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Il braccialetto sonoro (nato all’IIT) per bimbi con disabilità visiva: ABBI-K

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Sviluppato da un team di ricercatrici, Il sistema vuole migliorare le capacità spaziali dei bambini

ABBI-K è un progetto innovativo per la riabilitazione e la valutazione delle abilità motorie e spaziali nei bambini con disabilità visiva. E’ stato sviluppato dalle unità di ricerca U-VIP (Unit for Visually Impaired People) e RBCS (Robotics Brain and Cognitive Sciences) dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, in collaborazione con altre università, all’interno di un progetto europeo iniziato nel gennaio 2014 e concluso a gennaio 2017. In particolare, del team U-VIP fanno parte Monica Gori, Giulia Cappagli e Chiara Martolini.

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La ricercatrice dell’IIT Monica Gori con il braccialetto ABBI-K

Il braccialetto sonoro

Il sistema comprende un braccialetti sonoro chiamato ABBI (che sta per Audio Bracelet for Blind Interaction) da utilizzare nella fase di riabilitazione, che permette di associare ai movimenti un feedback acustico, dando la possibilità ai bambini con disabilità visiva di percepire i propri movimenti nella maniera più appropriata, al pari dei bambini senza disabilità visiva (che sfruttano l’associazione visuo-motoria per sviluppare le competenze spaziali)

Il kit per misurare le competenze spaziali

Il sistema comprende anche un kit (da qui ‘K’) per la misurazione delle competenze spaziali, da utilizzare nella fase di valutazione prima e dopo la riabilitazione. Il sistema prevede anche l’utilizzo di due applicazioni per il controllo di ABBI e del kit. ABBI-K è stato validato a livello italiano su un campione di 40 bambini da 3 a 18 anni grazie al contributo di diversi centri di riabilitazione della disabilità visiva (l’Istituto David Chiossone per ciechi e ipovedenti di Genova, il Centro Regionale per l’ipovisione in età evolutiva IRCSS E. Medea di Lecco, l’IRIFOR di Trento).

I primi risultati 

“Il gruppo di bambini che ha seguito il training di riabilitazione con il bracciale sonoro ha visto migliorare le proprie capacità spaziali in 3 mesi – ha spiegato Monica Gori – visti i buoni risultati del progetto, è stata avviata e quasi ultimata la procedura per rendere ABBI un dispositivo medicale e ottenere la marchiatura CE, per permettere la commercializzazione del sistema nel mercato europeo e consentire alle famiglie e ai centri di riabilitazione interessati di acquistarlo”.

 

IN COLLABORAZIONE CON NINJA.IT