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“Tre Stazioni per Arte-Scienza”: la mostra al PalaExpo di Roma

Tre Stazioni per Arte-Scienza: un racconto del rapporto tra arte e scienza e la città di Roma

“Ti con Zero”, “Incertezza” e “La Scienza di Roma” sono le tre tappe di “Tre Stazioni per Arte-Scienza”, il progetto in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma fino al 27 febbraio 2022

 

Dal 12 ottobre 2021 al 27 febbraio 2022 il Palazzo delle Esposizioni di Roma presenta “Tre stazioni per Arte-Scienza“, un ampio progetto, declinato attraverso tre diversi punti di vista: quello artistico (Ti con zero), quello della ricerca scientifica contemporanea (Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro), quello storico (La scienza di Roma. Passato, presente e futuro di una città).

Dopo le esplorazioni che Maker Faire Rome ha offerto del rapporto tra arte e tecnologia con la sua sezione dedicata ‘Maker Art’, Roma si conferma al centro del dialogo tra arte e scienza, celebrato in questo nuovo progetto curato dall’Azienda Speciale Palaexpo, che ha preso il via proprio lo scorso lunedi 11 ottobre, immediatamente dopo la chiusura della manifestazione maker più importante d’Europa.

Tre Stazioni per Arte-Scienza

La rassegna, promossa da ROMA Culture, è ideata e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo con la collaborazione di numerose istituzioni pubbliche, tra le quali INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a cui si deve l’intera progettazione e curatela della mostra “Incertezza”; mentre l’esposizione “La scienza di Roma” è stata patrocinata dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dalla Sapienza Università di Roma. Quest’ultima ha anche collaborato alla sua realizzazione.

Il progetto nel suo insieme è nato dal desiderio di intervenire nel dibattito contemporaneo sul rapporto tra scienza e società che i cambiamenti climatici e la pandemia hanno reso di primaria importanza.

Tre stazioni per Arte-Scienza” intende fare mostra della possibilità che metodi e istanze diverse determinino non soltanto punti di contatto, ma nuovi territori di esperienza, di formazione, di crescita e di riflessione. Si parte metaforicamente dall’idea di “stazione”, proprio perché sembra paradigmatica la sua trasformazione da una concezione ottocentesca di movimento-progresso, luogo di incontro e socialità, alla stazione di ricerca per osservare e sperimentare, fino all’avamposto tecnologico dell’umanità nel cosmo come stazione spaziale e finanche alle nuove forme di “stasi” contemporanee necessarie quali: quarantena, lavoro da remoto e altre. 

Le installazioni multimediali e interattive di Dotdotdot – storico partner di Maker Faire Rome in tanti progetti – sono il cuore della mostra “Incertezza – Interpretare il presente, prevedere il futuro”, una delle tre presenti all’interno del progetto e quella che esplora il rapporto tra arte e scienza sotto il profilo della ricerca.

Incertezza – Interpretare il presente, prevedere il futuro

Quello di DotDotDot è un progetto inedito che, attraverso installazioni multimediali e interattive, racconta al pubblico concetti complessi come l’incertezza quantistica, la teoria del caos o i principi scientifici che guidano le previsioni metereologiche, al fine di permettere una comprensione più semplice e intuitiva di come la scienza si relaziona al tema dell’incertezza.

All’interno della mostra lo studio Dotdotdot progetta sei installazioni multimediali e interattive negli ambienti curati dallo studio Formafantasma – Simone Farresin e Andrea Trimarchi.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo, che si articola in sette sezioni tematiche, illustra le molteplici sfaccettature dell’idea di incertezza con l’obiettivo di condurre il pubblico a scoprire come questa si intersechi con i metodi e i modelli scientifici che ci permettono di comprendere la realtà e di fare previsioni sui fenomeni naturali e sociali.

Attraverso un’esperienza diretta e interattiva, le installazioni sviluppate e realizzate da Dotdotdot offrono strumenti e linguaggi inediti per consentire al visitatore di comprendere più facilmente concetti elaborati e complessi che vengono presentati nelle diverse sezioni della mostra:

Incertezze fondamentali

Una grande installazione immersiva e interattiva conduce il visitatore nel mondo delle incertezze fondamentali, attraverso una rappresentazione metaforica del collasso della funzione d’onda, uno dei concetti base della meccanica quantistica.

