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Pixies, il robot che pulisce le città grazie a AI e rinnovabili

una startup romana usa l’ai e la robotica per rimuovere i rifiuti

Pixies è un robot mangia rifiuti che li raccoglie e li differenzia, perfetto per la manutenzione degli spazi urbani di prossimità

 

Pixies è il nome di una startup e anche del robot che ha inventato: un dispositivo robotico che riconosce i rifiuti a terra, li raccoglie in modo differenziato e si ricarica all’aperto, da una panchina ‘smart’ alimentata a energia solare.

Non c’è che dire: Pixies le ha proprio tutte. E’ un robottino agile e veloce, alimentato a energia solare, in grado di navigare autonomamente in spazi urbani, riconoscere i rifiuti a terra e raccoglierli differenziandoli. Ha un’autonomia di 12 ore, al termine delle quali torna a ricaricarsi presso la stazione di partenza: una panchina alimentata anch’essa a energia solare. Economia super-circolare, insomma.

Pixies è un progetto romano, di tre giovani ingegneri nati e cresciuti in città. Una città magnifica e complessa, nella quale l’esigenza di soluzioni intelligenti e pienamente efficaci al problema dei rifiuti è particolarmente sentita. 

Pixies nasce da un connubio tra le tecnologie di Intelligenza Artificiale e l’impiego di fonti di energia rinnovabili. Si tratta di una soluzione che si va a collocare all’interno di uno scenario italiano in cui si tende a dare notevole importanza all’economia circolare e alla transizione ecologica. In un momento in cui l’Italia, anche grazie ai piani del Recovery Fund, cerca di svecchiarsi e di puntare su fonti più green. 

Il problema del ‘littering’: i rifiuti gettati in terra

Quello del littering, ovvero dei rifiuti cittadini, è un problema serio. Molti di noi gettano a terra piccoli rifiuti invece di lasciarli negli appositi cestini della raccolta differenziata. In strada troviamo soprattutto plastica, packaging morbidi (involucri per il cibo e brick in tetrapack), bottiglie di vetro e mozziconi di sigarette.

foto: Matthias Gellissen via Unsplash

Il problema dei rifiuti urbani è un fenomeno che riguarda tutta l’Europa, non solo l’Italia. Altraeconomia nel 2021 aveva stimato che per pulire le strade in Italia servissero dai 2 ai 3 miliardi di euro l’anno, e che si arrivasse anche a dieci miliardi qualora parlassimo di pulire le strade in Europa. Un costo economico e un danno ambientale e di immagine per i nostri paesi e le nostre città.

Mozziconi di sigaretta, una vera piaga per l’ambiente

Nonostante molte città si siano dotate di appositi cestini per i mozziconi di sigarette, per strada se ne trovano ancora troppi. Questi mozziconi con la pioggia e il lavaggio delle strade finiscono per ostruire caditoie e tombini in città, e per riversarsi in mare. In mare si stima siano già presenti oltre 14 miliardi di mozziconi, un numero enorme, che inquina le acque e danneggia l’ecosistema.

foto: Brian Yurasits via Unsplash

L’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, nelle sue ricerche ha valutato che i mozziconi di sigarette contribuiscono per il 40% ai rifiuti complessivi che si trovano nel Mar Mediterraneo, superando anche le bottiglie, i sacchetti in plastica e le lattine.

Come nasce Pixies

Pixies è un progetto romano, di tre giovani ingegneri nati e cresciuti in città. Una città magnifica e complessa, nella quale l’esigenza di soluzioni intelligenti e pienamente efficaci al problema dei rifiuti è particolarmente sentita. 

I fondatori di Pixies

Il concept è cosi interessante che ha collezionato da subito riconoscimenti e fiducia degli investitori. Si era infatti classificata prima per i Team Giovani alla Start Cup Lazio 2021 e a dicembre 2021, durante il Premio Nazionale per l’Innovazione 2021, e aveva ricevuto il premio “Migliore startup innovativa giovani” di Confindustria.

Successivamente, a febbraio 2022, aveva chiuso un round preseed da 180 mila euro sottoscritto da Cdp venture capital, Lventure e Key capital. Ha preso parte al primo batch di Zero, acceleratore cleantech della rete nazionale Acceleratori di Cdp di Cdp Venture Capital in collaborazione con Lventure ed ELIS, con main partner Eni, sostenuto da Acea, Maire Tecnimont e Microsoft.

Come funziona

Il robot Pixies è realizzato in plastica riciclata stampata in 3D ed è completamente autonomo grazie alla ricarica con energia solare. Una volta esaurita la carica, di 12 ore, torna al punto di partenza, ovvero una panchina. Come afferma Saliola, questa “si configura come hub di ricarica per due Autonomous Mobile Robot (AMR), con capacità di 50 litri ciascuno, in grado di uscire nell’ambiente circostante e raccogliere i rifiuti seguendo dei percorsi prestabiliti“. Si tratta quindi di un robot, totalmente green, perfettamente performante in una città, all’interno di parchi o piazze, in luoghi e aperti e non eccessivamente trafficati.

foto: Pixies
Un robot Pixies al rientro alla ‘sua’ panchina I foto: Pixies

 “La panchina ‘vede’ una piazza sporca e attiva i due robot che ha a disposizione, che entrano in azione per la pulizia“. L’Intelligenza Artificiale permette al robot di riconoscere i rifiuti in plastica e raccoglierle, una volta pieno verrà poi svuotato come un normale cestino. 

La sensoristica avanzata facilita il circolo nelle strade e permette di rilevare ostacoli sia statici che dinamici. 

Quanto costa utilizzare la soluzione Pixies

Ogni robot è in grado di pulire 8 mila metri quadrati per ogni ciclo di ricarica. Quindi ogni stazione è potenzialmente in grado di coprire 32 mila metri quadrati al giorno di strade.

Al momento la startup offre la possibilità di un noleggio a lungo termine, per un valore di circa 2 mila euro al mese per una panchina e due robot.

 

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L’Europa è sulla buona strada per diventare il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050: non produrremo più gas a effetto serra di quanti i nostri ecosistemi possano assorbire naturalmente. Con il piano NextGenerationEU anche il nostro paese investirà in tecnologie rispettose dell’ambiente, nell’introduzione di veicoli e trasporti pubblici più ecologici e nell’implementazione di soluzioni che rendano i nostri edifici e i nostri spazi pubblici più efficienti sotto il profilo energetico e maggiormente rispettosi dei dettami di sostenibilità.


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, Pmi e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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