“Vermi cyborg” potenziati dall’IA: Uno sguardo al futuro della collaborazione tra cervello e IA
Gli scienziati hanno creato con successo “vermi cyborg” integrando l’IA direttamente nei sistemi nervosi dei minuscoli Caenorhabditis elegans
I ‘vermi cyborg’ potenziati dall’IA segnano un salto rivoluzionario nella neurotecnologia. Gli scienziati sono riusciti a guidare i cervelli di questi organismi usando l’intelligenza artificiale, illustrando potenziali applicazioni nelle future innovazioni tecnologiche. Questa svolta mostra l’integrazione flessibile dell’IA con entità biologiche, dove l’IA non si limita a osservare ma guida attivamente gli organismi viventi.
Il ruolo dell’IA nella creazione dei “vermi cyborg”
Gli scienziati hanno raggiunto un’innovazione rivoluzionaria sviluppando *’vermi cyborg’ potenziati dall’IA*. Questo notevole risultato implica l’uso dell’intelligenza artificiale per guidare i cervelli di questi organismi biologici. La semplicità del loro setup suggerisce che l’*apprendimento per rinforzo* può adattarsi in modo flessibile ai comportamenti biologici.
La partnership IA-verme: Come funziona
Utilizzando l’apprendimento per rinforzo profondo, una tecnica spesso impiegata per addestrare i sistemi di IA a padroneggiare giochi complessi, i ricercatori hanno addestrato un agente di IA a guidare questi vermi lunghi un millimetro verso appetitose zone di Escherichia coli. Questo comportamento diretto dall’IA mostra il potenziale di combinare reti neurali biologiche e artificiali.
Il setup era relativamente semplice ma potente. Una telecamera registrava i movimenti dei vermi, e un agente di IA riceveva dati in tempo reale per decidere quando attivare i neuroni sensibili alla luce nei vermi, guidandoli verso il loro obiettivo. Sorprendentemente, l’IA e i vermi hanno lavorato insieme per navigare tra gli ostacoli, con i vermi che istintivamente aggiustavano i loro percorsi quando necessario.
Impatti sullo sviluppo di nuova tecnologia
Lo studio, pubblicato su Nature Machine Intelligence, apre la porta a numerose applicazioni, inclusi potenziali progressi nei trattamenti medici. I ricercatori stanno ora esplorando come metodi simili guidati dall’IA potrebbero migliorare le terapie di stimolazione cerebrale profonda per il morbo di Parkinson, offrendo speranza per trattamenti più precisi ed efficaci.
Questa collaborazione tra IA e organismi viventi suggerisce un futuro in cui l’intelligenza artificiale potrebbe migliorare le capacità umane, potenzialmente concedendoci anche nuove abilità fondendo reti neurali artificiali e biologiche.
Perché è importante
- Innovazione: la neurotecnologia potrebbe ridefinire l’interazione tra tecnologia e biologia. Questa ricerca rappresenta un significativo passo avanti nell’integrazione dell’IA con organismi viventi, aprendo la strada a future innovazioni in biotecnologia e medicina.
- Sanità: le tecniche sviluppate potrebbero portare a scoperte nel trattamento dei disturbi neurologici, fornendo terapie più mirate ed efficaci.
- Simbiosi Uomo-IA: questo sviluppo apre nuove vie per la ricerca in *bioingegneria*. L’idea che l’IA possa migliorare le abilità umane non è più solo fantascienza. Questo studio mostra che siamo più vicini che mai a realizzare questa realtà.
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fonti: Scientific American I Liranava
immagine di copertina: Thomas Fuchs
autrice. Barbara Marcotulli
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.
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