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In giappone, stazione DEL TRENO REALIZZATA IN SOLE 6 ore con la stampa 3D

Per la prima volta in Giappone, la tecnologia di stampa 3D sarà utilizzata per costruire un nuovo edificio per una stazione ferroviaria non presidiata

 

In Giappone la realtà supera ancora una volta l’immaginazione con un progetto che ridefinisce i confini del possibile nell’edilizia contemporanea. In sei ore, il tempo in cui molti di noi completiamo (a malapena) un ciclo di sonno profondo, una nuova struttura prende forma dal nulla. 

Il Giappone ospita una grande varietà di stazioni ferroviarie, dalle minuscole strutture di campagna fino a vasti complessi urbani, stazioni con proprie cantine vinicole e altre con giganteschi relitti antichi dagli occhi luminosi. Considerata questa varietà, poteva risultare difficili classificarsi ancora come “i primi” ma un recente annuncio di JR West, operatore ferroviario del paese, è riuscito nell’impresa annunciando il primo edificio di stazione mai stampato in 3D.

Questa nuova struttura è programmata per sostituire quella attualmente in uso presso la stazione di Hatsushima, sulla linea principale JR Kisei nella città di Arida, prefettura di Wakayama. Come molte stazioni relativamente rurali in Giappone, le strutture in legno stanno invecchiando e necessitano di sostituzione e la scelta è caduta sulla stampa 3D per velocizzare le operazioni, e anche per misurarsi con una nuova sfida. 

Hatsushima, una notte per cambiare la storia dell’edilizia

L’impresa che sta per compiersi a Hatsushima ha qualcosa di magico. Pensate per un attimo ai cantieri che affollano le nostre città: mesi (quando non anni) di disagi, polvere, rumori e deviazioni del traffico. Qui parliamo invece di un’operazione chirurgica: un taglio netto col passato, rapido e preciso. La vecchia stazione verrà rimossa e la nuova sarà completamente operativa nel tempo che intercorre tra l’ultimo treno della notte e il primo del mattino successivo. Un approccio che non solo accelera drasticamente i tempi di costruzione, ma riduce anche manodopera e costi. E poi, parliamoci chiaro, quanto spesso ci capita di assistere a un cantiere che rispetta le tempistiche?

Hatsushima, un’isola come laboratorio a cielo aperto

La scelta di Hatsushima da parte di JR West (la compagnia ferroviaria) non è casuale. La posizione costiera dell’isola permette di valutare la durabilità dell’edificio quando esposto all’aria salmastra, uno dei nemici giurati del cemento tradizionale. È un test di resistenza in condizioni reali, non in laboratorio.

L’azienda punta a valutare i costi di costruzione, manutenzione e gestione, con l’obiettivo di estendere in futuro questa tecnologia ad altri ambiti della  propria attività. Se il test avrà successo, potrebbe adottarla anche per altre  infrastrutture, con tempi di realizzazione che sembreranno fantascientifici rispetto agli standard attuali.

Design oltre i limiti convenzionali

La vera forza della stampa 3D nell’edilizia non è solo la velocità, ma la libertà creativa che offre. Gli edifici tradizionali in cemento sono prigionieri delle loro casseforme (quelle strutture in legno o metallo che danno forma al cemento colato). Rettangoli, triangoli, forme basilari. Con la stampa 3D, invece, possiamo finalmente liberarci da queste gabbie geometriche.

La flessibilità del design permette di creare strutture più organiche, funzionali ed esteticamente interessanti. Non è solo un capriccio artistico: è una rivoluzione pragmatica che potrebbe ridefinire il linguaggio architettonico delle nostre infrastrutture pubbliche.

Il nuovo edificio avrà più o meno le stesse dimensioni del precedente, coprendo 10 metri quadrati, e sarà realizzato in calcestruzzo rinforzato, più durevole. Le fondamenta e l’esterno dell’edificio saranno stampati fuori sede dalla Serendix, azienda di Osaka specializzata in stampa 3D di grandi dimensioni, e poi inviati sul posto e assemblati. Questo processo accelererà notevolmente i tempi di costruzione, e si prevede che la vecchia stazione di Hatsushima sarà smantellata e quella nuova sarà operativa in sole sei ore, il tempo tra l’ultimo treno della notte e il primo del mattino seguente.

fonti: PR Times, CNET Japan, Itai News, @PressJP

immagine di copertina: 

autore: Barbara Marcotulli


 

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