FOTO E VIDEO 3D… SENZA OCCHIALINI, GRAZIE!
Le fotografie e video esposti sono il frutto di un processo lavoravorativo complesso. Esse costituiscono l’unione simbolica fra il potere descrittivo della fotografia e il suggestivo mondo dell’arte e dell’archeologia, alla continua ricerca di nuovi stimoli e strumenti d’espressione. L’elemento che conferisce alle immagini la resa realistica che le contraddistingue è la volumetria: infatti la tridimensionalità , che normalmente non appartiene alla fotografia tradizionale, in questo caso viene percepita dall’osservatore attraverso rilievo e profondità , visibili senza l’ausilio di occhialini o altri supporti. Potremmo definire la fotografia auto-stereoscopica come una naturale evoluzione di quella classica, poiché ha superato i limiti di questa disciplina grazie al progresso tecnologico, che ha reso possibile la realizzazione di un’antica intuizione e un desiderio: riportare in immagine la visione dell’occhio umano. Non è dunque solo creatività e interpretazione: non solo una “forma d’arte†come la sua antenata… Essa è tecnica, che risponde alle regole severe dell’ottica. Alle difficoltà comuni riscontrabili su qualsiasi set fotografico, si sommano in questo caso quelle legate agli strumenti e al processo produttivo auto-stereoscopico. Ogni fotografia è infatti strutturata grazie all’interlacciamento di 60 scatti circa, ottenuti ciascuno da un punto di ripresa distinto dall’altro ed elaborati da vari software. Il risultato che ne deriva si mostra agli occhi dell’osservatore armonico e confortevole grazie al costante lavoro di ricerca e sviluppo che ha permesso l’ottimizzazione dei processi realizzativi. Il frutto di questo lavoro è offerto oggi come soluzione alle attività di divulgazione e promozione del patrimonio artistico e culturale e soprattutto come supporto innovativo ai musei e i loro visitatori sempre più esigenti. Il suo potenziale si concretizza nella realizzazione di esposizioni itineranti, utili a mostrare reperti ed opere ov’è difficile o impossibile trasportare i manufatti a causa delle loro precarie condizioni o delle loro dimensioni, le riproduzioni ottenute con questa nuova tecnologia, consentendo di fruirne liberamente in altri siti espositivi, fuori da quelli originari.
Italy
Rémy Verbanaz
Dopo 30 anni d’esplorazione di vari mondi di creatività e arti visive, tessuti, grafica, video e comunicazioni visive per le aziende, Rémy Verbanaz, ha iniziato a creare le proprie opere fotografiche 3D nel 2016.
Il processo ottico di queste opere è costruito attorno al concetto di volumetria, rilievo e profondità riproducendo una visione tridimensionale montata su supporti bidimensionali.
Il lungo processo di prendere e realizzare le fotografie, spesso coinvolgendo 60 scatti per ogni foto, è faticosamente creato, assemblando diverse prospettive e intrecciandole al fine di ottenere un'immagine finale, un processo che richiede esperienza e competenza
A21 (pav. 7) -
Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
2019