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Innovazione low-tech: la radio a manovella per contrastare l’AIDS

L’innovazione low-tech è capace di enormi impatti sulle necessità di ogni giorno

Approfondiamo le invenzioni a basso costo che hanno un impatto sul mondo: la radio a manovella che ha aiutato a combattere l’AIDS in Africa

 

Le tecnologie non devono essere all’avanguardia per fare una profonda differenza nella vita delle persone. Semplici innovazioni o strumenti ampiamente disponibili possono spesso avere un impatto sproporzionato; pensa, ad esempio, a:

  • Sistemi per il filtraggio dell’acqua: Le tecnologie di base per la filtrazione e l’igienizzazione continuano a salvare milioni di vite a livello globale
  • Biciclette: Questa invenzione secolare rimane un’opzione di trasporto cruciale e accessibile in tutto il mondo
  • Fornelli solari: Dispositivi a bassa tecnologia che utilizzano la luce solare per cucinare riducono il fabbisogno di carburante e l’inquinamento dell’aria interna nelle regioni in via di sviluppo
  • Macchine da cucire: Queste danno potere alle piccole imprese e permettono riparazioni di vestiti, sostenendo le economie locali
  • Radio: Ancora una fonte vitale di informazione e intrattenimento in molte parti del mondo

Questi esempi mostrano come tecnologie consolidate o semplici possono affrontare bisogni fondamentali, dimostrando che l’innovazione non riguarda sempre l’ultima svolta, ma spesso l’espansione dell’accesso a soluzioni esistenti. Concentriamoci sulla radio, poiché è proprio una particolare radio che vorremmo presentarti: la radio a manovella

La radio a manovella

Come suggerisce il nome, questa radio è alimentata da una molla caricata dal movimento che immagazzina energia per azionare un generatore elettrico. Girare la manovella carica la molla e una carica completa permetterà diverse ore di funzionamento. In alternativa, il generatore può caricare una batteria interna.

Come altre apparecchiature autoalimentate, le radio a manovella erano destinate al campeggio, alle emergenze e alle aree dove non c’è rete elettrica e le batterie di ricambio sono difficili da ottenere, come nei paesi in via di sviluppo o negli insediamenti remoti. Sono anche utili dove una radio non viene usata regolarmente e le batterie si deteriorerebbero, come in una casa vacanze o in una baita.

Le radio a manovella progettate per l’uso di emergenza spesso includono torce, luci di emergenza lampeggianti e sirene di emergenza. Possono anche includere multiple fonti di alimentazione alternative, come batterie usa e getta o ricaricabili, prese per accendisigari e celle solari.

Una radio a manovella per contrastare la diffusione dell’AIDS

Nel 1991, un inventore britannico, Trevor Bayliss, ideò una radio innovativa che non richiedeva una fonte elettrica esterna o batterie. La sua ora famosa radio a manovella è uno dei più grandi esempi di pensiero laterale dei tempi moderni. Trevor sviluppò la radio in risposta alla necessità di comunicare informazioni sull’AIDS alle popolazioni dell’Africa. Trevor Baylis la immaginò come una radio per l’uso da parte di persone povere nei paesi in via di sviluppo, specialmente in Africa, senza accesso alle batterie.

Necessità > Soluzione

Trevor Bayliss aveva visto un programma TV sull’AIDS in Africa. Il presentatore descriveva la difficoltà di far arrivare importanti informazioni sanitarie a persone che non potevano permettersi le batterie per le loro radio. Baylis andò immediatamente nel suo laboratorio per vedere se poteva costruire un generatore adatto per una radio. Gli ci vollero solo 30 minuti per trovare una soluzione.

Nel maggio 1998, Trevor fece un tour degli stati africani, tenendo conferenze per il British Council, in Etiopia, Tanzania, Malawi, Namibia, Zimbabwe e Sudafrica.

“Il modo più efficace per far arrivare informazioni alle persone in Africa era attraverso la radio, ma gran parte dell’Africa non ha elettricità e le batterie sono troppo costose”

“Sono andato in un villaggio in Botswana per presentare loro una radio, quando ho acceso questa piccola radio è improvvisamente diventata un teatro in un certo senso, era impressionante”

“La tecnologia a manovella è così estesa. La torcia a manovella è nata sulla scia della radio, e i caricabatterie a manovella per telefoni cellulari. I computer a manovella arriveranno presto” (in effetti, sono arrivati presto)

[Trevor Baylis]

Sebbene molti criticassero il prodotto per essere inutilmente robusto, non era stato creato per lo stesso tipo di uso delle tipiche radio nei paesi sviluppati e invece era progettato per essere il più durevole possibile. La radio di Baylis illustra le complessità del bilanciamento delle decisioni ambientali, sociali, etiche ed economiche nel design ed è ancora un utile pezzo di discussione per aspiranti designer oggi.

Trevor Baylis: da stuntman a inventore di dispositivi per aiutare le persone con disabilità

Trevor Baylis, morto all’età di 80 anni, lasciò la sua scuola a Londra a 15 anni senza alcuna qualifica. Ma divenne un istruttore di educazione fisica, un ingegnere, uno stuntman e, a 45 anni, un inventore a tempo pieno, trovando infine la fama per lo sviluppo della radio a manovella.

Molte delle invenzioni di Baylis furono ispirate dal suo tempo come stuntman. Aveva amici che avevano subito lesioni che avevano cambiato la loro vita a causa del loro lavoro. “La disabilità è a un passo di banana di distanza”, diceva spesso.

Di conseguenza, concentrò i suoi sforzi sull’invenzione di dispositivi per aiutare le persone con disabilità nella loro vita quotidiana. Inventò oltre 200 di questi dispositivi, che chiamò Orange Aids e includevano apribottiglie per una sola mano, forbici azionate con il piede, apriscatole e cavalletti da disegno.

Un vero spirito maker

Trevor Baylis incarnava il perfetto spirito maker: sempre alla ricerca di soluzioni ai problemi e dimostrando le sue idee innovative attraverso molti prototipi. Comprendeva il valore del design e lo considerava un passo importante nella commercializzazione delle sue idee.

Baylis ricevette un OBE nel 1997 e un CBE nel 2015 per i servizi alla proprietà intellettuale. Nonostante i suoi molti successi, una volta disse che aveva un grande rimpianto: non essere stato selezionato per nuotare per la Gran Bretagna alle Olimpiadi del 1956.

fonte: Independent I The Conversation

immagine di copertina: la radio a manovella progettata da Trevor Baylis

autore: Barbara Marcotulli


 

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