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Un animale dalla portentose capacità digestive può aiutarci a combattere l’inquinamento da plastica.

L’inquinamento da plastica, come saprete, è diventato ormai un problema enorme per il pianeta, a causa dell’uso smodato che l’uomo ha fatto di questo materiale negli ultimi decenni.

Oltre a ridurne il consumo quotidiano, fronte su cui si sta lavorando sodo, bisogna anche trovare il modo di eliminare la plastica già esistente, e la soluzione potrebbe venire dalla natura stessa.

Un team di ragazzi dell’Istituto Superiore E. Fermi di Mantova ha immaginato e sviluppato ReciclaGame, un processo di bioconversione del polietilene in materiali biodegradabili e riutilizzabili. Il tutto grazie all’aiuto della Galleria mellonella, una camola capace di digerire il polietilene.

Il ciclo vitale della Galleria mellonella (foto: eruflex)
Il ciclo vitale della Galleria mellonella (foto: eruflex)

Il gruppo di ragazzi ha creato un prospetto per ogni fase di sviluppo del bruco, che viene nutrito con uno speciale mangime contenente polietilene. Per completare il ciclo di trasformazione l’animale produce grandi quantità di seta, riutilizzabile in vari ambiti diversi.

 

Il procedimento ReciclaGame (foto: eruflex)
Il procedimento ReciclaGame (foto: eruflex)

Dalla flora batterica dell’animale può inoltre essere estratto il batterio Bacillus subtilis, noto per le sue proprietà antimicrobicheGli individui adulti, infine, possono essere utilizzati come mangime biologico una volta deceduti.

Ogni parte del ciclo di vita della falena porterebbe quindi alla produzione di qualcosa di utile e biodegradabile, a partire da un composto contenente una percentuale di plastica.

Filamenti di seta (foto: eruflex)
Filamenti di seta (foto: eruflex)

Potete scoprire il progetto ReciclaGame, e molte altre iniziative incentrate sulla sostenibilità, a Maker Faire Rome – the European Edition 2019, la fiera dell’innovazione che si svolgerà dal 18 al 20 ottobre alla Fiera di Roma.