Rivoluzionario, ecologico, sostenibile e leggero: dall’idea di una startup italiana arriva il primo e-scooter pieghevole che si trasporta come un trolley
La sostenibilità è ormai sempre più centrale nelle produzioni delle due e delle quattro ruote ma non solo per quel che riguarda i motori. Oggi sono in aumento le aziende impegnate a disegnare e sviluppare veicoli sostenibili, anche nei materiali. Tra questi c’è To-Move, uno scooter elettrico pieghevole con un telaio in legno di bambù, pensato come mezzo di trasporto di prossimità e apripista per un eventuale, nuovo, segmento di mercato.
To-Move, ideato dalla omonima startup torinese, è stato studiato e disegnato da Reinova – azienda emiliano-romagnola che si dedica allo sviluppo e all’industrializzazione di soluzioni per la mobilità elettrica – insieme al designer Andrea Strippoli e ad altri designer del Politecnico di Torino. Un mezzo 100% Made in Italy e realizzato con materiali naturali, oltre ad avere un’alimentazione completamente elettrica. Grazie alla sua maneggevolezza, lo scooter è particolarmente funzionale: può essere piegato e trasportato con facilità come un trolley in qualsiasi contesto sia urbano sia extraurbano o caricato su altri mezzi di trasporto (auto, treno, autobus o aereo). Lo sviluppo modulare permette velocità e accelerazioni diverse, in funzione delle destinazioni d’uso e delle richieste di autonomia: si tratta, dunque, di un mezzo totalmente innovativo senza uguali al mondo.
La micromobilità rivoluzionaria: l’idea di tre giovani menti geniali
Ma cosa c’è dietro a questo innovativo scooter sostenibile? Sicuramente tanta professionalità, rispetto per l’ambiente e una serie di “parole d’ordine”: connettività, condivisione, sostenibilità e modularità, ma anche economia circolare.
Ho deciso di creare questa start-up innamorandomi delle idee, della passione e della creatività di tre ragazzi – spiega Giuseppe Corcione, Chief Executive Officer di Reinova e Presidente di To-Move – Sento il bisogno di sostenere lo sviluppo della nuova mobilità in Italia e di creare piattaforme di veicoli completamente nuove e guidate da idee futuristiche che rispettino l’economia circolare. To-Move è solo il primo esempio di si possa contribuire a creare e convertire realtà industriali non ponendosi il problema di ciò che si perde ma focalizzandosi su ciò che si può costruire, cogliendo le occasioni generate da questa imponente rivoluzione industriale. Connettività, condivisione, sostenibilità e modularità sono i pilastri di questo ambizioso progetto uniti alla creatività italiana e alla valorizzazione del Made in Italy”.
La mente creativa del veicolo è il designer Andrea Strippoli, Chief Executive Officer di To-Move “Trovare persone, manager e imprenditori che credono in un progetto, in un design e nello spirito di 3 ragazzi è stata una sorpresa positiva. To-Move darà vita ad idee e sogni, darà concretezza a concetti di mobilità diversi e lo farà con la professionalità, la competenza, l’agilità di professionisti pronti a vestire, letteralmente, la migliore tecnologia italiana. Saremo veloci, agili e soprattutto sempre innovativi. Saremo guidati dalla curiosità di esprimere in prodotti ciò che la natura ci mostra!”
Non solo e-scooter: al via anche il progetto del primo “ufficio autonomo”
Come dicevamo lo scooter è solo il primo di altri progetti in uscita nei prossimi mesi. In fase di sviluppo c’è il progetto di un veicolo di trasporto a guida autonoma completamente innovativo. Si tratta di un “office on the road”, un mezzo di altissimo profilo per le grandi città che accompagnerà le persone in ufficio. La mission della startup torinese è infatti quella disegnare e sviluppare veicoli sostenibili che possano restituire la libertà di movimento e la flessibilità del giusto mezzo di trasporto nell’ultimo miglio.
