Le installazioni artistico-tecnologiche di Joaquín Fargas intervengono attivamente contro siccità e scioglimento dei ghiacci
L’arte è un patrimonio che appartiene all’umanità intera e che, in quanto tale, deve fungere anche da stimolo concreto verso riflessioni su concetti universali e legati alla società contemporanea.
Nella società attuale, un ruolo preponderante è giocato dalla tecnologia. Tutto è tecnologico, corre verso l’avanzamento, l’innovazione e il futuro. Ma esiste una tecnologia utile a scopi nobili, che dà una mano alla natura, sempre più messa a dura prova dalle attività umane? La risposta è sì, e in campo artistico non mancano conferme in questo senso.
Glaciator e Rabdomante sono due installazioni che prendono coscienza dei problemi climatici attuali e intervengono attivamente, simboleggiando un ideale utopico di ripresa e risollevamento. L’autore è Joaquín Fargas, artista argentino che integra nelle sue opere scienza, tecnologia e arte, unite in concetti simbolici sulla realtà che ci circonda.
Glaciator è un’installazione collocata in Antartide e composta da robot solari che accelerano la formazione di ghiaccio sui ghiacciai tramite la compattazione della neve. Rabdomante, invece, si trova in contesti opposti, cioè desertici, e immagazzina l’energia solare per generare acqua – quindi vita – dall’atmosfera, in alcuni fra i luoghi più aridi del Pianeta.
Questi originali progetti che fondono arte, scienza e tecnologia non potevano mancare a Maker Faire Rome – The European Edition 2019, dal 18 al 20 ottobre alla Fiera di Roma. Quest’anno, infatti, l’evento dedicato all’innovazione presenterà nel Pad. 3 l’inedita sezione MakerArt, curata da Valentino Catricalà, con artisti provenienti da tutto il mondo che porteranno i loro contributi proiettati nella contemporaneità.