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i dati possono aiutarci a raccontare lo sport? 

Quanto i dati influenzano schemi, decisioni, allenamenti e contratti. Anche a Euro 2020.

Adattamento di un articolo di Dataninja

Euro 2020 è in pieno svolgimento e sicuramente ognuno di noi si è imbattuto in qualche analisi ex post o predittiva sulle partite in calendario.

La squadra della Finlandia a Euro 2020 I credit: Football Magazine

Ci sarà anche capitato di sentire, tra un’opinione e l’altra, qualche dato come il possesso palla di una squadra, quanti corner e tiri in porta. Magari avremo anche letto la storia della Finlandia, arrivata per la prima volta alle fasi finali della competizione grazie al cambio di mentalità portato dal suo allenatore, Markku Kanerva, ex maestro elementare che ha fatto dell’analisi delle partite e dell’uso dei dati il punto di partenza per migliorare la squadra e raggiungere grandi obiettivi.  

Che il calcio appassioni o meno, potrebbe interessarti scoprire quanto i dati possano essere utili non solo per migliorare le prestazioni degli atleti, ma anche per raccontare lo sport e i suoi protagonisti. Perché oltre al possesso palla c’è (tanto) di più.

Oltre il possesso palla c’è di più

Al di là delle pettorine indossate dai calciatori che misurano l’attività e registrano dati che permettono di personalizzare così dieta e allenamenti, sono tantissimi infatti i dati che possiamo raccogliere e analizzare durante un allenamento o una partita, e che ci permettono di raccontare le imprese sportive in modo interessante e innovativo.

Dataninja ne ha parlato con Matteo Pilotto, che con Calcio Datato su Twitter e Medium racconta le statistiche più interessanti di giocatori e match.

Proprio Pilotto ha raccontato a Dataninja che Kevin De Bruyne, giocatore del Manchester City e della nazionale belga, ha recentemente assunto un’azienda che si occupa di analisi dei dati calcistici per capire il suo contributo nel City di Guardiola, e avere così più strumenti per rinegoziare il suo contratto, tutto questo senza agente. E che Liverpool e Manchester City hanno team di analisi guidati da fisici strappati al Cern.

Anche in questo caso è lo sport americano ad aver dettato il passo. Negli USA, sono arrivati a cambiare la natura stessa dello sport in virtù di informazioni raccolte elaborando i dati del campo/parquet.

credit: Towards Data Science

Il cambiamento non è però omogeneo.

In Europa, nel mondo del calcio, mi sembra ancora una questione individuale, del singolo club. La diffusione nell’utilizzo dei dati nel calcio professionistico è però innegabile e sta cambiando l’approccio a diversi livelli: dall’analisi, allo scouting, fino al mondo della comunicazione.

Agli Europei 2020 è arrivata la Finlandia, che ha utilizzato i dati per migliorarsi, e sia nella nazionale finlandese che in quella danese militano calciatori del Midtjylland, altra squadra che ha ottenuto risultati nel campionato danese proprio studiando i dati. 

Che valore hanno esperienze come quelle della Finlandia?

Scelte di questo tipo sono l’esempio di come una struttura che integra l’utilizzo dei dati nell’attività quotidiana di studio e analisi possa portare vantaggi enormi, ancor di più per club o nazioni di piccola fascia.

Il Midtylland non ha la forza economica per strappare un talento ai principali club europei ma può sviluppare dei modelli che ricreino le loro necessità e guadagnare così un vantaggio competitivo rispetto a club di fascia superiore

Allo stesso modo un’individuazione precisa e puntuale dei dati da raccogliere in partita e in allenamento consente una veloce individuazione di errori, problemi, stati di forma.

Lo scarno network di passaggi della Svezia nel match vinto contro la Polonia I credit: CalcioDatato

I dati per raccontare in modo anche più originale e interessante lo sport e il calcio

“Se utilizzati con competenza, i dati vanno a limitare la sfera soggettiva che spesso accompagna il racconto calcistico.

