E’ partita a Glasgow ed è stata subito un successo: stiamo parlando di “Recycle Your Electricals”, l’iniziativa che ha permesso di recuperare oltre 1000 computer
Ridurre lo spreco di rifiuti elettronici dando loro “una seconda possibilità”, donandoli a chi non ha sufficienti risorse economiche per acquistarli in negozio. E’ questo il senso di “Recycle You Electricals“, campagna di sensibilizzazione volta a riparare e a riciclare vecchi dispositivi come PC, tablet o cellulari, organizzata dall’organizzazione no – profit Material Focus.
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Contro lo spreco e l’inquinamento ambientale: riciclare per donare
E’ proprio così: “Recycle Your Electricals” è nata non soltanto per recuperare oggetti che sarebbero altrimenti stati dismessi ma anche per consentire a persone e famiglie meno abbienti di poter accedere alla tecnologia.
Un tecnologia oggi sempre più necessaria – nel Regno Unito si stima che ogni famiglia abbia almeno venti dispositivi elettronici che non usa, pronti per essere gettati – ma altrettanto dannosa se non accuratamente smaltita: ecco perché il team di Material Focus, insieme a numerose associazioni, negozi di riparazione e con l’ausilio del consiglio comunale di Glasgow è riuscita a prevenire – attraverso la nobile iniziativa – che innumerevoli oggetti potessero disperdersi nell’ambiente. Quello dei rifiuti elettronici è, infatti, uno dei più gravi problemi mondiali: Estrarre i materiali necessari a costruirli ha enormi costi economici, ambientali e sociali e il loro smaltimento non è da meno.
Raccoglierli, sistemarli e rivenderli a basso prezzo o donarli è una delle soluzioni che consente di risparmiare l’estrazione di minerali rari, ridurre le emissioni di CO2 e consentire a tutti di disporre di strumenti tecnologici.
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“Recycle Your Electricals”: l’unione fa la forza!
Oggi la campagna sta riscuotendo un grandissimo successo e a parlare sono i numeri: quasi 130mila persone hanno aderito portando i loro vecchi rifiuti elettronici in oltre 2500 punti di raccolta e sono stati già donati mille computer a famiglie che non hanno accesso a Internet. Contemporaneamente, sono state risparmiate circa 250 tonnellate di CO2 che altrimenti sarebbero state immesse in atmosfera. “Per troppo tempo, i consumatori sono stati accusati di non riutilizzare e riparare abbastanza, ma non esistono sistemi per consentire loro di fare scelte migliori”, ha spiegato Sophie Unwin, direttore di Remade Network, associazione che partecipa alla campagna.
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