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Intuizioni e invenzioni: la storia di Percy Shaw, inventore di un dispositivo fondamentale per la sicurezza stradale

Tutto nasce da una serata al pub in una notte nebbiosa e da un’intuizione frutto dell’esperienza, che ha reso più sicure le strade di tutto il mondo

 

Questa è la storia di Percy Shaw, che inventò un dispositivo fondamentale per incrementare la sicurezza stradale: il catarifrangente.
Nel 1934, Percy Shaw rischiò quasi di avere un incidente mentre tornava a casa dal pub in una nebbiosa notte dello Yorkshire, in Inghilterra. Fu salvato quando i suoi fari si riflettevano negli occhi di un gatto, dando vita a un’idea geniale. Inventò dei perni riflettenti per la sede stradale e li chiamò “Cat’s Eye”, “occhi di gatto”.

L’occhio di gatto è un dispositivo di sicurezza utilizzato sulla stragrande maggioranza delle strade in tutto il mondo (ben il 99% di quelle del Regno Unito, . L’inventore del dispositivo è Percy Shaw, che lavorava proprio come manutentore stradale.

L’intuizione che ha rivoluzionato la sicurezza stradale

Questa è una storia su una strada oscura dello Yorkshire e su una mente brillante, quella di Percy Shaw. È una storia di ingegno, duro lavoro e perseveranza. Ma soprattutto, è una storia su come un incontro fortuito con un gatto abbia portato a una delle innovazioni più importanti mai realizzate per la sicurezza stradale.

E’ una storia curiosa e affascinante. Si dice che Shaw stesse tornando a casa di notte nella nebbia nel 1933 quando raggiunse una parte pericolosa della strada. Shaw soleva guidare di notte usando il riflesso dei fari della sua auto sui binari del tram per aiutarsi a mantenere un assetto corretto. Sfortunatamente, in quella notte del 1933 la nebbia era così densa che non c’era alcun riflesso sui binari e non riusciva a distinguere il punto in cui la strada curvava o aumentava la pendenza. Ebbe però la fortuna di vedere i suoi fari riflessi negli occhi di un gatto randagio fermo sul ciglio della strada. 

Fu in quel momento che si realizzò che replicare quel riflesso degli occhi del gatto per guidare i conducenti lungo strade buie e pericolose sarebbe stata una soluzione ideale. Shaw si disse che con l’aumento della popolarità dell’automobile e con un numero sempre maggiore di automobilisti desiderosi di guidare di notte, sarebbe stato indispensabile approntare un sistema che li orientasse nel buio ogni volta che i fari non sarebbero stati sufficienti a garantire la piena sicurezza.

Era nato il Cat’s Eye, il dispositivo retroriflettente integrativo per segnaletica orizzontale, ideale per aumentare la visibilità delle sede stradale in caso di nebbia, pioggia e punti pericolosi.

Il brevetto

Shaw registrò il brevetto per l’occhio di gatto nel 1934, ma ci vollero diversi anni per perfezionare ciò che oggi è conosciuto come “occhio di gatto”. Ciò accadde perché non solo doveva renderlo sufficientemente luminoso per illuminare la strada di notte, ma doveva anche renderlo resistente a tutte le condizioni meteorologiche e ai veicoli che vi transitavano sopra.

Prototipo e implementazione

Fu solo nel 1937, infatti, che Percy Shaw ottenne il contratto dal governo per produrre in serie gli “occhi di gatto”. Shaw realizzò il dispositivo di sicurezza stradale con quattro perle di vetro, una stampa in gomma e una base in ghisa.

Per garantire il miglior riflesso possibile, Shaw decise che era meglio posizionare le perle di vetro a coppie e orientarle in direzioni opposte. Il tutto era integrato in uno stampo in gomma elastica, saldamente fissato a una base in ghisa. Per mantenere il dispositivo in posizione, veniva seppellito e fissato con l’asfalto. Era una soluzione piuttosto robusta: anche se i veicoli vi transitavano sopra, la gomma si restringeva nella strada e le perle di vetro cadevano al sicuro sotto la superficie stradale e rimanevano indenni.

Shaw li progettò addirittura per pulirsi da soli con l’aiuto di un po’ di acqua piovana: la base in ghisa raccoglieva l’acqua piovana e ogni volta che un veicolo passava sopra l’occhio di gatto, il peso spingeva verso il basso la cupola e l’acqua piovana lavava automaticamente le perle di vetro mantenendole pulite e garantendo la sicurezza dei conducenti.

Nella foto, Percy Shaw con alcuni dei “Cat’s Eye” dal lui progettati I foto: Calderale Museum

La produzione in serie e la diffusione

Percy Shaw fondò un’azienda per la produzione e la commercializzazione del dispositivo di sicurezza stradale. 

L’avvio fu stentato, visto lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, ma subito dopo l’impresa decollò con una commessa del Ministero dei Trasporti britannico e l’esportazione in tutto il mondo. L’azienda di Shaw, Reflecting Roadstuds, al suo apice produceva oltre un milione di occhi di gatto all’anno e li esportava in tutto il mondo.

Nella Camera dei Comuni, l’occhio di gatto è stato descritto come “La più brillante invenzione mai realizzata nell’interesse della sicurezza stradale”. Percy Shaw ottenne talmente tanto successo da questo brevetto che nel 1965 la Regina Elisabetta II lo onorò con il titolo di Ufficiale dell’ordine dell’impero Britannico. Tuttavia, continuò a condurre una vita semplice e, per quanto si possa immaginare ne abbia tratto una fortuna, nel 1976 – anno della sua morte – fu stimato un capitale di “appena” 193.500 sterline. Shaw aveva sempre reinvestito il denaro guadagnato nell’impresa. Si concesse solo un lusso: una Rolls-Royce Phantom.

Dal Cat’s Eye al Cav’s Eye

Quale sarà il futuro della mobilità? E’ possibile che il futuro non preveda più dispositivo come gli “occhi di gatto”? Forse si.

I Veicoli Connessi e Autonomi (CAV) sono in grado di ‘vedere’ la strada davanti a loro senza necessità di immagini, poiché ricevono costantemente un flusso di aggiornamenti su ciò che gli accade intorno. Possono connettersi a servizi di mappatura che li mantengono sulla giusta strada, indipendentemente da quanto sia buio o dalle condizioni ambientali nelle quali si trovano a percorrere la strada. E’ probabile quindi che, si, a lungo andare non ci sia più bisogno di dispositivi per la sicurezza stradale come gli “occhi di gatto”; probabilmente, ce la caveremo con i soli “occhi di CAV”.

Del resto, è così che funziona il ciclo dell’innovazione: le cose cambiano sempre, si rinnovano e si migliorano; Percy Shaw stesso sarebbe stato fiero di vedere questa evoluzione. La tecnologia applicata oggi alla mobilità sta rendendo la vita sulla strada molto più sicura per passeggeri e conducenti di quanto sia mai stata prima – e questo è esattamente ciò che, a suo tempo, ispirò anche l’idea degli “occhi di gatto”.

Del resto, l’innovatore Percy Shaw era un uomo con lo sguardo saldamente rivolto alla strada – la strada del progresso.

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fonti: SmartMobility Living Lab I The Guardian

immagine di copertina: Cal

autrice: Barbara Marcotulli


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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