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Secondo ‘unicorno’ tra le startup italiane, Depop ha iniziato un filone

Il vintage ‘circolare’ di Depop ha conquistato gli investitori, il mercato e un posto nell’empireo delle startup  

 

Nata a Milano e cresciuta in Veneto, Depop è il secondo “unicorno” italiano della storia, cioè una di quelle aziende tecnologiche dall’altissimo potenziale non ancora del tutto espresso che valgono più di un miliardo di dollari. Lo è diventata grazie all’acquisto per 1,625 miliardi da parte dell’americana Etsy, che l’ha acquisita nel 2021. Un prezzo superiore a quello – già stratosferico – pagato da Facebook per acquisire Instagram nel 2012, per intenderci.

Depop, la (ex) startup del second-hand

Depop nasce nel 2011 da un’idea di Simon Beckermenn, italiano con cognome inglese, che dopo una carriera da graphic designer dà vita alla rivista di moda “Pig” e fonda col nome di “Garage” un social network attraverso il quale comprare gli articoli notati nella rivista.

Il founder di Depop, Simon Beckermenn

L’app cresce in breve tempo e una volta ribattezzata “Depop” riceve un finanziamento di 792mila euro da H-Farm, “venture incubator” di Roncade, in provincia di Treviso, specializzato nello sviluppo delle fasi iniziale delle startup. Grazie all’investimento Beckerman dà vita al suo progetto, trasformando la piattaforma in un e-commerce per smartphone tramite il quale valorizzare il design e dare spazio alla creatività di stilisti, designer e collezionisti di tutto il mondo.

Una schermata di Depop I courtesy Depop

L’idea è semplice quanto geniale: mette in contatto persone da tutto il mondo in cerca di abiti vintage e oggetti artigianali. Di fatto, Depop è un market-place per la compravendita di articoli di moda, soprattutto vintage, ormai basato su una comunità composta ad oggi da oltre 30 milioni di utenti in più di 150 paesi nel mondo.

Nel 2012 Berckerman riceve i primi finanziamenti da investitori esterni e trasferisce la sede di Depop a Londra.

Nel giro di pochi anni apre anche negozi fisici e a giugno 2021 ha venduto Depop a Etsy, società di e-commerce dedicato all’artigianato e al vintage, per 1,6 miliardi di dollari. Per la società americana si tratta dell’acquisizione più costosa della sua storia.

Un successo inarrestabile

Depop è ormai il decimo sito di shopping più visitato negli Stati Uniti, per la stragrande maggioranza dagli under 26, e nel 2020 ha registrato vendite lorde di merci per 650 milioni di dollari, muovendo circa un miliardo di articoli, mentre i ricavi si sono attestati sui 70 milioni, in crescita nell’ultimo anno di oltre il 100%.

Depop è uno degli unicorni italiani. Si definiscono così le startup che sono valutate oltre 1 mld di dollari I Immagine: BNow

“Ciò che offre Depop – un facile accesso alla moda unica e una vivace comunità creativa – è davvero distintivo. Riguarda il potere della vera connessione umana. E sono le persone stesse che rendono l’essere parte del business un’esperienza così bella. Sono così orgoglioso della nostra community e del nostro team e non vedo l’ora di vedere cosa porterà il prossimo decennio” ha dichiarato in occasione dell’acquisizione da parte di Etsy il suo fondatore, l’italiano Simon Beckermenn.

fonti: Forbes I Startupitalia I Wired

immagine di copertina: Cocoparisienne via Pixabay


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