Notpla, il packaging biodegradabile e commestibile ricavato dalle alghe
Alghe trasformate in una membrana commestibile e completamente biodegradabile, perfetta per i packaging alimentari: è Notpla
Spesso, a fornirci la soluzione per i mali che le arrechiamo è la natura stessa. Vale anche per la plastica, il problema per eccellenza.
A cogliere la sfida è stata un’azienda londinese che già da qualche anno ha trovato un modo per trasformare le alghe in una membrana biodegradabile (e anche commestibile, nel caso), perfetta per il packaging alimentare: Notpla
Non è un caso che il progetto abbia anche vinto il prestigioso Earthshot Prize, il riconoscimento ecologico lanciato dal principe britannico erede al trono, William, e dal divulgatore e naturalista britannico David Attenborough: l’idea è infatti davvero rivoluzionaria.
L’impatto della plastica sugli ecosistemi
L’idea di Notpla è nata dopo aver analizzato l’impatto che gli imballaggi in plastica hanno sull’ambiente. Di tutti i rifiuti prodotti da questo materiale, solo il 9% viene riciclato e il 12% incenerito.
6,3 miliardi di tonnellate di rifiuti di platica non trattati continuano a sporcare le nostre strade e a riempire i nostri mari, che sono sempre più al collasso. La soluzione è anche li: sono le alghe a fornire la materia prima di Notpla.
La maggior parte delle persone – riferisce il sito di Notpla – non sa che il 50% degli imballaggi di plastica viene usato una volta e gettato via. Questo significa micro-plastiche rilasciate nell’ambiente, veleni nelle falde acquifere e enormi sprechi. Ha fatto scalpore, poco tempo fa, lo studio del WWF Your Plastic Diet che stimava che in media una persona potrebbe ingerire circa 5 grammi di plastica ogni settimana, che è l’equivalente del peso di una carta di credito. Si tratta di circa 21 grammi al mese, poco più di 250 grammi all’anno. Di plastica. Nel nostro organismo.
L’alga bruna e il principio delle ‘pod’
Il prodotto di punta di Notpla altro non che una membrana, di nome “Ooho”, che può essere usata per racchiudere e proteggere alimenti e altre sostanze. È totalmente naturale, ricavata dall’alga bruna e interamente biodegradabile. L’alga bruna è ottima per questo utilizzo perché cresce velocemente, non entra in contrasto con altre colture alimentari, contribuisce attivamente a disacidificare gli oceani ed è commestibile.
Ooho è altamente flessibile e adatta anche all’uso alimentare, e può essere usata per incapsulare salse, succhi, porzioni monodose o “bombe d’acqua” da bere. Hai presente una ‘pod’ di detersivo per lavatrice, che si biodegrada, involucro incluso? Ecco, hai compreso come funziona (ma nel caso di Notpla non resta ALCUN residuo nell’ambiente, zero, inutile cercare!)
Ooho si biodegrada naturalmente in 4-6 settimane senza lasciare tracce o sostanze inquinanti nel terreno (non accade lo stesso con le pod di detersivo, purtroppo)
Un progetto molto concreto, come dimostra l’accordo con JustEat in UK, che ha scelto Notpla per l’imballaggio del cibo da asporto: solo nel 2022, oltre un milione di scatole di cibo da asporto sono state realizzate con questo materiale, con un vantaggio importante per l’ambiente. L’obiettivo è di sostituire in futuro oltre 100 milioni di contenitori rivestiti in plastica in tutta Europa.
Sviluppi futuri & nuovi progetti
Notpla sta lavorando anche ad altre tipologie e formati di packaging, come le buste a rete per il trasporto di frutta e verdura, ad esempio, e anche involucri e pacchetti per alimenti in polvere e alimenti secchi, grazie ai film termosaldabili e solubili in acqua o meno, a seconda dell’applicazione richiesta dall’azienda
Sono allo studio anche bustine per prodotti non alimentari come viti, chiodi o ferramenta.
A breve, inoltre, sarà possibile noleggiare o comprare la macchina, ora in fase di sviluppo, per la produzione locale di Ooho per buste da 20-150 ml, a seconda del prodotto o alimento che si vuole contenere. Con il noleggio della macchina saranno in vendita anche le cartucce di materiale per realizzare in autonomia i proprio packaging.
fonti: Dezeen I Fruitbook magazine
immagine di copertina e dell’articolo: Notpla website
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