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Premiati a Maker Faire Rome i vincitori della nuova edizione del contest dedicato all’Economia Circolare

MakeItCircular è il contest che premia progetti che valorizzano il passaggio da un modello di economia lineare ad uno di economia “circolare” 

 

MakeItCircular è il contest che premia progetti che valorizzano il passaggio da un modello di economia lineare ad uno di economia “circolare”, la chiave per rendere possibile una crescita economica che rispetti le risorse materiali e naturali, e per offrire un contributo alla tutela contro il cambiamento climatico che il Pianeta si è impegnato a fermare entro il 2050.

Il Contest

Il contest MakeITcircular – promosso dalle Associazioni dei Consumatori e da Eni  – premia le migliori idee in linea con i principi della Carta e che ne favoriscano la sua diffusione e il coinvolgimento di diversi attori nella sua implementazione.

In particolare, si rivolge a progetti che mirano a:

  • far conoscere gli impatti ambientali dei prodotti e dei processi industriali che li generano;
  • promuovere la conoscenza dei concetti di “circolarità” e di “impronta ambientale” dei prodotti/servizi;
  • superare l’approccio “usa e getta”, nel consumo e nella produzione, promuovendo valori di durabilità, condivisione, riparazione, riuso e riutilizzo dei prodotti e delle risorse materiali;
  • coinvolgere i consumatori nella definizione delle caratteristiche di “circolarità” dei prodotti, aiutandoli ad acquisire consapevolezza che i loro comportamenti nella fase di utilizzo e di post-utilizzo possono influenzare quella caratteristica.

Al Contest hanno partecipato di diritto anche tutti i progetti pervenuti attraverso la Call for Makers di Maker Faire Rome 2024 per la categoria “circular economy”.

I progetti vincitori

Il comitato di valutazione, formato da

  • Maria Alliney – Segretario Generale Assoutenti (Presidente)
  • Alessandra Colombo – Circular Economy & Sustainability – Versalis
  • Alessandro Ranellucci – Maker Faire Rome Curator
  • Davide Zanon – Responsabile Ufficio Progetti – CODICI

ha valutato le proposte progettuali ed espresso il proprio giudizio sulla base dei seguenti criteri:

  • impatto del modello ‘’circolare’’ ed attinenza con i principi della Carta
  • grado di innovazione della proposta progettuale
  • grado di sviluppo progettuale e fattibilità tecnica

1° Classificato I PavinGreen: Soluzioni SOSTEnibili

PavinGreen valorizzare la gomma riciclata da pneumatici fuori uso (PFU) per sviluppare moduli per la pavimentazione sostenibili, adatti a diversi spazi urbani (e non solo) tra cui aree di parcheggio, aree pedonali, aree gioco, aree di ricarica per veicoli elettrici.

L’idea nasce nel 2018 quando il team di ricerca, afferente al Dipartimento di Ingegneria Chimica, Materiali e Ambiente dell’Università Sapienza di Roma, instaura una collaborazione con ETRA (European Tyre Recycling Association), un ente europeo indipendente, coinvolto in numerose attività nel settore industriale del riciclaggio degli pneumatici. Presso i laboratori PavinGreen, insieme hanno studiato la possibilità di impiegare gomma macinata da PFU come inerte in sostituzione della sabbia nella realizzazione di malte cementizie innovative, green e con specifiche funzionalità tecnologiche conferite proprio dalla gomma. Dopo numerose sperimentazioni, è statop sviluppata una malta cementizia “gommata” altamente lavorabile e dalle prestazioni ingegneristiche ottimizzate per essere potenzialmente scalate alla realizzazione di applicazioni pratiche in ambito civile ed architettonico.

I moduli PavinGreen sono leggeri, durevoli e resistenti agli agenti atmosferici e ai cicli di gelo-disgelo; possiedono elevata capacità di assorbimento degli urti, migliorato isolamento termico e smorzamento acustico: peculiarità che sono state certificate.

