Augello, Silvia Ferrari
Daniele Dondi è Professore Associato presso l'Università degli Studi di Pavia. E' specializzato in fotochimica e chimica dei polimeri.
Diego Savio Branciforti è laureato in ingegneria Ambiente e Territorio. E' specializzato in stampa 3D a stereolitografia. Come suo lavoro di tesi ha sviluppato una stampante DLP e delle resine a base di oli vegetali.
Simone Lazzaroni è dottorato in Chimica Organica. E' specializzato in fotochimica e chimica dei radicali.
Carla Augello è laureata in Ingegnere Ambiente e Territorio. Come suo lavoro di tesi ha sviluppato delle resine a base di oli alimentari esausti per la stampa 3D Stereolitografica.
Silvia Ferrari è una studentessa di Ingegneria Biomedica. Come suo lavoro di tesi si sta occupando dello sviluppo di materiali innovativi per la stampa 3D FDM.
Diego Savio Branciforti è laureato in ingegneria Ambiente e Territorio. E' specializzato in stampa 3D a stereolitografia. Come suo lavoro di tesi ha sviluppato una stampante DLP e delle resine a base di oli vegetali.
Simone Lazzaroni è dottorato in Chimica Organica. E' specializzato in fotochimica e chimica dei radicali.
Carla Augello è laureata in Ingegnere Ambiente e Territorio. Come suo lavoro di tesi ha sviluppato delle resine a base di oli alimentari esausti per la stampa 3D Stereolitografica.
Silvia Ferrari è una studentessa di Ingegneria Biomedica. Come suo lavoro di tesi si sta occupando dello sviluppo di materiali innovativi per la stampa 3D FDM.
E13 (pav. 6)