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Rifiuti elettronici: l’emergenza invisibile

RIFIUTI ELETTRONICI: un problema crescente per la sostenibilità

Rifiuti elettronici: tra i dibattiti in corso sulla sostenibilità, quello forse meno noto ma non per questo meno importante, anzi. A Maker Faire Rome 2024 presentate alcune soluzioni 

 

I rifiuti elettronici sono “l’elefante nella stanza”: una verità della quale, per quanto ovvia e appariscente, nessuno vuole discutere.

Il rapido avanzamento della tecnologia di consumo e la sua pervasività ha portato a una drastica riduzione della durata dei nostri prodotti elettronici. Invece di adottare un approccio di riparazione e riutilizzo, ci siamo abituati a gettare i nostri dispositivi alla prima avvisaglia di difetti o semplicemente perché un nuovo modello è arrivato sul mercato. Questo comportamento ha generato enormi “cimiteri” di rifiuti elettronici, con gravi conseguenze ambientali e sanitarie.

Fortunatamente, ci sono organizzazioni che stanno combattendo per risolvere definitivamente questo problema e affermando questo diritto (del quale abbiamo parlato qui e qui) Ci sono poi progetti come Team Repair e The Restart Project che sono in prima linea sul tema, promuovendo un’economia circolare nell’elettronica e colmando il divario educativo e di competenze nella tecnologia. I loro sforzi non riguardano solo il cambiamento delle nostre abitudini, ma anche la promozione di un cambiamento duraturo nel settore, assicurando che tutti facciano la loro parte nella lotta contro i rifiuti elettronici.

L’impatto dei rifiuti elettronici

I rifiuti elettronici rappresentano una crisi globale. Gli esperti prevedono che la produzione globale di rifiuti elettronici – attualmente già superiore ai 7 kg per persona su TUTTO il pianeta, possa raddoppiare, raggiungendo i 120 milioni di tonnellate entro il 2050: la necessità di un cambiamento immediato e evidente.

Una delle conseguenze più significative dell’alto tasso di ricambio dei beni elettronici è la continua estrazione di materiali rari e limitati. Molti di questi materiali, come il litio, sono utilizzati negli elettronici di uso quotidiano, come gli iPhone e le sigarette elettroniche usa e getta- L’estrazione e la lavorazione delle risorse naturali contribuiscono a circa il 50% delle emissioni globali di gas serra e a oltre il 90% degli impatti su terra e acqua, come la perdita di biodiversità. .

Scartando questi oggetti in modo sconsiderato, stiamo sprecando questi metalli preziosi a un ritmo allarmante, nonostante possano essere riutilizzati in componenti cruciali come le batterie per auto elettriche.

Un altro problema critico riguarda i rifiuti stessi, spesso esportati verso altri paesi, dove vengono scaricati in discariche abusive o riciclati “informalmente”. Tali pratiche hanno gravi conseguenze sulla salute delle comunità locali, poiché tossine nocive come diossine, piombo e mercurio filtrano dalle discariche inquinando il suolo, il cibo e le fonti d’acqua.

Come affrontare il problema?

Le cause alla radice del problema dei rifiuti elettronici sono molteplici e affrontarle richiederà cambiamenti significativi sia da parte dei consumatori individuali sia da parte dell’industria elettronica. Una delle cause principali è la nostra cultura del “gettare via”.  Mentre le competenze legate alla riparazione di vestiti e mobili vengono ancora tramandate di generazione in generazione, l’educazione e le competenze nella riparazione dei gadget elettronici sono carenti in ogni fascia d’età.

Consapevolezza ed educazione: i progetti 

Cambiare questa mentalità culturale e instillare queste competenze sarà difficile, ma è proprio ciò che due organizzazioni – Team Repair e The Restart Project – stanno cercando di fare.

Fondata nel 2021 da cinque giovani ingegneri dell’Imperial College di Londra, Team Repair mira a colmare la lacuna educativa riguardo la riparabilità rendendo l’educazione alla riparazione tecnologica facile, divertente e accessibile. L’iniziativa si propone di stimolare la curiosità dei bambini su come funzionano le cose e di instillare una mentalità più sostenibile nei confronti dei beni elettronici, nella speranza che la prossima generazione possa interrompere il ciclo dei rifiuti elettronici.

TeamRepair invia alle scuole di kit di gadget elettronici difettosi, come radio, macchine telecomandate, console di gioco e gadget retrò, con istruzioni su come ripararli. Una volta riparati, gli oggetti vengono restituiti e il team li rompe nuovamente prima di inviarli al cliente successivo. Questo approccio è pensato per ispirare gli studenti che potrebbero non essere coinvolti nell’educazione STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) nel curriculum scolastico tradizionale, aumentando l’interesse per le STEM mentre si affronta la crisi dei rifiuti elettronici. Con il supporto di Innovate UK, del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e dell’Istituzione di Ingegneria e Tecnologia, l’iniziativa è destinata a espandersi significativamente, portando l’educazione sulle STEM e la sostenibilità a una comunità più ampia.

Anche The Restart Project è stato fondato anche per colmare il divario educativo. Basato sul principio che la riparazione e il riutilizzo dovrebbero essere accessibili a tutti, questa impresa sociale mira a rimodellare il modo in cui le persone pensano ai loro beni elettronici e a dar loro le conoscenze per ripararli.

