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Marsiglia: apre il primo ristorante con cucina solare

 

Una vera e propria rivoluzione segna il mondo della ristorazione, dopo ben dieci anni di sperimentazione apre a Marsiglia, nel giardino del Tiers-Lab des Transitions nel quartiere Chutes-Lavie, nel quarto arrondissement, Le Présage, il primo ristorante che si alimenta esclusivamente ad energia solare, un concept che unisce l’arte culinaria alla tecnologia ecologica.

C’è un ristorante dove i fornelli non si accendono con gas o elettricità, ma con la pura energia del sole. Anzi, ci sarà, tra meno di tre settimane. A Marsiglia sta per aprire “Le Présage”: il primo ristorante europeo interamente alimentato a energia solare. Un progetto visionario che porta la firma di Pierre-André Aubert, ex ingegnere aeronautico con la passione per la cucina e l’ecologia, 

Questo innovativo ristorante è l’opera di Pierre-André Aubert, un ex ingegnere aeronautico diventato pioniere dell’ecologia, che promette di rivoluzionare il modo in cui concepiamo la ristorazione sostenibile. Benvenuti nell’era della gastronomia solare.

Dall’aeronautica ai fornelli (solari)

Pierre-André Aubert è l’ideatore di un concept del tutto singolare, che condensa due delle sue più grandi passioni: la cucina e la sostenibilità. Ex ingegnere aeronautico, ha deciso di dedicarsi a una missione cruciale per il pianeta, in un’epoca in cui la tematica è più rilevante che mai. Con una profonda consapevolezza delle sfide globali legate al cambiamento climatico, ha così studiato e sviluppato un progetto unico nel suo genere, con l’obiettivo di promuovere uno stile di vita più consapevole e responsabile.

La storia di questo ristorante e del suo creatore è davvero interessante e curiosa. E arriva da lontano, da oltre dieci anni di lavoro e sperimentazioni. Ma come è nata l’idea di una cucina a energia solare? “Tutto è iniziato nel 2013,” dice Aubert, “quando ho inventato un forno solare per cucinare prodotti provenzali di stagione. Da lì ho capito che potevo unire le mie due grandi passioni: la gastronomia e l’ecologia”.

Pierre-André Aubert ha lavorato per anni come ingegnere nell’industria aeronautica, in Francia, India e Germania. Ma la sua vera passione è sempre stata la cucina. Così ha deciso di fare esperienza in un ristorante, poi in una brasserie, fino ad arrivare nelle cucine di alcuni chef stellati. È qui che nasce l’idea di coniugare alta gastronomia e sostenibilità ambientale: “Mi sono interrogato sulle energie che usiamo in cucina, gas o elettricità. E ho pensato: perché non sfruttare il sole, una fonte pulita e inesauribile?” Detto fatto. Nel 2015 Aubert lascia definitivamente l’aeronautica per dedicarsi anima e corpo al suo sogno. “Ho iniziato con una sorta di ‘guinguette solaire’, un chiosco alimentato a energia solare che cucinava in eventi e manifestazioni. Usavo uno specchio parabolico tipo Scheffler per concentrare i raggi del sole”. Il successo di questa prima sperimentazione lo convince a fare il grande passo: “Ho comprato un terreno a Château-Gombert, un quartiere di Marsiglia, e ho installato il mio ‘food truck’ solare in un container riadattato”.

L’avventura di un ristorante bioclimatico

“Le Présage“ è ospitato in un edificio all’avanguardia progettato dall’architetto Jérôme Solari, che ha ottenuto la certificazione francese “Bâtiments Durables Méditerranéens” (BDM) di categoria oro. È la più alta certificazione ecologica per un edificio in un clima mediterraneo.

La struttura è concepita per ottimizzare l’uso della luce e del calore del sole. I muri sono in calcestruzzo di canapa e legno, per un perfetto isolamento e un bassissimo impatto ambientale. Il tetto è studiato in modo che quando fa caldo, i raggi solari non penetrino all’interno, questo evita che si generino fenomeni di surriscaldamento durante i mesi estivi. Un muretto situato dietro le grandi vetrate è realizzato in parte con terra recuperata dal sito e serve per immagazzinare il calore. Il posizionamento è stato pensato appositamente per questo, come anche i muri in cemento e canapa. In inverno ci sarà calore a sufficienza e in estate abbastanza fresco. Ha un sistema di raffrescamento a evaporazione per una climatizzazione naturale. Inoltre, è presente anche un sistema di fitodepurazione volto a riutilizzare le acque reflue.

Il cuore di Le Presage sono i forni solari: due grandi parabole riflettenti concentrano i raggi su pentole e padelle, sfuttando la tecnologia Scheffler. Un sistema ingegnoso che utilizza specchi riflettenti per riscaldare una piastra di ghisa fino a 400°, rendendo possibile la cottura di ogni tipo di pietanza. Qualora ci fosse carenza di luce, le risorse di biogas, prodotte dai rifiuti organici, saranno pronte all’occorrenza. 

Il forno solare: una grande parabola che riflette i raggi verso pentole e fornelli I ph: TrendWatching

Le Presage è la dimostrazione che si possono far convergere energie rinnovabili, cibo sano e l’impiego responsabile delle ricchezze del territorio al fine di creare una solida attività.

Anche il menu é ecosostenibile

Durante il processo Aubert ha integrato le proprie competenze in campo scientifico con la gastronomia, creando soluzioni innovative che valorizzano i prodotti del territorio. “Non coltiveremo carote e patate, ma alimenti complementari”  ha dichiarato.  La sua visione si traduce in pratiche concrete, come l’utilizzo di ingredienti “locali, stagionali e quanto più biologici possibile”, e provenienti dal giardino adiacente al locale di 2720 metri quadri, la riduzione degli sprechi alimentari e l’adozione di tecniche di cucina che minimizzano lo sfruttamento delle fonti naturali.

L’impegno per la sostenibilità si riflette anche nella scelta delle materie prime. “Le Présage” propone un menu degustazione che cambia stagionalmente, valorizzando i prodotti locali a km 0. Un omaggio al territorio e alle sue eccellenze, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale del trasporto e sostenere le piccole realtà agricole locali.

Ogni piatto racconta una storia, un legame profondo con la terra e i suoi frutti. Aubert e il suo team selezionano con cura gli ingredienti, lavorandoli con passione e creatività per esaltare i sapori autentici e genuini. Il risultato è un’esperienza culinaria raffinata e innovativa, che celebra la ricchezza della gastronomia locale in chiave ecosostenibile.

Non solo cucina: l’ambizione di un modello circolare

‘Le Présage’ punta ad essere un modello di economia circolare a 360 gradi.  Un approccio olistico alla sostenibilità che potrebbe fare scuola nel mondo della ristorazione.  Forse, come dice il nome del ristorante, questo è davvero il “Présage” di un futuro più luminoso e sostenibile. Non resta che prenotare un tavolo e andare a scoprirlo di persona! 

fonti: Umbria Energy I FuturoProssimo I Ohga

immagine di copertina: 

autrice: Barbara Marcotulli

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