All’Orto Botanico di Padova, cinque installazioni digitali interattive per appassionarsi alla botanica
Curiosità scientifiche e aneddoti inediti per conoscere l’Orto Botanico di Padova – il più antico al mondo – e l’affascinante mondo delle piante, attraverso modalità digitali e coinvolgenti
L’Orto Botanico dell’Università di Padova è il più antico al mondo e, possiamo affermarlo senza timore di essere smentiti – uno dei più belli, tanto da essere protetto dal marchio di ‘sito patrimonio dell’umanità’ dall’Unesco.
Recentemente si è arricchito di cinque installazioni digitali interattive, progettate da Dotdotdot, studio nato a Milano nel 2004 e tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design.
Le cinque installazioni sono pensate per approfondire la storia dell’istituzione padovana – la prima nel suo genere rimasta attiva nella sua sede originaria, istituita nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali – e avvicinare il pubblico alla botanica, raccontando temi complessi con un approccio semplice e coinvolgente.
Il nuovo Museo Botanico di Padova
L’Orto rinascimentale e il Giardino della biodiversità, già parte del Complesso, si sono ora arricchiti del Museo Botanico, inaugurato lo scorso 14 febbraio, un nuovo nucleo espositivo che presenta per la prima volta al pubblico una significativa selezione del patrimonio storico dell’Università di Padova, finora destinato principalmente a ricerca e didattica e non visibile al grande pubblico.
Museo botanico, Erbario e Biblioteca rappresentano un nuovo e importante polo di conservazione, studio e valorizzazione delle collezioni museali, archivistiche e librarie storico-scientifiche dell’Università di Padova. La scelta di dotarsi di installazioni digitali interattive si inquadra nella mission di avvicinare un pubblico più vasto possibile alla ricerca scientifica sui temi in oggetto.
Grazie alle installazioni progettate da Dotdotdot, curiosità, argomenti scientifici, aneddoti, personaggi e vicende storiche legate all’Orto botanico e al mondo delle piante vengono indagati e raccontati attraverso ambienti immersivi e multimediali, dove il pubblico è invitato a interagire per mettere alla prova le sue conoscenze di botanica.
Installazioni ad alto tasso di interattività con i visitatori
Le cinque installazioni digitali interattive, dislocate in sale diverse del Museo Botanico, permettono al visitatore di calarsi nella quotidianità e nel lavoro di uno speziale del Rinascimento mentre crea farmaci e preparati all’interno di una vera farmacia di fine Settecento con la sua strumentazione. Le preparazioni e i farmaci che sono raccontati attraversano almeno tre secoli di storia della farmaceutica e della medicina.
I visitatori possono anche ingaggiare divertenti competizioni per imparare a riconoscere le piante e a classificarle, o per approfondirne le proprietà benefiche e curative, ma anche i potenziali pericoli legati ad esempio al consumo di specie velenose.
Una postazione permette inoltre di scoprire i modi che i semi utilizzano per viaggiare e raggiungere nuovi terreni fertili in cui mettere radici.
La storia dell’Orto botonico, a cui è dedicata un’intera installazione, viene invece ripercorsa attraverso una mappa interattiva dei luoghi e con i personaggi illustri che hanno avuto contatti, scambi e collegamenti di varia natura con l’Istituzione padovana.
Le installazioni Dotdotdot presso l’Orto Botanico di Padova
1/ Botanica senza frontiere
Una mappa interattiva evidenzia i legami dell’Orto Botanico con il resto del mondo, attraverso le storie dei personaggi che sono entrati in relazione con questo luogo. Fin dalla sua nascita nel ‘500, il prestigio dell’Orto Botanico di Padova – continuamente arricchito di piante provenienti da varie parti del mondo – ha richiamato studiosi da tutta Europa, molti dei quali hanno poi contribuito alla nascita di nuovi orti botanici. Attraverso questa installazione è possibile scoprire le loro storie e i legami che da qui si sono generati tra l’istituzione padovana e altre città italiane ed europee.
L’interfaccia digitale sorvola tutta la mappa dell’Europa mentre il visitatore, ruotando un disco posizionato sulla consolle di fronte a sé, si muove nel corso dei secoli visualizzando le vite dei personaggi e le città legate all’Orto Botanico. Un albero relazionale aiuta ad evidenziare le connessioni tra i personaggi, tra cui Goethe, Linneo, Brahe.
2/ Veleni e antidoti
Un gioco interattivo e didattico che si ispira a un laboratorio di ricerca. Il visitatore diventa un detective incaricato di risolvere enigmatici casi di avvelenamenti e scoprire le piante “colpevoli”. Attraverso il gioco si impara a conoscere le proprietà delle piante e a riconoscere i “falsi amici”, piante medicinali che talvolta possono rivelarsi fatali o fortemente velenose. Si procede per indizi, analizzando episodi storici o di invenzione. Dal famoso caso di Seneca, costretto al suicidio con la cicuta maggiore (Conium maculatum) alla misteriosa fine di Cangrande della Scala. Una classifica finale premia i partecipanti che hanno risolto i casi nel minor tempo.
