Terna ha testato sensori subacquei nel Mar Tirreno
La sperimentazione per valutare gli impatti sull’ambiente marino delle infrastrutture sottomarine di Terna, essenziali per il trasporto dell’energia elettrica
Cos’è l’Internet of Underwather Things (IoUT)
Il mare rappresenta una fondamentale fonte di energia rinnovabile, generata dalle onde e dal vento. Il mare vuol dire produzione sostenibile di cibo per la popolazione mondiale in continua crescita, grazie all’ acquacoltura. Il mare è in grado di assorbire un quarto della CO2 presente in atmosfera. Gli ambienti marini preservano anche tesori del nostro passato. Oltre mille siti di interesse archeologico sono stati censiti solo davanti alle coste dell’Italia, per dare un’idea. Sui mari viaggia il 90% delle merci. Nei suoi abissi risiedono minerali rari, essenziali per permetterci di tradurre in pratica quel concetto di sviluppo sostenibile idealizzato nel green deal.
Nel futuro scenario energetico, le dorsali strategiche realizzate attraverso cavi elettrici sottomarini saranno sempre piu’ diffuse e la loro realizzazione richiedera’ l’adozione di soluzioni innovative che garantiscano la sicurezza degli asset e il monitoraggio delle condizioni ambientali nelle vicinanze delle opere
L’Internet of Underwater Things (IoUT) rappresenta un nuovo orizzonte tecnologico in grado di assicurare una gestione piu’ intelligente e sostenibile dei collegamenti sottomarini attraverso il monitoraggio avanzato e la comunicazione in tempo reale di parametri subacquei indicativi per analizzare l’impatto antropico in mare.
Portare in mare la tecnologia dell’Internet delle cose (IoT) significa scrivere un capitolo completamente nuovo della storia umana, consentendole di accedere in maniera più sicura e meno impattante ad un ambiente per definizione ‘ostile’.
La tecnologia WSense
La tecnologia WSense consiste in componenti hardware e software per acque basse e profonde per implementare e gestire un’infrastruttura di rete internet sottomarina che operi fino a 3.000 metri di profondità.
I sistemi installati, che non impattano sui fondali, permettono di monitorare in tempo reale gli ambienti marini e oceanici (qualità dell’acqua, suoni, correnti, movimento di strutture ed ancoraggi…) e di fornire informazioni cruciali agli istituti di ricerca e a chi opera in tutti i settori della Blue Economy: la qualità ambientale, l’acquacoltura, i porti e le infrastrutture critiche, tra cui quelle energetiche, come i gasdotti, gli oleodotti, le piattaforme di estrazione e i cavi di trasmissione dell’elettricità.
Le soluzioni garantiscono l’interoperabilità e la connettività tra sensori subacquei di qualsiasi casa produttrice e veicoli robotici autonomi, grazie all’utilizzo di tecnologie proprietarie brevettate che consentono comunicazioni sicure in tempo reale tra nodi della rete affidabili ed economici.
WSense, eccellenza italiana nel mondo
Nata nei laboratori dell’Università La Sapienza di Roma, la società romana Wsense ha selezionato i migliori dottori di ricerca in elettronica, informatica, ingegneria informatica, ingegneria delle telecomunicazioni. Dopo la transizione da spin off universitaria ad azienda indipendente e dopo l’avvento di top managers provenienti da settori strategici dell’industria italiana ha compiuto il grande salto, sostenuta, a fine 2021, da un primo importante round di investimenti. A marzo del 2022, poi, è arrivato un importante riconoscimento da parte della Commissione europea (assegnato per la prima volta ad una venture italiana), il Blue Invest Award. Un premio nato per promuovere innovazione ed investimenti in tecnologie sostenibili per la blue economy e che facilita l’accesso a finanziamenti per le imprese in fase di scale up.
WSense ha realizzato e brevettato protocolli di comunicazione wireless sottomarina basata sulla tecnologia acustica (tipica forma di comunicazione dei mammiferi marini, come i delfini) che consentono la completa interoperabilità degli oggetti tecnologici che ne fanno uso. Significa che ogni oggetto può parlare con un altro, significa poter superare gli odiosi steccati posti dai providers.
Attiva dal 2017, WSense vanta oggi una squadra di oltre 40 ingegneri e ricercatori – con uffici in Italia, Norvegia e Regno Unito – e annovera tra i propri clienti il Ministero della Difesa Italiano e aziende come Leonardo, Leroy, Saipem, Terna, ENEA, INGV e il National Oceanography Centre.
WSense è stata più volte presente a Maker Faire Rome. Chiara Petrioli, la sua founder, è stata tra gli speaker della Opening Conference 2019. Puoi rivedere il suo intervento qui:
La sperimentazione IoUT di Terna
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.
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