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In Australia arriva ‘Nexo’, la prima auto commerciale ad idrogeno che purifica l’aria

In Australia viene già commercializzata la prima auto ad idrogeno. Percorre 900 chilometri con un pieno e mentre si muove purifica l’aria.

 

Con auto a idrogeno si indicano generalmente le vetture fuel cell, ovvero che fanno uso di una cella a combustibile, alimentata a idrogeno, per produrre energia elettrica, che poi a sua volta mette in funzione un normale motore elettrico, molto simile a quelle delle auto elettriche.

Per la prima volta la tecnologia del fuel cell ad idrogeno viene applicata di serie su un’autovettura commercializzata e che, soprattutto, permette un’autonomia significativa, con tempi di ricarica bassissimi: si tratta della Hyundai Nexo, un auto di piccola cilindrata che batte tutti i produttori di auto mondiali e stabilisce un record di sostenibilità: con un carico di 6,27 chilogrammi di idrogeno, infatti,  purifica 449.100 litri di aria durante il tragitto (quanto il consumo del respiro di 33 persone per un giorno intero) e dal suo tubo di scarico emette solo acqua.

La prima nazione dove l’auto è stata messa in vendita è l’Australia, dove sono state costruite anche le prime stazioni di rifornimento. Una vera visione di futuro sostenibile?  Analizziamo insieme il tema.

Idrogeno VS elettricità

Un’’auto che percorre 900 chilometri con un pieno e mentre si muove purifica l’aria è una bella notizia per il futuro sostenibile della mobilità. Soprattutto considerando le notizie non proprio confortanti sull’inquinamento delle auto elettriche.

La realtà è che il tipo di auto elettrica che commercializziamo adesso non è concepita per una sostenibilità a lungo termine. La produzione delle  batterie, infatti, aumenta in media del 25% l’anno e tra 10 o 15 anni ci sarà una drammatica quantità di batterie da smaltire. Esse contengono molti elementi inquinanti, come il cobalto, il nickel e il manganese, più complessi da smaltire rispetto alle batterie tradizionali e in numero considerevolmente maggiore.

Hyundai Nexo non produce CO2, nè altre emissioni inquinanti. Un veicolo equivalente per potenza e prestazioni ma con motore a combustione tradizionale, sulla stessa distanza emette invece ben 126 kg di CO2.

credits: Hyundai

Record di autonomia

Per la prima volta, la tecnologia fuel cell ad idrogeno viene applicata di serie su un’autovettura commercializzata, L’auto monta un sistema di celle a combustibile a idrogeno che per generare elettricità fa passare il gas attraverso una struttura membranosa dove incontra l’aria presa dall’ambiente esterno, un processo che alimenta un motore elettrico.

L’elettricità generata in eccesso, compresa l’energia accumulata durante la frenata, viene immagazzinata in una batteria agli ioni di litio. Per il rifornimento Hyundai Nexo impiega 5 minuti.

Particolare del motore della Hyundai Nexo I credits: Tom’s Hardware

L’idrogeno è davvero la soluzione?

In realtà la prima auto a idrogeno prodotta e venduta per il mercato di massa è stata la Hyundai Tucson FCEV, commercializzata tra il 2013 e il 2018. La Hyundai Nexo  non è la prima e non è nemmeno l’unica auto a idrogeno sul mercato: esiste infatti anche la Toyota Mirai, commercializzata anche in Europa. Quest’ultima, in particolare, è da molto il simbolo di questa tecnologia. Pur essendo le uniche due scelte ad oggi in vendita, le unità vendute si contano spesso su poche unità a testimoniare una domanda ancora piuttosto fiacca.

Le stazioni di rifornimento

Il motivo che spesso viene citato più frequentemente come ‘ostacolo’ allo sviluppo del mercato è la mancanza di stazioni di rifornimento. Emblematico è il caso italiano, con una sola stazione a Bolzano, ma anche nei Paesi dove si è lavorato di più, come nel Regno Unito, le stazioni sono ancora molto poche. Di conseguenza, il pubblico fatica a prendere questi modelli in considerazione.

La commercializzazione della Hyundai Nexo in Australia si sta accompagnando, infatti, anche all’apertura di molte stazioni di rifornimento. Che, però, costano milioni di euro e non sempre possono agevolmente derivare dalla conversione di quelle di carburante tradizionale. Senza considerare che tale rete distributiva necessiterebbe poi di produzione e trasporto del prezioso gas, altre due condizioni fortemente limitanti.

Aspetti industriali

Quanto analizzato finora riguarda il punto di vista del cliente finale, ma ci sono poi molte considerazioni anche dal lato produttivo e industriale. Secondo recenti stime di Hyundai, le auto a idrogeno non raggiungeranno la parità di costi con le auto elettriche prima del 2030. Una data che non pare troppo lontana, ma se consideriamo che già oggi le auto elettriche sono considerate da molti troppo costose rispetto alle vetture endotermiche, possiamo anche intuire le difficoltà di un passaggio in massa verso auto a idrogeno, ancora più costose.

Confidiamo nella ricerca, e nella sua capacità di riuscire ad abbassare i costi e offrirci nuove soluzioni.


 

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