La figura dell’opinionista, per come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi, stia tramontando. Penso ci siano i margini per figure più competenti, capaci di utilizzare i dati e di inserirli in un contesto di analisi più completa ma non necessariamente più complessa per lettore o ascoltatore. Il potenziale è enorme ma i passi da fare in questa direzione sono altrettanto significativi. C’è da ringraziare la redazione dell’Ultimo Uomo per il peso che sta assumendo nel racconto calcistico e sportivo in generale. Penso che, a distanza di anni, il loro contributo verrà ricordato come uno dei più importanti nel definire un nuovo modo di vivere e analizzare le prestazioni sportive” afferma sempre Matteo Pilotto di CalcioDatato

I dati “freddi”? Giammai!

Spesso nello sport spiccano le storie incredibili dei singoli protagonisti, tra genio, sregolatezza, infanzie infelici e riscatto nello sport. Mentre nell’immaginario collettivo capita che i dati vengano visti come qualcosa di freddo, calcolatore, che “toglie poesia”.

I dati raccontano la realtà. C’è una statistica da freak raccolta da StatsBomb che misura le cosiddette “nutmegs”, ovvero i tunnel fatti da un giocatore in una partita o nell’arco di una stagione. Siamo ormai andati ben oltre il possesso palla (anche se i media mainstream italiani sono spesso ancora fermi a questo tipo di dati). Le tecnologie utilizzate dai vari provider permettono di identificare eventi e situazioni molto specifiche, più o meno noiose.

Prima del match ad Euro 2020, Pickford non aveva servito nemmeno un passaggio a Kane I credit: Calcio Datato

Se mettiamo calcio e genio nella stessa frase non possiamo che pensare a Messi per questa generazione. Ecco, Messi è spesso il cerchietto in alto a destra negli scatter plot pubblicati su Twitter dai vari account appassionati di calcio e dati.

I dati influiscono sul calciomercato

Cosi ripensati, i dati possono davvero infliuenzare le contrattazioni, come ritiene De Bruyne, oppure il calciomercato segue altri criteri?

Ha ragione De Bruyne, molto probabilmente: giocatore del Manchester City e nella nazionale belga, ha recentemente assunto un’azienda che si occupa di analisi dei dati calcistici per capire il suo contributo nel City di Guardiola e avere così più strumenti per rinegoziare il suo contratto: tutto questo senza agente.

Ci sono poi diversi contesti europei dove il reparto analytics lavora in stretta collaborazione con quello dei talent scout. Per non parlare del fatto che nel Liverpool e nel Manchester City, i team di analisi sono guidati da fisici strappati al CERN, come segnalavamo sopra. Le dinamiche dietro a un trasferimento sono molte e spesso non sempre in linea con i valori sportivi, ma dietro all’individuazione di candidati per un determinato ruolo c’è sicuramente anche l’analisi di dati e statistiche più o meno avanzate.

Gli stessi club si sono dotati di strumenti di analisi delle performance, e startup sono nate proprio a cura di ex calciatori, come nel caso di Football Intelligence, che vede tra i co-founder il nostro Bernardo Corradi.

“A livello di club i vari indici di performance permettono di identificare con buona efficacia lo stile di gioco di una squadra o di un allenatore. Ad oggi, il grosso dell’analisi si concentra sui dati evento (legati quindi ad azioni del singolo giocatore sul pallone) ma negli ultimi anni si sono fatti molti sforzi per tracciare il singolo giocatore e lo spazio attorno.

Nei prossimi anni il tracciamento dell’individuo nel campo porterà ad un miglioramento nella valutazione di performance individuali e del contributo all’azione senza palla. Raccolta e analisi di posizioni e movimenti in campo dei singoli calciatori permetteranno di arricchire ulteriormente le possibilità del mondo analitico nel calcio”, ricorda ancora Matteo Pilotto.


 

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Leggi l’articolo originale di Dataninja qui