I vantaggi di PavinGreen:

  • non richiede requisiti di resistenza meccanica considerevoli
  • è leggero e facilita la messa in opera senza gravare sul trasporto in termini di consumo di carburante, costi ed emissioni atmosferiche
  • è durevole e resistente sia alle varie condizioni atmosferiche che sotto stress (urti) dovuti alla movimentazione dei veicoli
  • presenta prestazioni ottimali di smorzamento acustico e resistenza agli urti e quindi la possibilità di rendere più confortevoli, durevoli e meno rumorose le pavimentazioni (la gomma è un polimero isolante acustico con ottime caratteristiche antivibranti e antiurto)
  • è sostenibile! Rispetto alle malte tradizionali (contenenti sabbia come frazione inerte) PavinGreen presenta un minor impatto ambientale

PavinGreen vince un premio di 3.000 euro

PavinGreen è anche in mostra a Maker Faire Rome 2024 fino a domenica 27 ottobre, per presentare dei rivestimenti cementizi sviluppati a partire da materiali riciclati che avranno la funzione di migliorare la resistenza all’usura del manufatto (mitigando la dispersione di particelle di gomma a causa di sollecitazioni ripetute), aumentarne le caratteristiche di resistenza senza compromettere il peso, e conferire specifiche colorazioni.

 

Menzione d’onore I Zestep

ZESTEP vuole sensibilizzare sull’ingente quantità di scarti prodotti giornalmente dall’industria della moda e allo stesso tempo proporre ai produttori un metodo di riciclo espresso e sostenibile di questi materiali – e agli utenti della stampa 3D un materiale di cui si conosce l’origine, la provenienza esatta ed i valori con cui esso è stato ottenuto.

Il progetto Zestep è nato dall’idea di Leonardo Cavalluzzi, eyewear designer ed appassionato di stampa 3D, di poter trovare un modo semplice per riciclare le tonnellate di scarti di produzione delle montature in acetato di cellulosa, polimero bio-based che trova poco spazio nell’industria dell’occhialeria, per difficoltà di processazione e costo.

Acetato in forma granulare, ricavato da scarti di produzione, prima di trasformarsi in filamento per la stampa 3d: l’intuizione efficace di Zestep I foto: Zestep

L’intuizione è stata quella di poter riciclare gli scarti tramite la stampa 3D: dopo un anno di prove ed esperimenti, grazie alla partnership con l’azienda Techinit, si è riusciti a dar vita al primo filamento per la stampa 3D a base di acetato di cellulosa riciclato, facilmente stampabile da chiunque, ora in attesa di brevetto. Questo primo progetto ha segnato la strada per il riciclo di altri polimeri usati nell’industria della moda e degli accessori, che vengono smaltiti in discarica: il secondo filamento attualmente in produzione derivato dagli scarti delle lenti ottiche in policarbonato e poliammide.

Zestep mira a superare l’approccio “usa e getta”, nel consumo e nella produzione, promuovendo valori nuovi ma anche recuperati dalla tradizione del passato della durabilità, della condivisione, della riparazione e preservazione dell’utilità, del riuso e riutilizzo dei prodotti e delle risorse materiali; valori che calzano perfettamente con il concetto di salvare un materiale dallo smaltimento in discarica o incenerimento e rivalorizzarlo in modo innovativo, rendendolo accessibile a tutti, tramite la stampa 3D.
Zestep, inoltre, coinvolge il consumatore nella co-creazione delle caratteristiche di “circolarità” dei prodotti, che dipende da tutte le fasi del loro ciclo di vita e dai comportamenti adottati dai consumatori nella fase d’uso e di post-consumo. Il consumatore diventa il protagonista della circolarità: gli viene affidato un materiale scartato dall’industria e lo trasforma direttamente in un nuovo oggetto, con la possibilità di scoprire nuove applicazioni del materiale. L’approccio più pratico possibile per educare e sensibilizzare sul concetto di circolarità.

