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La più grande operazione di pulizia degli oceani recupera oltre 100 tonnellate di rifiuti

 

Plastica e reti da pesca gli oggetti più frequentemente abbandonati in mare

 

Una recente operazione di bonifica ha rimosso circa 103 tonnellate di reti da pesca e rifiuti di plastica dal Great Pacific Garbage Patch tra le coste della California e delle Hawaii.

A compiere l’impresa, durante una spedizione di 48 giorni, è stato l’Ocean Voyages Institute, che afferma: “si è trattato della più grande operazione mai effettuata per gli oceani della storia”. La bonifica ha raddoppiato il record precedente dell’Istituto, che aveva operato continuativamente per 25 giorni lo scorso anno.

La compagnia è riuscita a recuperare una grande quantità di rifiuti comuni e di plastica: gran parte degli oggetti rimossi erano attrezzature per la pesca commerciale e reti fantasma, scartate con dannosissima noncuranza dai pescatori. Tuttavia, sembra che questa plastica avesse già mietuto alcune vittime: sono stati infatti trovati numerosi scheletri di tartaruga avvolti nelle reti.

Non esiste una soluzione definitiva per la pulizia degli oceani: sono le lunghe giornate in mare, con l’equipaggio dedicato che scruta l’orizzonte, afferra le reti e recupera enormi quantità di rifiuti, che la rende possibile“, ha dichiarato in una nota Locky MacLean, un ex direttore della Sea Shepherd e attivista da oltre vent’anni per la conservazione e la tutela degli oceani.

 

Ocean
Le tartarughe spesso scambiano la plastica per cibo. ph. Ocean Voyages Institute

 

Abbiamo superato il nostro obiettivo di catturare 100 tonnellate di materie plastiche tossiche tra oggetti di consumo e reti fantasma abbandonate e, in questi tempi difficili, continuiamo a contribuire per ripristinare la salute del nostro oceano, che tanto influenza anche la nostra salute e quella del pianeta”, ha aggiunto Mary Crowley, fondatrice e direttrice esecutiva dell’Ocean Voyages Institute, conosciuta come “Ghost Net Buster “.

 

  • La Great Pacific Garbage Patch

 

La Great Pacific Garbage Patch si trova tra le Hawaii e la California, in una delle regioni più remote dell’Oceano Pacifico. Contiene circa 80.000 tonnellate di rifiuti di plastica, preveniente soprattutto da operazioni di pesca commerciale e marittima.

Correnti oceaniche rotanti chiamate “gyres” convogliano la plastica in un’unica area, formando così delle vere e proprie “isole” di immondizia oceanica.

Operazioni di questo tipo sono però come pulire il pavimento mentre il lavandino continua a traboccare: fino a 12,7 milioni di tonnellate di plastica sono abbandonate agli oceani ogni anno, per un totale di 150 milioni di tonnellate che attualmente circolano nei nostri ecosistemi marini.

 

Reti
Reti reti e ancora reti. ph. Ocean Voyages Institute

 

Dalle microplastiche alle isole giganti di reti fantasma, tutta questa spazzatura non biodegradabile rappresenta una vera minaccia per la biodiversità marina.

Un esempio scioccante: i ricercatori delle Filippine hanno scoperto una balena morente che aveva ingoiato oltre 40 Kg. di rifiuti di plastica, tra cui sacchetti della spesa.

Inoltre, un recente rapporto scientifico ha osservato almeno quattro capodogli nuotare all’interno del Great Pacific Garbage Patch dove si è verificato questo recente recupero: forse ora i loro viaggi attraverso gli oceani potranno essere più sicuri, ma si tratta davvero di una goccia nell’oceano.

In ogni caso, non bisogna mollare!

 

Guarda la più grande operazione di pulizia degli oceani!

 

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