Multiecosac è una startup che sviluppa prodotti per la raccolta dei rifiuti domestici. Tra questi, Cinghiotto e Arlecchino, che hanno lo scopo di rendere più semplice, organizzata, efficiente ed eco-compatibile la raccolta differenziata domestica e condominiale.
Che cos’è Cinghiotto
Il riciclaggio dei rifiuti con più secchi è scomodo, ingombrante e spesso non economico. Questo scoraggia le persone dal comportarsi correttamente nella raccolta differenziata dei rifiuti, portandole ad utilizzare i cestini dell’indifferenziato come contenitore principale. In modo semplice e innovativo Cinghiotto permette di utilizzare un solo contenitore e suddividerlo secondo le esigenze. In modo pratico ed economico, si riduce l’ingombro e si semplifica la raccolta differenziata anche in ambienti stretti e poco agevoli.
Compatto e contenuto. I contenitori dei rifiuti sono ingombranti e scomodi, non sono gradevoli alla vista e poterli trasportare può essere in determinate circostanze impossibile. Questo spesso scoraggia il loro acquisto e crea problemi di funzionalità, magari vengono installati in luoghi scomodi o lontani da dove dovrebbero essere effettivamente utilizzati. Questo succede ancora di più quando sono anche più di uno come avviene per la raccolta differenziata. In modo innovativo il contenitore con la sua modularità studiata per consentire un basso costo industriale, permette di essere compatto e contenuto in una comoda sacca durante la vendita e il trasporto, e una volta montato in pochi passaggi di avere anche un aspetto gradevole e colorato.
A Maker Faire Rome 2021 Alessandro Luzi, founder e CEO della società. Alessandro ha partecipato online ai tre giorni della fiera. Ci ha raccontato qui la sue esperienza.
Alessandro, com’è nata l’idea di Multiecosac?
«Negli ultimi anni mi sono sempre più interessato alle dinamiche ambientali e ai problemi legati alla necessità di coniugare uno sviluppo sostenibile senza rinunciare alle comodità raggiunte con il nostro stile di vita. A prima vista i due aspetti sembrerebbero poco conciliabili in quanto le comodità, come ad esempio i prodotti di largo consumo monouso, creano rifiuti difficilmente riciclabili che inquinando l’ambiente contribuendo anche a peggiorare i mutamenti climatici oggi in atto, ma penso che coniugare questi due aspetti non sia affatto impossibile. Per farlo però bisogna proprio partire dai piccoli gesti quotidiani per riuscire a migliorare le nostre abitudini rendendole ecosostenibili, per questo avendo anche buona manualità ereditata da mio padre, mi sono dedicato a ricercare soluzioni pratiche e innovative per raggiungere questo obiettivo.
Soluzioni semplici per problemi complessi
Tramite la presentazione «di due domande di brevetto industriale e la costituzione di una startup innovativa – ha spiegato Alessandro Luzi – ho quindi provato a concretizzare alcune idee che avevo, cercando di trovare delle soluzioni semplici e realizzabili a problemi certamente molto complessi. La ricerca di partner o di finanziamenti per sviluppare la parte industriale ed arrivare sul mercato sarà la parte più complicata del progetto, ma le sfide sono il pane quotidiano della vita e confido che anche iniziative come Maker Faire aiutino a far raggiungere questi obiettivi di sviluppo».
Che maker sei?
«Penso che ognuno di noi è un maker perché la creatività è insita nell’essere umano, dipende poi da ognuno di noi dove convogliarla, si può scrivere un libro, costruire un macchinario, creare una famiglia o provare a fare tutte queste cose insieme, ma noi siamo nati per creare e per innovare e la nostra evoluzione ne è una prova. Personalmente ho una spiccata fantasia che mi porta sempre a pensare oltre quello che vedo davanti a me, semplificare un’azione o un procedimento rendendolo più facile da eseguire questo per me è essere un maker, ogni momento può essere quello giusto per avere un’idea o un’intuizione su cui costruire un progetto concreto e scalabile, il problema è poi condividerlo per verificarlo e avere i mezzi per provare a realizzarlo».
Perché hai deciso di portare il tuo progetto a Maker Faire Rome?
«Conoscevo Maker Faire Rome da molti anni e ho partecipato come visitatore già diverse volte prima della pandemia, e girando tra gli stand è stato sempre un mio desiderio poter un giorno partecipare anche come espositore e come sempre nella vita mai dire mai. Penso che superato il trauma iniziale del pensare di non essere all’altezza, non ci sia nulla di più bello che condividere la propria esperienza creativa con il pubblico, persone che con curiosità si avvicinano per scoprire quello che stai facendo.
Penso che la Maker Faire Rome sia l’ambiente ideale dove cercare di creare quell’alchimia tra concretezza e sperimentazione che ti permette di provare a realizzare i tuoi sogni
Nella partecipazione on line le live possono aiutare sicuramente a cercare questo contatto diretto con il visitatore, che è uno stimolo essenziale per spingerti ad andare avanti».
Cosa ti ha convinto di Maker Faire Rome in versione ibrida (online e in presenza)?
«Quest’anno è stata una bellissima edizione anche perché c’è stata la possibilità di tornare in presenza, ma come sempre da un male, quale è stato l’impossibilità di organizzare nel 2020 la parte fisica dell’evento, ne è derivato un bene, quello di doverla organizzarla necessariamente solo on line creando penso le basi e i presupposti per organizzare la versione ibrida di quest’anno.
Una formula sicuramente valida e vincente perché aumenta il numero degli espositori e dà la possibilità a molti maker, che magari non avrebbero potuto partecipare fisicamente, di proporsi in modo virtuale al grande pubblico
Proprio in quest’ottica migliorerei alcuni aspetti delle live dagli stand virtuali, che possono diventare elemento portante di partecipazione attiva dei cyber-visitatori che non possono partecipare dal vivo».
Il prossimo anno preferiresti partecipare alla Fiera da remoto o in presenza?
«Partecipare online è stata una bellissima esperienza che rifarei sicuramente, ma la partecipazione in presenza è un obiettivo primario per un vero maker, il contatto con le persone, il percepire le loro impressioni è sicuramente una sensazione unica difficilmente replicabile on line, anche se probabilmente con le nuove tecnologie presto ci arriveremo, intanto incrociamo le dita e prenotate uno stand per l’anno prossimo, arriveremo sicuramente con tantissime novità».
fonti: makerfairerome.eu
foto di copertina: Alessandro Luzi
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, si impegna da ben nove edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.
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