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Maker Faire Rome, cronache dal Main Stage | Agritech e ricerca

Cosa fa la ricerca italiana per il futuro dell’agroalimentare? È questa la domanda arrivata sul Main Stage di Maker Faire Rome 2021. A dare una risposta Alessandra Pesce, dirigente di ricerca presso il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA). «Parliamo – ha spiegato – di un settore di grande interesse e in grande espansione. CREA – ha aggiunto Pesce – negli ultimi due anni ha svolto 800 ricerche e dispone di 5 mila ettari per la sperimentazione. I temi? Dalla genomica all’ortocultura fino ai comparti verticali, come quelli che riguardano il grano, alla nutrizione». CREA si occupa insomma della «intera filiera produttiva, compresa la parte genetica (per il miglioramento delle condizioni ambientali delle produzioni alimentari), ed è il primo partner per la ricerca agricola di Maker Faire Rome.

Alessandra Pesce – CREA

CREA a Maker Faire Rome 2021

Alla Maker Faire Rome 2021 CREA ha portato una serie di progetti. Uno riguarda il grano? Prodotto in questo momento sotto stress, con prezzi alle stelle, «una crisi silenziosa a livello mondiale». CREA «sviluppa anche prodotti nuovi, come la pasta funzionale. Innovazione nella parte iniziale di produzione e nei meccanismi dei sistemi di raccolta, fino alla trasformazione e alla componente nutrizionale di ciascuna alimentare. Un grande vantaggio per tutti i cittadini. Pasta funzionale in particolare utilizza gli avanzi della fabbricazione della birra, che diventa “pasta arricchita”.

Il futuro della ricerca

E il futuro dell ricerca? Per Pesce “andiamo verso la transizione verde. La “pasta funzionale” è un esempio, parliamo di recupero dello scarto. Per la sostenibilità c’è un mondo che guarda alla digitalizzazione per migliorare la produzione e ottimizzare l’acqua. L’obiettivo è rafforzare il processo di transizione ecologica».