L’intelligenza artificiale per preservare la cultura indigena
Una corsa contro il tempo: ogni due settimane, una lingua indigena scompare per sempre. L’Intelligenza artificiale potrebbe aiutare a invertire questo trend.
Il patrimonio linguistico indigeno mondiale sta scomparendo a un ritmo allarmante. Delle circa 4.000 lingue indigene esistenti, una muore ogni due settimane con il suo ultimo parlante. Le previsioni indicano che entro i prossimi 5-10 anni, la maggior parte delle lingue native americane negli Stati Uniti potrebbe svanire per sempre.
Il ruolo dell’IA nella preservazione linguistica
L’iniziativa First Languages AI Reality, un progetto del Mila-Quebec Artificial Intelligence Institute, rappresenta uno sforzo significativo per contrastare questa perdita culturale. I ricercatori stanno sviluppando modelli di riconoscimento vocale specificamente progettati per oltre 200 lingue indigene nordamericane in pericolo di estinzione.
Questo approccio tecnologico alla preservazione linguistica si distingue per la sua particolare attenzione all’etica dei dati. A differenza dei tradizionali sistemi di IA che considerano i dati come proprietà, questi progetti riconoscono che le informazioni linguistiche indigene non sono semplici dati, ma patrimonio culturale profondamente identitario, spesso proveniente da parlanti ormai scomparsi.
La sfida della rappresentanza tecnologica
Le iniziative sono lodevoli ma complesse da portare avanti, soprattutto per un ostacolo importante: non ci sono abbastanza laureat in informatica – persone che conoscono la lingua e la cultura – tra le persone indigene per affrontare questi progetti di conservazione linguistica. lLa scarsità di esperti indigeni nel settore tecnologico è un dato di fatto:
- Le persone indigene costituiscono meno dello 0,005% della forza lavoro tecnologica negli Stati Uniti
- Solo lo 0,4% delle lauree in informatica viene conseguito annualmente da persone indigene
- Nel 2022, le startup fondate da nativi hanno ricevuto appena lo 0,02% del finanziamento totale di venture capital
Per affrontare questo divario, organizzazioni come Indigenous in AI, IndigiGenius, Tech Natives e il Wihanble S’a Center for Indigenous AI stanno creando programmi formativi dedicati a studenti nativi americani, dell’Alaska e hawaiani.
Immettere più risorse indigene nell’industria tecnologica richiede di suscitare il loro interesse fin dalla giovane età. per questo, sono nate numerose iniziative interessanti, in diverse aree degli Stati Uniti. Tra queste, il Lakota AI Code Camp, in South Dakota, il campo estivo che iunisce adolescenti nativi per tre settimane di formazione tecnologica, durante le quali progettano applicazioni che documentano elementi culturali Lakota, dalle piante sacre alle espressioni quotidiane. Dal 2022, il programma ha formato 33 studenti, molti dei quali sono tornati come istruttori.
Preservare altri aspetti della cultura indigena con l’IA
L’IA sta effettivamente svolgendo un ruolo importante nel colmare diverse lacune culturali indigene che vanno ben oltre la preservazione linguistica. Ecco alcune aree chiave in cui questo sta avvenendo:
Connessione territoriale e conoscenze geografiche
Uno degli utilizzi più significativi riguarda la creazione di esperienze di realtà virtuale che permettono alle comunità indigene, specialmente i giovani che vivono lontano dalle terre ancestrali, di “visitare” digitalmente questi luoghi. Questo risponde a una problematica concreta: in molte tribù, la maggioranza dei membri vive ormai lontano dalle riserve o dai territori tradizionali, creando un divario nella trasmissione delle conoscenze legate al territorio.
Questi progetti di VR non si limitano a mostrare i paesaggi, ma integrano racconti degli anziani, identificazione di luoghi sacri, e spiegazioni sulle pratiche tradizionali legate a specifiche aree geografiche.
Documentazione delle pratiche tradizionali
L’IA viene utilizzata per sistematizzare e rendere accessibili conoscenze su:
- Pratiche agricole tradizionali
- Metodi di pesca e caccia sostenibili
- Utilizzo medicinale delle piante native
- Tecniche artigianali tradizionali
Questi sistemi fungono da archivi dinamici che possono essere continuamente arricchiti e consultati dalle comunità.
Preservazione di sistemi di conoscenza e ontologie
Un aspetto particolarmente interessante è l’utilizzo dell’IA per esplorare e rappresentare sistemi di conoscenza indigeni che seguono logiche diverse da quelle occidentali. Per esempio:
- Sistemi di classificazione naturale non-lineari
- Rappresentazioni del tempo ciclico anziché lineare
- Relazioni di parentela complesse che non seguono modelli occidentali
Arte e creatività culturale
Nel campo artistico, l’IA viene utilizzata per esplorare forme espressive tradizionali in modi innovativi. Il caso del progetto che traduce contenuti onirici in linguaggio geometrico Lakota è emblematico, ma esistono anche iniziative che:
- Analizzano pattern tradizionali in tessuti, ceramiche o incisioni per generare nuove variazioni rispettose della tradizione
- Creano sistemi musicali basati su scale e ritmi indigeni specifici
- Facilitano la creazione di narrativa interattiva basata su storie tradizionali
Documentazione di cerimonie e pratiche spirituali
Con il consenso delle comunità, alcune tecnologie di IA vengono utilizzate per documentare aspetti delle pratiche cerimoniali che possono essere condivisi, permettendo:
- La creazione di archivi per le future generazioni
- La ricostruzione di pratiche parzialmente perdute attraverso l’analisi di documenti storici
- La traduzione contestuale di concetti spirituali complessi
Recupero di oggetti culturali
L’IA viene utilizzata anche per identificare e localizzare oggetti culturali indigeni presenti in musei o collezioni private in tutto il mondo, facilitando:
- Richieste di rimpatrio culturale
- Documentazione digitale di oggetti non accessibili fisicamente
- Ricostruzione virtuale di oggetti danneggiati o incompleti
Ciò che rende questi progetti particolarmente efficaci è il loro sviluppo diretto da parte di ricercatori e tecnologi indigeni, che garantiscono che le applicazioni tecnologiche rispettino i protocolli culturali appropriati e che i dati rimangano sotto il controllo delle comunità di origine.
Prospettive future
L’obiettivo ultimo di questi sforzi tecnologici non è perpetuare la dipendenza dalla tecnologia, ma creare gli strumenti necessari per rivitalizzare le lingue in via d’estinzione e permettere alle nuove generazioni di parlanti nativi di preservare il proprio patrimonio culturale utilizzando metodi etici e rispettosi.
La speranza è che, nel giro di uno o due decenni, questi strumenti tecnologici possano diventare reperti storici di un periodo di transizione, avendo già compiuto la loro missione di salvaguardia culturale.
L’applicazione dell’intelligenza artificiale alla preservazione culturale indigena rappresenta un esempio promettente di come la tecnologia possa essere utilizzata non per omogeneizzare, ma per proteggere la diversità culturale umana. Questo approccio dimostra come, quando guidata da valori culturalmente appropriati, la tecnologia possa diventare uno strumento di empowerment e continuità culturale per le comunità indigene.
fonti: NBC News
immagine di copertina: Andrew James via Unsplash
autrice: Barbara Marcotulli
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