Le petit chef è un itinerario immersivo e multisensoriale abilitato dal 3D
“Le Petit Chef” è un’animazione in cui un piccolo chef viene proiettato sul tavolo e cucina le pietanze di fronte ai clienti, direttamente nel piatto
Nella corsa a stupire i clienti e regalare loro esperienze sempre più coinvolgenti e immersive, si fa strada Le Petit Chef, un format basato sul videomapping, che sfrutta le potenzialità del 3D per offrire degustazioni uniche.
Le Petit Chef – Lo chef più piccolo del mondo
Il piccolo chef, da cui trae il titolo l’iniziativa, è protagonista di una serie di mini-avventure e disavventure di cucina, in cartoon che prendono vita tra posate e piatti – in realtà, anche al loro interno – illustrando con storie e gag la preparazione delle pietanze che poi effettivamente si gusteranno, in un irresistibile (e golosissimo) itinerario immersivo e multisensoriale, che si fa “spettacolo”, ma soprattutto nuovo modo di intendere la ristorazione.
Creato nel 2015 dal collettivo artistico belga Skullmapping, lo show si avvale della tecnica del videomapping e della realtà aumentata per guidare gli ospiti alla scoperta di un mondo piccolo per dimensioni, ma grande per sapori. I tavoli diventano così display dinamici dove si ha l’illusione di poter interagire con il mini-chef, che non esita a tagliare le verdure vicino ai bicchieri dell’ospite, “sparare” panna stando in piedi sulla forchetta, arrampicarsi sul piatto per guarnire un dolce.
Conquistati gli occhi si passa al palato. I camerieri, infatti, appena finita ogni proiezione, portano in tavola la pietanza ad essa legata. Le storie cambiano ad ogni portata. L’offerta è ricca e studiata per venire incontro alle esigenze di un pubblico di tutte le età. E soprattutto, da tutti gli appetiti. Si va da “Le Grand Chef” e “Le Petit Chef classic”, due menù da cinque portate che comprendono sapori di carne e di pesce, a “Le Petit Chef Vegetarian”, anche questo con cinque portate, senza dimenticare i più piccoli, ai quali è dedicata la proposta “Junior Chef”.
Un percorso gastronomico coinvolgente in 3D
“Il concetto di “Le Petit Chef” è stato ispirato dalla richiesta di un cliente che desiderava una mappatura sui tavoli di un evento”, commenta Antoon Verbeek di Skullmapping, l’agenzia belga specializzata in videomapping che ha ideato il format, e che ha già realizzato esperienze di grande successo per Visit Flanders, dedicata a Rubens, come mostrato nelle foto sotto.
“Ovviamente, le mappature sui tavoli erano già note, ma si trattava soprattutto di installazioni grafiche. Volevamo creare qualcosa di nuovo e abbiamo pensato che aggiungere una figura sul tavolo, impegnata a cucinare per i clienti, fosse divertente. “
Una nuova interpretazione del videomapping
Nella prima versione di questa idea innovativa, il videomapping era concentrato su una portata principale. Ma il video ha riscosso un tale successo su YouTube (dove ha totalizzato 4,3 milioni di visualizzazioni nei primi 10 mesi) e su altri social media, che Skullmapping ha aggiunto un piatto di pesce, come antipasto, realizzando la seconda animazione: la bouillabaisse.
Quando il video di “Le Petit Chef” è diventato virale su Internet, Skullmapping è stata contattata da vari hotel e ristoranti prestigiosi di tutto il mondo, dalla Russia a Dubai, interessati alla licenza per l’uso dell’animazione o a proiezioni su misura.
La creazione di una mini-mappatura
Per realizzare questa mini-installazione, il team di Skullmapping ha scelto i proiettori LCD PT-VZ570 di Panasonic. Questo modello offre una combinazione eccellente di alta qualità delle immagini, basso costo totale di proprietà, installazione flessibile e funzionalità collaborative.
Inoltre si distingue per il rapporto di contrasto, da 10.000:1, e la luminosità a 4.800 lumen. Ciò consente al team di Skullmapping di utilizzare una risoluzione da 1.920 x 1.200, che è essenziale per le sue produzioni.
La differenza è notevole, come si può notare nel video riservato al servizio del dessert:
Nelle applicazioni di videomapping tradizionali lo spettatore e la proiezione sono distanziati. Ma in questo caso era fondamentale lavorare con una risoluzione tanto elevata, in quanto il progetto si focalizza su elementi in miniatura, con gli spettatori molto vicini allo schermo. Senza una risoluzione elevata, le immagini risultano pixellate e, di conseguenza, l’animazione perde leggibilità.
Il team di Skullmapping crea le animazioni registrando i movimenti in studio. Quindi impiega da quattro a cinque settimane circa per sviluppare un singolo video, dall’elaborazione del concetto alla riproduzione del video live.
“Secondo molti spettatori, l’effetto tridimensionale che si vede nel filmato è un ologramma o una proiezione in 3D. In realtà si tratta di una proiezione normale, basata su un’illusione ottica specifica. Infatti utilizzando un’immagine distorta e allungata, inquadrata dal giusto punto di vista, si ottiene un effetto 3D o un’illusione”.
Finalmente il videomapping per l’ospitalità
“Inizialmente abbiamo sviluppato “Le Petit Chef” per un evento o due, allo scopo di dimostrare al pubblico le potenzialità delle mini-mappature”, rivelano da Skullmapping. “Quando abbiamo notato il numero di ristoranti e hotel che ci hanno contattato dopo il primo video, ci siamo resi conto che questa idea poteva veramente introdurre il videomapping nel settore dell’ospitalità”, affermano da Skullmapping
Fonti: Aleph – Curio Collection I Business Panasonic I Le Petit Chef
Immagine di copertina: Skullmapping
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