3/ L’arte dello speziale
Una grande stanza dedicata alla farmacologia racconta la quotidianità di uno speziale nella sua bottega. All’interno di un ambiente scenografico, allestito con arredi originali provenienti da un’antica spezieria, un video-racconto mostra uno speziale intento a lavorare per la preparazione dei farmaci. L’installazione richiama visivamente i teatrini delle ombre, contribuendo ad accrescere il fascino della figura dello speziale e a stimolare nel visitatore la curiosità riguardo alla sua professione e all’arte di combinare gli elementi naturali per creare i medicinali.
4/ Identikit delle piante
Un quiz didattico per imparare a riconoscere le piante in base alle loro caratteristiche. Le piante sono classificate secondo criteri precisi e riconoscerle richiede un’attenta osservazione della loro morfologia. Questa installazione interattiva spiega, con un linguaggio semplice e immediato, come funziona il processo di identificazione di una pianta e quali caratteri morfologici vanno analizzati per individuarla: dalla forma delle foglie a quella dei suoi margini, dall’aspetto della chioma fino a quello delle infiorescenze e dei frutti.
5/ In viaggio con i semi
Un quiz didattico illustra le diverse modalità utilizzate dalle piante per disperdere i propri semi. Allestita all’interno della sala che accoglie alcuni semi della collezione dell’Orto botanico, l’installazione aiuta a comprendere come le piante riescano a “spostarsi”, intraprendendo talvolta veri e propri viaggi, grazie alla dispersione dei loro semi. Nonostante siano in genere saldamente ancorate al terreno attraverso le radici, le piante hanno sviluppato diversi sistemi per diffondere i propri semi e potersi riprodurre altrove, anche a grande distanza.
I partner del progetto
Dotdotdot – We design innovative human experiences
Dotdotdot è uno studio di progettazione multidisciplinare nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design.
Dotdotdot è specializzato in Exhibition e Interaction Design, nella progettazione di percorsi museali, Corporate Experience, mostre multimediali temporanee e permanenti.
Nel corso degli anni ha consolidato competenza ed esperienza nello sviluppo di strategie digitali e nella progettazione di sistemi digitali integrati custom per aziende, musei, archivi storici, ambienti lavorativi, strutture sanitarie, e più in generale progetti dedicati allo Smart Living. Ricerca e innovazione tecnologica sono alla base di tutti i suoi progetti.
Dotdotdot progetta spazi narrativi e dà forma, con un approccio User Centered, al modo in cui le persone e le tecnologie interagiscono tra loro, in un continuum tra spazio fisico e digitale
Dotdotdot collabora con Maker Faire Rome fin dalle sue prime edizioni.
Orto Botanico di Padova
L’Orto botanico dell’Università di Padova è il più antico Orto botanico universitario al mondo ancora nella sua collocazione originaria.Fondato nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei cosiddetti “semplici” (medicamenti di origine naturale), come molti dei primi orti botanici era per questo inizialmente denominato “giardino dei semplici” (hortus simplicium). Oggi l’Orto botanico di Padova accoglie diverse piante secolari – tra cui la palma nana di S. Pietro, la più antica dell’Orto, messa a dimora nel 1585 e resa famosa da Goethe che le dedicò alcuni scritti – e una ricca collezione che include piante insettivore, medicinali, velenose, oltre che piante introdotte e rare.
Al suo interno trova spazio anche il progetto espositivo del Giardino della biodiversità, che accoglie circa 1.300 specie, ospitate all’interno di ambienti omogenei per umidità e temperature, che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: dalle aree tropicali alle zone subumide, dalle zone temperate a quelle aride. Fin dalla sua fondazione l’Orto botanico di Padova è stato un luogo preposto non solo alla conservazione e catalogazione delle specie vegetali, ma anche alla ricerca.
Grazie al Museo Botanico inaugurato lo scorso 14 febbraio il visitatore può mettere insieme gli elementi più importanti dell’Orto, ampliando lo sguardo alla storia della botanica e della medicina, conoscendo i suoi protagonisti e scoprendo ancora meglio il dialogo tra le geometrie rinascimentali dell’Orto antico, le serre del Giardino della biodiversità inaugurate nel 2014 e il ricco patrimonio archivistico e librario conservato al primo piano dell’edificio nella nuova “Biblioteca storica di medicina e botanica Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili”
fonte: DotDotDot
immagine copertina: DotDotDot
autrice: Barbara Marcotulli
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.
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