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Intelligenza Artificiale e machine learning ci restituiscono la personalità eclettica e modernissima di Cristina di Svezia

Un progetto a metà tra tecnologia e cultura, dalle enormi potenzialità per la divulgazione culturale

Cristina di Svezia, la “regina di Roma”, come fu definita, rivive e ci racconta la sua storia direttamente da uno dei suoi ritratti più famosi.
Il lavoro di Massimo Di Leo, tecnologo, e Gaia Riposati, attrice, già autori de Nuvola Project, ce la restituisce in tutto l’eclettismo della sua personalità, e dalla sua viva voce!
 

Per ottenere questo effetto sono stati utilizzati sofisticati algoritmi di machine learning, addestrati a riconoscere volti attraverso la riproduzione e l’analisi di centinaia di riprese video. Questi algoritmi sono in grado di riconoscere gli elementi caratteristici di un volto, tracciarne i movimenti e creare un modello che può essere quindi applicato ad una immagine per creare una animazione che riproduca quanto più fedelmente possibile il video originale.

I due autori – Massimo Di Leo, tecnologo, e Gaia Riposati, attrice e regista – volevano che fosse Cristina stessa a raccontare la sua storia, che fosse suo il viso che gli spettatori avrebbero visto muoversi e parlare. Hanno scelto così di dar vita a una immagine dipinta quattrocento anni fa, il ritratto di Cristina di Svezia.

La realizzazione e gli aspetti tecnici

Sono partiti dal lavoro attoriale e interpretativo di Gaia Riposati per realizzare un video, spezzato poi in frammenti di 30 secondi, che sono stati analizzati dal sistema. Ogni frammento ha generato un modello di animazione poi applicato all’immagine del quadro.

Il procedimento, per quanto reso, in parte, più semplice dal sistema di intelligenza artificiale, è stato estremamente lungo e impegnativo. Ogni secondo del video finale, ha richiesto tra riprese, analisi computazionale, creazione dell’animazione e post produzione, circa 3 minuti di lavoro. Il video finale ha una durata di 9 minuti.

 

Cristina di Svezia, la “Regina di Roma”

Personaggio controverso, politica intrigante, amante libertina e coltissima intellettuale, Cristina di Svezia, o Cristina Alessandra Maria è stata regina di Svezia dal 1632, fino all’abdicazione avvenuta nel 1654 quando, nel pieno di una profondissima crisi religiosa, si convertì al cattolicesimo e abdicò in favore del cugino Carlo Gustavo che divenne re Carlo X.

Temendo le reazioni e le vendette dei protestanti lasciò subito la Svezia per trascorrere il resto della sua esistenza in vari Paesi d’Europa stabilendosi poi definitivamente a Roma dove si occupò di opere caritatevoli, di arte, musica e teatro in un movimento culturale che, dopo la sua morte, portò alla fondazione dell’Accademia dell’Arcadia nel 1690.

Personalità complessa e anticonformista, educata oltre i confini dell’educazione di genere, ancora ben forte all’epoca, Cristina era dotata di viva intelligenza e di solida cultura umanistica e filosofica. Durante gli anni del suo regno si prodigò per far divenire Stoccolma l'”Atene del nord”.

Era indipendente, colta, curiosa, sportiva. Odiava il matrimonio e scandalizzò i sudditi con la sua disinvoltura sessuale. Decisamente interessante, insomma.

 

Il progetto Paesaggi Urbani

Così per Paesaggi Umani di Urban Experience abbiamo lavorato a rilevare e rivelare un frammento di genius loci, facendo apparire e riverberando la presenza di Cristina di Svezia nel chiostro di San Salvatore in Lauro, uno dei luoghi emblematici della sua presenza a Roma. Abbiamo proiettato il ritratto e innescato un congegno di incontro. Un incontro su più piani, visivo e uditivo.

“Le persone presenti hanno visto, mentre molti altri sintonizzati in diretta su radiowalkabout.it hanno sentito, aprirsi la porta attraverso cui si narra che Cristina incontrasse Decio Azzolino e hanno seguito il mio corpo che li ha invitati ad attraversare gli spazi fino a veder apparire la proiezione del ritratto parlante e i suoi rimandi, ho poi accolto su di me l’immagine di Cristina, mi sono fatta schermo e medium per l’ultima parte che si è offerta come ennesimo nuovo inizio e abbiamo chiuso l’incontro facendo risuonare lo spazio delle parole cosmogoniche delle Metamorfosi di Ovidio”, afferma Gaia Riposati, co-autrice del progetto.

Gli autori

Gaia Riposati

Attrice, performer, regista, autrice, vanta un percorso di attraversamenti diagonali nel territorio della creatività. Dal 2004 inizia un sodalizio artistico con Massimo Di Leo con cui realizza progetti artistici che fondono il mondo dell’arte con i paradigmi delle nuove tecnologie.

Massimo Di Leo 

Digital innovator, entrepreneur ed operatore culturale, da oltre vent’anni approfondisce le tematiche relative alla migrazione dei media tradizionali sulle nuove piattaforme tecnologiche, anche lavorando con importanti aziende nel settore della comunicazione, in Italia e all’estero. Dal 2004 forma un sodalizio artistico con l’attrice regista performer Gaia Riposati, collaborando con lei alla realizzazione di numerosi spettacoli e performance artistiche, coniugando il linguaggio dell’arte con l’utilizzo di nuove tecnologie. Insieme a Gaia Riposati.
Founder di PopSite, realizza progetti improntati alle nuove tecnologie: la  più recente creazione è “Nuvola”, un lavoro sulla percezione del Cloud e l’IoT, tutt’ora in sviluppo.


 

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