Zestep vince un premio di 1.000 euro

Menzione d’onore I WEEKO

Tra i dieci settori industriali più inquinanti al mondo, con oltre 53 milioni di tonnellate metriche di rifiuti elettronici prodotti a livello globale e gestiti in massima parte attraverso canali sconosciuti e spesso illeciti, il tecnologico attualmente è in grado di rigenerare meno del 20% dei materiali di scarto originati. il programma WEEKO mira allo “scarto zero” dei materiali elettronici entro il 2025 su tutto il territorio nazionale.

Weeko si concentra, infatti, sulla realizzazione di una linea prototipale per il disassemblaggio di componentistica ICT proveniente da macchine e dispositivi per ufficio.

foto: Weeko

Il progetto non crea un nuovo processo, perché il disassemblaggio della componentistica ICT è una attività consolidata da tempo (rappresenta il core business di XERA), ma introduce notevoli aspetti migliorativi del processo, al fine di renderlo più efficiente e produttivo. Attraverso la robotizzazione del disassemblaggio degli apparati elettrici ed elettronici, ed elaborando un sistema di processo atto a diminuire i rifiuti in “end of life” ed aumentare il riciclo, la prototipazione che verrà implementata avrà come scopo la valorizzazione dei sottoprodotti e dei rifiuti (in quanto verranno diminuiti gli impatti dovuti al loro condizionamento e smaltimento).

L’aspetto più innovativo del progetto è rappresentato dalla volontà di realizzare una cella collaborativa in cui robot e uomo possano lavorare assieme, in sicurezza, rendendo più agevole e veloce il processo di smantellamento dei dispositivi. La linea prototipale ha inoltre la capacità di apprendere ed evolversi nel tempo, in modo da poter ulteriormente sgravare l’operatore umano da quei processi noiosi e ripetitivi legati al processo. In più, il partenariato prevede di studiare nuovi metodi per il recupero sia dei materiali plastici sia dei materiali metallici nobili presenti all’interno della componentistica elettronica.

Nel corso del 2023, WEEKO ha recuperato circa 60000 apparati di cui il 25% è stato rimesso sul mercato, abbassando di molto la percentuale dei dispositivi scartati. 

Inoltre, WEEKO destina a tali enti parte del ricavato derivato dal processo di recupero delle materie prime e loro trasformazione e materiale informatico per la creazione di laboratori informatici in zone geografiche socialmente svantaggiate

Weeko vince un premio di 1.000 euro

 

Menzione speciale in memoria di Antonella Boselli I App Mercato Circolare – L’economia che gira bene

È la prima app che mette in connessione utenti e realtà che pensano e operano secondo i principi dell’economia circolare. La app,che è già disponibile gratuitamente per Android e IoS, censisce ad oggi +1000 tra aziende e iniziative circolari in Italia ed Europa.  

La app per condividere beni e servizi in modo sostenibile I foto: Mercato Circolare

L’app permette agli utenti di conoscere, in modo semplice ed intuitivo, realtà dell’economia circolare sul proprio territorio, di conoscere prodotti, servizi e iniziative sull’economia circolare e di acquistare prodotti locali.
È uno strumento che favorisce scelte di consumo circolare e valorizza il ruolo attivo che il consumatore può svolgere con le proprie scelte e azioni. Inoltre, per gli attori dell’economia circolare rappresenta un’opportunità per raccontarsi, per comunicare i propri prodotti e servizi in modo esaustivo, sintetico e trasparente. Tutti i testi, infatti, seguono specifiche linee guida e sono soggetti alla supervisione di Mercato Circolare. Ogni realtà censita può avere delle schede digitali dedicate ai prodotti e servizi offerti.

 

Carta del Consumo Circolare

Per praticare e incentivare il “consumo circolare”, promuovendo il passaggio dalla cultura dello scarto e dello spreco alla cultura del riciclo e del riuso, è nata la “Carta del Consumo Circolare”: un contributo di idee alle grandi scelte che la transizione ecologica ci impone, per affermare una società e un’economia più giuste. Scaricala ora e scopri come anche le tue piccole azioni e scelte di ogni giorno possono rendere più circolare la nostra economia.

fonte: MFR I Assoutenti

immagine di copertina: 

autore: Barbara Marcotulli


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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