All’interno di un cubo, caratterizzato da un progetto di Sound Design spazializzato che enfatizza i movimenti delle forme astratte che animano lo spazio, il visitatore, sfiorando gli elementi in continua mutazione, potrà interagire con le animazioni mutando la loro natura e influenzando dunque una successiva evoluzione. L’interazione rappresenta uno dei concetti base della meccanica quantistica, in particolare il “principio di indeterminazione di Heisenberg” che stabilisce che ci sono alcune proprietà dei sistemi fisici, a cominciare da quelle più semplici, come la posizione e la velocità di un corpo, che non possono mai essere determinate simultaneamente con precisione assoluta.

La teoria del Caos

L’incertezza riguarda soprattutto il futuro. Tanto più se i sistemi di cui vogliamo conoscere l’evoluzione nel tempo sono soggetti al Caos (scientificamente inteso). Nella sezione dedicata a questo tema, si vedrà come impercettibili incertezze iniziali possano condurre a esiti profondamente diversi, limitando la portata temporale delle nostre previsioni. Un esempio molto vicino alla nostra quotidianità sono le previsioni metereologiche.

Una videoproiezione contemplativa e immersiva lunga 14 metri racconta il processo di previsione meteo ripercorrendo i dati, la visualizzazione dei moti caotici e le previsioni che portano a quantificare l’entità di un fenomeno atmosferico. Inoltre il pubblico potrà interagire con un’installazione multimediale che riproduce digitalmente il “pendolo doppio”: un semplice sistema fisico, composto da due pendoli rigidi, uno congiunto all’estremità dell’altro che determina oscillazioni e variazioni diverse a seconda di come lo si lasci cadere.

Attivando il pendolo grazie a un sensore laser, l’installazione mostra al visitatore quanto l’interazione con gli elementi in movimento sia in grado di generare caos rispetto all’aumentare del tempo, del numero degli elementi e della qualità del gesto.

Intrecciare le probabilità

Il concetto di probabilità condizionata emerso dal teorema di Thomas Bayes – che ci insegna a non trascurare correlazione tra diversi elementi di informazione a nostra disposizione, in modo da dedurne conclusioni e previsioni il più possibile obiettive e realistiche – è raccontato in mostra attraverso l’installazione interattiva del “Gioco delle tre porte”, la cui versione televisiva condotta da Monty Hall ebbe un grande successo negli Stati Uniti negli anni 60.

Al partecipante del gioco viene chiesto di scegliere fra 3 porte, una sola delle quali è vincente. Una volta effettuata la scelta, il conduttore apre una delle porte rimanenti, che sa essere perdente. Il dilemma, ora, è se al giocatore convenga o no cambiare la sua precedente scelta. In questo caso le conseguenze matematiche del teorema di Bayes si scontrano con la nostra naturale propensione a credere che la probabilità sia un dato oggettivo e assoluto, e non un’espressione della nostra conoscenza parziale delle realtà.

Per cercare di comprendere meglio questo paradosso, il pubblico potrà interagire con tre specchi magici che ricreano corridoi infiniti dietro le cui porte può nascondersi un diamante o una capra. Il visitatore, proprio come nel gioco a premi condotto da Monty Hall, interagisce con gli specchi attraverso un sistema di riconoscimento vocale, che risponde animandosi con scritte e grafiche.

Le installazioni multimediali

Dotdotdot ha inoltre progettato la data visualization del braccio robotico per la sezione Misurare l’incertezza, insieme allo sviluppo e realizzazione del riconoscimento vocale e data visualization di una sequenza random per la sezione La logica del caso.

Le altre installazioni interattive presenti all’interno della mostra “Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro” sono state progettate e sviluppate da Limiteazero.

Dotdotdot I Design innovative Human Experiences

Dotdotdot è uno studio di progettazione multidisciplinare nato a Milano nel 2004, tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design. Dotdotdot è specializzato in Exhibition e Interaction Design — nella progettazione di percorsi museali, Corporate Experience, mostre multimediali temporanee e permanenti.

Nel corso degli anni ha consolidato competenza ed esperienza nello sviluppo di strategie digitali e nella progettazione di sistemi digitali integrati custom per aziende, musei, archivi storici, ambienti lavorativi, strutture sanitarie, e più in generale progetti dedicati allo Smart Living. Ricerca e innovazione tecnologica sono alla base di tutti i suoi progetti. Dotdotdot progetta spazi narrativi e dà forma, con un approccio user-centered, al modo in cui le persone e le tecnologie interagiscono tra loro, in un continuum tra spazio fisico e digitale.


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, si impegna da ben otto edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.

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