L’organizzazione ospita “Eventi di Riparazione” dove le persone possono portare i loro prodotti e sono supportate da esperti che insegnano loro come ripararli. Il loro approccio comunitario spera di costruire fiducia e mettere in evidenza quanti gadget popolari possano essere facilmente riparati con alcune competenze elettroniche di base. L’iniziativa ha anche due “Fabbriche di Riparazione” a Londra, dove le persone possono far riparare i loro gadget e donare i loro laptop inutilizzati, che vengono riparati e dati a chi ne ha bisogno nella comunità.

The Restart Project offre anche servizi educativi mirati per raggiungere diversi gruppi demografici. Un esempio è il workshop “Cosa c’è nel tuo cellulare”, tenuto nelle scuole superiori, che permette agli adolescenti di smontare un telefono cellulare e imparare sui materiali grezzi critici utilizzati per fabbricarlo.

Oltre all’aspetto educativo, The Restart Project è anche impegnato in una campagna globale più ampia: Il Diritto alla Riparazione. Come parte della loro piattaforma online “Restarters.net”, l’organizzazione raccoglie tutti i dati di riparazione dai riparatori locali e dai propri eventi per informare la campagna e identificare le aree chiave che necessitano di cambiamento.

Il Diritto alla Riparazione

Il Diritto alla Riparazione è un movimento globale di ambientali, attivisti sociali e imprese di riparazione che riconoscono la necessità di mettere uno stop all’obsolescenza dei device elettronici. Il Movimento è importante perchè evidenza come il problema dei rifiuti elettronici non sia solo colpa dei consumatori ma anche, e soprattutto, un problema perpetuato dall’industria elettronica stessa (con la cosiddetta “obsolescenza programmata”: una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto in modo da limitarne la durata a un periodo prefissato). 

Le richieste chiave includono un divieto sull’accorciamento intenzionale del ciclo di vita dei prodotti tramite l’obsolescenza pianificata o il design intenzionale dei prodotti per prevenire la riparazione, e garantire ai consumatori l’accesso ai manuali di riparazione e alle parti di ricambio a prezzi accessibili.

Nell’Unione Europea, per esempio, la campagna ha portato a una legislazione in arrivo che imporrà l’obbligo ai produttori e venditori di garantire che i consumatori possano far riparare i loro prodotti, garantendo il diritto legale di riparazione dei prodotti per 12 mesi, e rendendo le parti di ricambio “ragionevolmente” accessibili un requisito. 

I prossimi passi

Affrontare il problema dei rifiuti elettronici richiederà un cambiamento massiccio nella società e non avverrà da un giorno all’altro. Soprattutto, i rifiuti elettronici non possono essere affrontati da una sola persona o organizzazione: richiederà formazione, sforzi normativi e cambiamenti guidati dall’industria. Imparare a collaborare e a imparare dagli esperti del settore e dalle organizzazioni sarà una parte fondamentale di questo processo.

 

Il repair “fai da te” a Maker Faire Rome 2024

 

Una soluzione molto interessante è stata presentata a Maker Faire Rome 2024: si tratta di WEEE Open, un team giovanissimo di makers del Politecnico di Torino che recupera hardware obsoleto, lo ripara, vi installa software libero e… lo dona!

Ma non è tutto: questi geni del fai-da-te hanno coinvolto in modo proattivo il pubblico partecipante dando a tutti la possibilità di avvicinarsi al metodo che il team di WEEE Open ha sviluppato e che si compone di una serie di tool dal nome curioso:

Tarallo – Tuttofare Assistente il Riuso di Aggeggi Logori e Localmente Opprimenti 

Il Tarallo è il sistema di inventario del Team WEEE Open. Permette di tracciare le caratteristiche e lo stato di funzionamento dei componenti interni dei computer che arrivano in laboratorio oltre alla loro posizione fuori e dentro al Politecnico. Tale sistema ha permesso negli anni di semplificare notevolmente il tracciamento delle componenti funzionanti e la procedura di riparazione delle attrezzature. Vai al repository

Peracotta – Progetto Esteso Raccolta Automatica Configurazioni hardware Organizzate Tramite Tarallo Autonomamente

La Peracotta è uno strumento di raccolta dati automatizzato che permette all’utente di ottenere le specifiche del computer che sta utilizzando/analizzando in maniera rapida e senza necessità di smontare ogni componente.Assieme al Tarallo, rappresenta uno dei progetti che più aiuta il Team a svolgere le attività di recupero e riuso, agevolando le procedure di inventario

 Pesto – Progetto di Erase Smart con Taralli Olistici 

Il Pesto è un software che consente la verifica dello stato di funzionamento di hard disk ed SSD tramite analisi dei dati SMART, l’eliminazione totale dei dati contenuti in essi ed il caricamento di una nuova immagine di sistema, il tutto in un’unica e semplice interfaccia grafica.Inoltre, sfruttando le API del Tarallo, permette l’inventario dei dischi in maniera più semplice e lineare.

 
 
Il team di WEEE Open I credit. WEEE Open
Un progetto ideale di filiera virtuosa tra consumatori, produttori e artigiani, maker e non.

fonti: EU Right to Repair I MFR 

immagine di copertina: John Cameron via Unsplash (adattamento)

autrici: Ursula Pala e Barbara Marcotulli


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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