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Una delle bevande piú salutari del momento diventa un abito.

Ecco come Sascha Laurin, partendo dalla kombucha, ha creato un’incredibile collezione di vestiti da indossare tra colori e sensazioni futuristiche.

La food innovation diventa ogni giorno di piú uno strumento chiave per affrontare le sfide del futuro, da quelle piú grandi sino a quelle quotidiane, da quelle direttamente legate al cibo a quelle invece piú trasversali. Un bell’abito ad esempio é spesso una questione di buon gusto  e nel caso di Sacha Laurin e della sua creazione questa definizione sembra perfetta!

Kombucha
Kombucha

Sacha è nata in Australia e ha iniziato come cheese maker, ora invece vive a Davis, in California, e produce abiti e gioielli utilizzando la kombucha. La maggior parte delle persone conosce questo alimento come bevanda salutare (sempre piú popolare) a base di tè fermentato, zucchero, acqua e SCOBY (coltura simbiotica di batteri e lieviti). Sebbene sia originario dell’Asia, al giorno d’oggi è abbastanza facile da trovare anche in molte zone dell’occidente (tra cui l‘urban Coolab del Future Food a Bologna). Ma che cos’è lo SCOBY? È una zattera gommosa che galleggia sulla superficie del tè e ospita il lievito che trasforma la bevanda dolce in un kombucha piccante e frizzante; inoltre sigilla la bevanda dall’aria e la protegge da batteri indesiderati.

Come spesso capita, la Laurin ha scoperto che lo SCOBY può essere usato anche in altri modi (ad esempio per fare vestiti e gioielli) in una maniera del tutto accidentale! Prima di iniziare ad utilizzarlo come materia prima infatti serviva la kombucha ai suoi amici in visita e un giorno si accorse che, se sottoposto ad un determinato trattamento (anche se in modo casuale…), assumeva una forma solida con una trama interessante e stabile.

Così ha iniziato a sperimentare e creare.

All’inizio erano solo orecchini per gli amici, poi sono diventati abiti di successo.  “Fare vestiti con la kombucha non è poi molto diverso dal fare il formaggio.” ha detto, “In entrambi i casi si utilizza l’alchimia del processo di fermentazione per rendere una materia prima senza tempo”.

Pur non essendo la prima a dedicarsi agli abiti commestibili è sicuramente la prima a farlo su ampia scala con la sua compagnia, Kombucha Couture.

“La lavorazione della materia prima è semplice” afferma Sacha “basta seguire la ricetta, avere un po’ di pazienza e il gioco è fatto! Una volta stesa e asciugata la cellulosa che deriva dal procedimento si può passare all’utilizzo del colorante acido o alimentare per poi concludere con la lavorazione tipica della pelle”.

Se ti stai domandando dove puoi acquistare le creazioni della Laurin sei in buona compagnia! Tutte le informazioni sono presenti sul sito ufficiale di Kombucha Couture. “Ma non mi limito ai vestiti,” ci tiene a specificare Sacha, “faccio anche piccoli gioielli; sono disponibili online nel negozio Etsy, che è raggiungibile tramite Facebook e il sito web di Kombucha Couture”.

Per concludere la Laurin vuole regalare un incoraggiamento ai produttori intenzionati a entrare nel campo dell’abbigliamento commestibile: “Penso che gli abiti commestibili oggi abbiano un potenziale eccitante, quindi forza e coraggio: se Lady Gaga lo indossa… sei a cavallo!”

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Maker Faire Rome 2018 ospiterà un’intera area dedicata alla food innovation e a tutte le scoperte, le invenzioni, i progetti nei quali tecnologia, scienza, agricoltura e cibo si fondono. Dal 12 al 14 ottobre alla Fiera di Roma.

 

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