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Sempre in tema di 2 ruote (anzi tre) Scuter stringe un accordo triennale con Iat
Scuter, startup basata a Roma che ha sviluppato un veicolo elettrico monoposto a tre ruote, lanciato proprio a Maker Faire Rome, e Italian Aluminium Technology (Iat), fabbrica specializzata in prodotti di alluminio con sede in Val di Sangro, a Casoli (Chieti, Abruzzo), hanno stretto un accordo di tre anni per la produzione in Italia del “Mark V”, quinta versione del veicolo ingegnerizzato dalla startup: la prima che entrerà in servizio in sharing.
Scuter Mark V, questo il suo nome per esteso, è un veicolo monoposto elettrico, omologato ed immatricolato per la circolazione stradale, brevettato e con caratteristiche adatte all’uso urbano: è connesso e integrato con sensori che lo rendono, riferisce la società, “concettualmente uno smartphone con tre ruote e poltrona”.
100 km di autonomia e intelligenza artificiale
Dotato di cabina protettiva, telaio in alluminio e accreditato di una velocità di 45km/h di velocità «per oltre 100km di autonomia», questo veicolo «si guida senza casco ma con le cinture di sicurezza, e con qualsiasi patente a partire dai 14 anni. La ricarica avviene tramite sostituzione della batteria, senza dover stazionare allacciato a delle colonnine. Il veicolo si collega ad una piattaforma cloud basata su sistemi di Intelligenza Artificiale e ad una app per smartphone, e l’armadio di ricarica delle batterie in futuro integrerà funzioni di smart grid». Scuter Mark V è pensato per lo spostamento degli utenti fino al medio raggio, «ma anche come una piattaforma smart city per la Transizione Ecologica per la riduzione del traffico e la decarbonizzazione degli ambienti urbani»
Le dichiarazioni
“Grazie a questo accordo affidiamo ad un partner solido e affidabile la fabbricazione” – spiega Gianmarco Carnovale, CEO di SCUTER – “questo ci permetterà di concentrarci sull’attività tipica di una startup tech, cioè l’efficientamento continuo della tecnologia e lo sviluppo di modelli di business per creare valore offrendo il miglior servizio possibile ai clienti. Il nostro approccio è comune in altri settori ma è unico nel panorama mondiale della sharing mobility perché, rispetto agli altri player, oltre al software noi progettiamo anche un vero veicolo avendo la capacità di migliorarlo continuamente. La scelta di farlo produrre in outsourcing in Italia ci garantisce qualità e ci dà la soddisfazione di dimostrare al Paese che le startup non offrono solo servizi innovativi ma possono avere anche un impatto manufatturiero. Quest’anno lanceremo in una prima città che sarà il nostro laboratorio permanente in cui gestiremo direttamente il servizio, per poi passare alla fase di scalabilità internazionale con modelli distributivi che prevedono sia aperture di altre città in gestione diretta che modalità di partnership in licenza e anche modelli finanziari decentralizzati, in cui noi saremo l’abilitatore tecnologico”.
“Fin dal primo momento che ci è stato sottoposto, abbiamo creduto molto nel potenziale del progetto di SCUTER e degli imprenditori che ci sono dietro” – dichiara Gabriele Scalzi, CEO di IAT – “perché è un unicum nel panorama della sharing mobility, settore che sta guidando un vero boom nell’industria manufatturiera globale, e crediamo che l’accordo raggiunto sia un valido esempio di collaborazione win-win tra startup tecnologiche e industria. Con la nostra struttura ed organizzazione attuale del sito produttivo possiamo procedere con l’industrializzazione e realizzare la prima flotta in poche settimane, ma siamo già in grado di seguire le esigenze di SCUTER fino ad una capacità produttiva di 100 veicoli al giorno. E se, come crediamo, l’iniziativa andrà oltre, siamo pronti a valutare con il partner ulteriori accordi industriali ed investimenti per scalare ulteriormente la produzione e prolungare l’orizzonte temporale della partnership”.
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, si impegna da ben nove edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.
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