FOODSTAINABLE è un progetto di ‘design circolare’ promosso dell’Università La Sapienza di Roma
FOODSTAINABLE mostra come il design sia centrale nell’aiutare le persone, ad ogni livello, a compiere scelte consapevoli in materia di cibo e alimentazione, per il bene proprio e del pianeta
FOODSTAINABLE. Circular design on tables” è un laboratorio curato dall’Università Sapienza di Roma, che ha guidato gli studenti nello sviluppo di una collezione di prodotti nell’ambito del ‘Sistema Cibo’, progettati per essere realizzati utilizzando biomasse e scarti alimentari come risorsa circolare, immaginando soluzioni “per il cibo” ma anche ipotizzando nuovi scenari ed esperienze di consumo “attraverso il cibo”.
Sostenibilità: cosa significa per te?
Pannelli solari, giuramenti di abbandono della plastica monouso o sterminati impianti eolici? Tutte queste pratiche sono sostenibili, tuttavia non del tutto accessibili alla maggior parte delle persone.
Ridimensioniamo la scala e immaginiamo di iniziare a fare la nostra parte riducendo i nostri sprechi alimentari, incoraggiando alcuni giorni di dieta senza carne alla settimana, pianificando meglio cosa metteremo nel piatto. Prendere in considerazione anche solo alcuni di questi comportamenti è un ottimo inizio.
Sostenibilità nel 2022
Nel 21° secolo, la sostenibilità si riferisce generalmente alla capacità della terra (insieme a tutte le sue risorse) e della razza umana di coesistere con successo. In parole povere, sostenibilità significa soddisfare i nostri bisogni senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni a scapito delle risorse naturali della terra.
La sostenibilità alimentare non riguarda solo il cibo stesso. È una combinazione di fattori: ha a che fare con il modo in cui il cibo viene prodotto, distribuito, confezionato e consumato. Il termine “sostenibilità alimentare” è diventato sempre più familiare negli ultimi anni. Sebbene sia un concetto importante da considerare per il pianeta, è anche una tendenza che sta diventando sempre più popolare tra i cuochi casalinghi, gli chef e i clienti allo stesso modo.
Ottimizzare le risorse, ridurre lo spreco
Ridurre lo spreco alimentare, donando il cibo destinato a finire nella spazzatura a enti di beneficenza o vendendolo in sconto su app come “Too Good To Go” è un trend in assoluta crescita.
Il COVID-19 ha avuto un grande impatto sull’incoraggiamento di pratiche alimentari sostenibili. Per la prima volta in decenni, ci siamo resi conto di quanto fragile possa essere il sistema che avevamo fino ad allora utilizzato. Il conflitto in Ucraina che sta dominando questo 2022 sta mostrando ulteriori, importanti, conseguenze sulla ‘giustizia alimentare’: le catene di approvvigionamento che si interrompono, sortiscono sempre questo effetto.
Abitudini alimentari sostenibili
Cucinare con ingredienti di stagione, in quanto ciò evita il trasporto non necessario di prodotti all’estero, principalmente per quanto riguarda frutta e verdura; provare ad acquistare il più possibile ‘locale’; sforzarsi di cucinare con più ingredienti a base vegetale, riducendo il consumo di carne, pesce e latticini. Del resto, sono gli allevamenti a generare il 60% delle emissioni di gas serra..
Come fare scelte alimentari sostenibili?
Ora è facile smettere di leggere questo articolo con la tua bottiglia d’acqua riutilizzabile in mano e una mente piena di affermazioni radicali come “non mangerò mai più carne” o “farò acquisti solo da produttori locali”. Ci siamo passati tutti, da quel senso di ‘nuovo Capodanno’ e dai buoni propositi.
La verità è che le buone intenzioni e la volontà individuali funzionano meglio quando si fanno strategia condivisa e collettiva e quando questa è progettata per tenere insieme tutto: le scelte dei singoli e obiettivi più alti, apparentemente fuori portata senza quella ‘regia’.
La verità è che il design può molto.
“It’s about the design of the space, but also about the design of the process. It’s about where it is and who it’s for.”
Come può il design creare sistemi alimentari sostenibili e rigenerativi?
Il design è rilevante in ogni step del sistema alimentare (dall’imballaggio alla progettazione delle infrastrutture). L’implementazione di approcci orientati alla progettazione può identificare attori più ampi che a volte passano inosservati; un approccio progettuale sistemico può evidenziare l’interconnettività tra politiche e iniziative locali, per esempio.
Politiche specifiche a livello di enti locali in relazione all’uso del suolo, alle assegnazioni, alla designazione dei terreni e a schemi più piccoli (ad es. frutteti) potrebbero beneficiare enormemente dell’aiuto di designer nella progettazione di spazi per l’agricoltura periurbana, ad esempio. Creare la necessaria fiducia per progettare politiche locali e piani operativi legati all’agricoltura di prossimità potrebbe rappresentare un cambiamento culturale capace di includere designer nella progettazione di politiche legate al cibo e alla progettazione di contesti capaci contribuire alla rigenerazione sostenibile delle aree urbane.
I designer possono connettere persone e luoghi attraverso il co-design: il coinvolgimento dei residenti/comunità è fondamentale per comprendere come il sistema alimentare sia vitale per la vita cittadina e per soddisfare i bisogni.
Educazione/consapevolezza: il design può aiutare a responsabilizzare le persone, i singoli, i residenti, fornendo loro la sicurezza, la capacità e le competenze per autogovernare gli spazi destinati all’agricoltura urbana.
Il design adotta una “lente sociale” quando utilizza la tecnologia all’interno del sistema alimentare (ovvero, per coinvolgere le persone). Ad esempio, tenere traccia dei chilometri di prodotti alimentari, creare una narrazione attorno al prodotto e al produttore per i consumatori e creare transazioni di filiera eque basate sui dati, prevedere un certo ciclo di vita per determinati packaging, sono ottimi esempi di engagement attivato dalla tecnologia. Il design sa come usarla al meglio, sa quale preferire e, più di tutto, solo dove serve davvero.
FOODSTAINABLE: il percorso de La Sapienza
“FOODSTAINABLE. Circular design on tables” ha guidato gli studenti nello sviluppo di una collezione di prodotti nell’ambito del ‘Sistema Cibo’, progettati per essere realizzati utilizzando biomasse e scarti alimentari come risorsa circolare, non solo immaginando soluzioni “per il cibo” ma anche ipotizzando nuovi scenari ed esperienze di consumo “attraverso il cibo”.
Nella gallery, alcuni dei progetti realizzati dagli studenti: si tratta di oggetti per la cucina e la tavola progettati partendo dalle biomasse, in piena aderenza ai principi di ‘circular design’ e di sostenibilità.
fonte: Foodstainable
Immagine di copertina: Foodstainable, La Sapienza
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