«Ci tenevo ad essere qui. Maker Faire Rome è una manifestazione che rappresenta un pezzo di ripartenza, una grande possibilità per le startup di potersi confrontare. È una porta di innovazioni e di confronto. Questi mesi di pandemia ci hanno chiuso nella nostra bolla. Una manifestazione come questa serve per scambiare esperienze e dare tantissimo in termini di sviluppo», così la ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone. «I ragazzi hanno necessità di sperimentare» ha ricordato, augurando a tutti dal palco un «buon ritorno alle normalità».
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TRA NOVECENTO E NUOVE FRONTIERE
Sotto il tendone, nel cuore dell’area del Gazometro (12 mila metri quadrati), un’area che fa scintille tra passato e futuro, tra Novecento e nuove frontiere, ha preso il via ieri in questo modo la nona edizione di Maker Faire Rome, anno 2021. In presenza e da remoto, un’unica missione, raccontare l’innovazione e tracciare la strada del futuro. E dopo un anno segnato dal disastro della pandemia, è ora di chiedersi: Che cosa possono fare maker, innovatori, designer, imprenditori e startup per costruire un futuro migliore? A dare una risposta a questa domanda, in un pomeriggio di autunno (un po’ fresco per gli standard di ottobre a cui ci ha abituato la Capitale), sono stati decine i protagonisti dell’innovazione.
IL LUOGO DELL’INNOVAZIONE
“Fast forward. The future is making”, perché. «La Maker Faire Rome è il luogo in cui gli innovatori raccontano il mondo che pensano per noi». Così sul palco Diletta Parlangeli, prima di lasciare la parola a Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, e a Luciano Mocci, Presidente di InnovaCamera, Azienda Speciale per l’Innovazione della Camera di Commercio di Roma, che organizza la manifestazione da nove anni. La pandemia come crisi e come opportunità. Questo il cuore di questa Opening Conference. «Un’intuizione di nove anni fa – ha raccontato Tagliavanti a proposito delle origini della Maker Faire Rome – quest’anno si tiene in un quartiere nato dalla grande intuizione del sindaco Nathan», ha ricordato Tagliavanti a proposito di uno dei sindaci più amati della Capitale. «Una zona industriale e innovativa, dove è cambiata la PA e il modo di fare economia. Una grande scossa di modernità». Ora ci troviamo in una situazione analoga, «abbiamo un futuro da ricostruire. Quello che era vero prima ora non è più vero». Ora tocca ai protagonisti, tocca agli innovatori. «Dobbiamo farci trovare pronti. Questa tre giorni serve proprio a dire questo. Noi siamo pronti». Luciano Mocci ha ricordato poi come questa edizione in streaming sia nata dalle necessità imposte lo scorso anno dalla pandemia. «È una scommessa che abbiamo già vinto».
UNO SGUARDO SUL MONDO
Spazio subito a Carlo Ferro, di ICE Agenzia (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane). Perché la necessità è portare le idee, le startup e i progetti italiani all’estero. “ Maker Faire è cosa succederà domani – ha detto – mette in moto un circolo virtuoso che porta l’innovazione italiana a crescere sui mercati esteri”, per attirare capitali, per fare formazione e “fare sistema”.
LA FORMAZIONE, UN RUOLO CENTRALE. IL PROGETTO MAMBO
L’importanza e la bellezza di portare la formazione e la ricerca oltre l’università per abbracciare le nuove sfide della società e del mercato. Questo invece il cuore dell’intervento di Marinella Levi, Professore Ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali al Politecnico di Milano. Levi ha portato sul palco in visione una serie di oggetti: un apribottiglie progettato per pazienti reumatici, una protesi dentale, un modellino della barca MAMBO, interamente stampata in 3D, e una copia della Venere di Milo stampata in 3D. «Nove anni fa eravamo a Palazzo dei Congressi per la prima Maker Faire – ha ricordato – ebbene io sono sempre stata qui».
