Robot e umani si sono sfidati nella mezza maratona
Chi ha vinto la prima mezza maratona dove i robot hanno sfidato gli umani? La sfida si è svolta a Pechino lo scorso aprile. Si tratta della prima gara di questa categoria a cui partecipavano sia esseri umani che robot
Robot e umani si sono sfidati recentemente in una mezza maratona. L’esito, visto lo stato della tecnologia, era abbastanza scontato. C’è però un motivo per cui è importante continuare a fare ricerca sui robot bipedi.
Se l’idea che i robot sfidino gli esseri umani in una corsa su strada evoca immagini distopiche di supremazia atletica androide, niente paura, almeno per ora. Più di 20 robot bipedi hanno partecipato lo scorso aprile alla prima mezza maratona umanoide del mondo, tenutasi in Cina e – sebbene tecnologicamente impressionanti – erano ben lontani dal superare i loro padroni umani su lunghe distanze.
Squadre provenienti da diverse aziende e università hanno preso parte alla gara: una vetrina dei progressi della Cina nella tecnologia umanoide che cerca di colmare il divario con gli Stati Uniti, che vantano ancora i modelli più sofisticati.
Negli ultimi mesi, video di robot umanoidi cinesi che fanno giri in bicicletta, calci rotanti e salti mortali hanno spopolato su internet, spesso amplificati dai media statali come possibile motore chiave della crescita economica. In un documento politico del 2023, il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione della Cina aveva identificato l’industria dei robot umanoidi come una “nuova frontiera nella competizione tecnologica,” fissando l’obiettivo per il 2025 di una produzione su larga scala e catene di approvvigionamento sicure per i componenti chiave.
La gara
La gara si è svolta a Pechino, nel distretto sud-orientale di Yizhuang, sede di molte aziende tecnologiche della capitale. I robot partecipanti erano circa una ventina, diversi tra loro per funzionalità e nell’aspetto; 12.000 circa, invece, i partecipanti umani. I robot hanno corso in una corsia dedicata.
Partiti da un parco di campagna, i robot partecipanti hanno dovuto affrontare lievi pendenze e un percorso tortuoso di 21 chilometri (13 miglia) prima di raggiungere il traguardo. Proprio come gli sfidanti umani, anche i robot hanno avuto bisogno di “idratarsi”, sostituendo le batterie nel corso della gara. In realtà, le aziende produttrici dei robot hanno anche avuto facoltà di sostituire i loro androidi, quando non più in grado di competere. Ogni sostituzione, però, ha comportato una penalità di 10 minuti.
Solo sei tra i 21 robot partecipanti hanno tagliato il traguardo.
Il vincitore tra i robot
Il primo robot a tagliare il traguardo, Tiangong Ultra – creato dal Beijing Humanoid Robot Innovation Center – ha completato il percorso in due ore e 40 minuti. Quasi due ore in più rispetto al record mondiale umano di 56:42, detenuto dal corridore ugandese Jacob Kiplimo. Il vincitore della gara umana maschile ha terminato invece in 1 ora e 2 minuti.
Le prestazioni di Tiangong Ultra sono state favorite da gambe lunghe e da un algoritmo che gli consente di imitare il modo in cui gli esseri umani corrono una maratona.
Il robot, alto 1,8 metri, ha incontrato alcune difficoltà durante la corsa, tra cui i vari cambi di batteria (3). Inoltre, ha avuto bisogno di un assistente che gli corresse accanto, pronto a sorreggerlo in caso di caduta. La maggior parte dei robot partecipanti ha, in effetti, richiesto questo tipo di supporto, alcuni erano addirittura tenuti al guinzaglio. Alcuni erano manovrati da remoto. Si trattava in ogni caso di robot bipedi, Tutti gli androidi erano bipedi, non progettati specificamente per la corsa. Tutto considerato, il loro risultato è stato decisamente incoraggiante, nonché divertente: alcuni hanno cercato di affrettarsi sul tracciato, altri sono caduti alla linea di partenza, altri ancora hanno affrontato ogni passo con enorme incertezza
In ogni caso, Alan Fern, professore di informatica, intelligenza artificiale e robotica presso l’Oregon State University, ha dichiarato alla CNN di essere “veramente molto impressionato” dal fatto che i robot siano riusciti a completare la corsa entro il limite di tempo, affermando che “avrebbe scommesso che nessuno di loro ce l’avrebbe fatta.”
La tecnologia più importante in gara
La tecnologia più efficace della giornata? Il nastro adesivo. Sembra surreale, e forse lo è: gli operatori umani non lo hanno usato solo per creare scarpe improvvisate per i robot, ma anche per riattaccare teste che cadevano ripetutamente durante la corsa, creando scene decisamente curiose che hanno strappato più di un sorriso al pubblico assiepato lungo il percorso.
I veri protagonisti: gli umani
Alla fine della gara, molti spettatori della diretta streaming hanno commentato la stanchezza degli operatori umani dei robot, che li guidavano, li sorreggevano, ne cambiavano furiosamente le batterie, ne aggiustavano la traiettoria, ne raffreddavano i motori spruzzando continuamente liquido, il tutto mentre correvano, di fatto, anche loro la mezza maratona, 21 chilometri a piedi. I veri protagonisti? Gli umani.
Nel video, i momenti più salienti della gara:
Perché è necessaria la ricerca sui robot bipedi
Al netto della gara, la domanda è legittima. Se è tanto difficile far correre un robot bipede, perché non creare robot che si muovono sono su ruote? Le sfide ingegneristiche dietro alla creazione di un robot che imita perfettamente il nostro passo sono parecchie. In caso di successo, però, i vantaggi sarebbero notevoli.
Il mondo in cui ci muoviamo è pensato per essere umani bipedi. Pensiamo alle nostre case, ai nostri uffici ma anche alle città in cui viviamo o alle auto che guidiamo. Tutto quello che ci circonda è progettato per essere attraversato da creature simili a noi, per movimenti, forme e peso. Un robot che si muove come noi può abitare più facilmente in un mondo creato per gli umani.
fonti: RaiNews I Futuro Prossimo I TechInsider
immagine di copertina: RaiNews
autrice: Barbara Marcotulli
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