STEFANO MICELLI E IL PROGETTO UPSKIRT
Tra passato e futuro nel segno del trasferimento tecnologico. «Maker Faire Rome è uno spazio straordinario che mette in comunicazione le tecnologie dell’industria 4.0 e la realtà italiana» ha detto Stefano Micelli, Professore ordinario all’Università Ca’ Foscari di Venezia, seguendo la traccia segnata da Marinella Levi e introducendo lo spin-off Upskirt. «Il suo obiettivo è mettere in collegamento tecnologia e scuola con il Made in Italy e i suoi artigiani. Dobbiamo creare dei cortocircuiti e mettere in relazione i giovani e le imprese. Upskirt lo fa attraverso il design thinking dando libero spazio all’immaginazione e controllando i risultati, un percorso di esplorazione e di verifica al tempo stesso». L’idea è costruire un ponte tra tecnologia e Make in Italy «per dargli la possibilità di progredire» ha aggiunto sempre Micelli.
SPAZIO A OPEN DOT E A ENRICO BASSI
Dieci progetti in dieci minuti. Questa è stata la missione che Enrico Bassi, co-founder e coordinatore di Open Dot, portato sul palco della Opening Conference. Non solo progetti «ma anche storie» ha sottolineato Bassi. «Il lavoro non è solo formazione tecnica» ma anche «innovazione e collaborazione diffusa». Per Bassi «la Maker Faire Rome è un luogo di cambiamenti», quei cambiamenti che non lasciano indietro nessuno. Tra i progetti ha portato la storia di Nicola e di “Involontaria”. Poi ha parlato di Hariri e del progetto “Informale”. «La prima cosa che ha prodotto, lei immigrata, è stata una targa con il nome del padre». Poi ancora ha acceso i riflettori su Alessandro, un medico, che ha inventato e brevettato un sistema per semplificare la tracheotomia, “Interdisciplinare” si chiama il progetto. Sperimentare, imparare, insegnare, formare, coinvolgere, abilitare, includere, sono «le parole chiave della trasformazione di cui abbiamo bisogno». La formazione? «Deve essere inclusiva e diffusa, fatta di tante piccole storie di protagonisti, ma non di eroi».
LUCA PARMITANO, LO SPAZIO E L’ESA
L’astronauta della European Space Agency (ESA) Luca Parmitano è intervenuto nella doppia veste di chi mette in pratica il lavoro di ricerca sulla salute dallo spazio e di chi vive, come astronauta, le questioni relative alla salute e al quotidiano nello spazio, con tutte le implicazioni che la vita in quelle condizioni comporta.«Come dobbiamo comportarci per non compromettere le nostre funzioni? È indispensabile tenersi in forma, fare attenzione alla dieta». E il ritorno dallo spazio? Per Parmitano «il rientro a Terra non è stato molto diverso da quello che viviamo ora dopo la pandemia». Parmitano è intervenuto in collegamento video insieme a Tommaso Ghidini, responsabile della divisione Strutture, Meccanismi e Materiali dell’ESA, che ha fatto il punto sulle tecnologie dello spazio. «La mia preferita? Le missioni di osservazioni della Terra, quelle che permettono di tastare il polso al nostro Pianeta». Il sistema del riciclo dell’acqua invece è la tecnologia preferita da Parmitano.
L’ENERGIA DA FUSIONE
Lavoro, trasferimento digitale, spazio, ed energia. Una nuova energia. La stessa del Sole e che sulla Terra può essere generata dalla fusione nucleare. Ne ha parlato nel suo intervento Eliana Demarchi, Eni Nuclear Fusion Manager & DTT Project Board Member, che è entrata nel dettaglio dell’energia da fusione «carbon free, inesauribile e sicura. Eni ha messo in piedi un programma di accelerazione in collaborazione con il MIT di Boston, creando uno spinoff e un road map «sfidante: produrre energia da fusione per la metà degli anni Trenta». Uno degli ultimi passaggi, quello di Eni, della Opening Conference che ha aperto Maker Faire Rome 2021: più di due ore di interventi, talk e collegamenti per aprire una finestra sul futuro e interrogarci sul ruolo che hanno gli innovatori nel costruire un domani migliore e più sostenibile.
fonti: makerfairerome.eu
foto di copertina: credits Federica Giovannola
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, si impegna da ben otto edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.
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