La California stretta nella morsa dell’inquinamento dalle consegne su gomma
In arrivo un piano mirato a ridimensionare l’inquinamento prodotto dalla più grande concentrazione di magazzini della nazione
La California meridionale, e in particolare l’area di Los Angeles, ospita la più grande concentrazione di magazzini della nazione, che contribuisce ad alcuni dei peggiori tassi di inquinamento ambientale della California.
L’Inland Empire
Sin dagli anni ’80, la Moreno Valley e altre città dell’entroterra sono diventate sedi di grandi hub e depositi di merci. Gli investitori sono stati attratti dalla zona per i bassi costi dei terreni, la logistica – prossimità a diverse linee ferroviarie e autostrade e la facilità di accesso ai porti di Los Angeles e di Long Beach.
Nell’ultimo decennio, con l’aumento dell’e-commerce, l’Inland Empire si è rapidamente trasformato in una mecca del movimento delle merci, aggiungendo quasi 110 milioni di metri quadri di spazio industriale dal 2010. Solo Amazon ha costruito ben 19 strutture nell’area.
Quei camion però rilasciano una scia di fuliggine diesel tossica e diversi altri inquinanti che stanno soffocando la regione, che ha la peggiore qualità dell’aria del Paese. Inoltre, i magazzini tendono a localizzarsi in comunità di colore a basso reddito che avevano già livelli più elevati di inquinamento atmosferico, il che non fa che aggravare i problemi di salute esistenti. Eppure, nonostante tutte queste preoccupazioni, i funzionari eletti della città e della contea in tutta la regione hanno continuato ad autorizzare lo sviluppo massivo dell’area, con scarsa attenzione alla salute pubblica o all’impatto ambientale.
La proposta di regolamentazione
Ora, dopo anni di crescita incontrollata nel settore della logistica, le autorità preposte alla qualità dell’aria del Sud California stanno prendendo in considerazione un set di regole unico nel suo genere per ridurre l’inquinamento associato alla logistica propria dell’ecommerce. Sebbene non possano regolamentare direttamente i camion – il governo statale e federale stabiliscono gli standard di emissione – la regione può usare la sua autorità per regolare le strutture che sono “magneti” per i camion: i magazzini. Non era mai accaduto prima e ciò rende la proposta particolarmente significativa.
Se approvata, la regola si applicherebbe a quasi 3.000 grandi magazzini nelle contee di Los Angeles, Orange, Riverside e San Bernardino. Gli operatori di quei magazzini sarebbero tenuti a scegliere da un menu di misure di riduzione dell’inquinamento, come investire in camion a emissioni zero e carrelli elevatori elettrici, installare pannelli solari e installare posizioni di ricarica per i veicoli elettrici. Il numero di misure richieste sarebbe determinato dal numero di viaggi con camion diesel ai loro magazzini.
Le strutture potrebbero ridurre il loro obbligo convincendo le società di trasporto merci a trasportare le loro merci su camion puliti. In alternativa, gli operatori del magazzino potrebbero pagare una tariffa che sarebbe utilizzata per sovvenzionare l’acquisto di camion puliti. In ogni caso, l’effetto sarebbe più camion puliti sulla strada prima di quanto sarebbe altrimenti richiesto dalle leggi statali e federali. Ciò contribuirebbe a ridurre le emissioni che formano lo smog e le particelle tossiche in tutta la regione, ma soprattutto nei quartieri più vicini a magazzini, porti e altri centri di movimento delle merci.
Le reazioni dell’industria di settore
Naturalmente, le aziende del settore logistico si stanno schierando in opposizione alla proposta. Gli operatori del magazzino si sono opposti, affermando di non avere alcun controllo sui camion di proprietà indipendente che raccolgono e scaricano le merci nelle loro strutture. Questo è vero per alcuni aspetti, motivo per cui il regolamento è progettato per fornire al magazzino molti modi diversi per ridurre le emissioni.
Altri gruppi imprenditoriali hanno sostenuto che la proposta aumenterebbe i costi di spostamento delle merci attraverso la California meridionale e spingerebbe gli operatori di magazzino a costruire invece a Las Vegas o nella Central Valley. Ma un’analisi socio-economica delle stesse autorità per la qualità dell’aria, suggerisce che il costo dell’adeguamento alle misure sarebbe minimo. Inoltre, concentrarsi sulla quota di mercato ignora la salute pubblica e i costi ambientali con cui i residenti della California meridionale sono invece costretti a convivere, mentre consumatori in altre parti del paese usufruiscono di spedizioni veloci e gratuite. Il costo di questa “frattura” rischia di essere importante, anche per i brand.
Chiedere di più all’industria del movimento merci non è solo necessario, è inevitabile.
Qualcosa deve cambiare
Non tutti i gruppi aziendali hanno reagito negativamente: solo di recente, lo sviluppatore del massiccio progetto del World Logistics Center a Moreno Valley ha accettato di investire circa 47 milioni di dollari in veicoli e attrezzature elettriche, pannelli solari, postazioni di ricarica per veicoli elettrici e altre misure al fine di risolvere o, almeno, ridurre, l’enorme impatto ambientale che le sue attività generano
Inoltre, la California si è già impegnata per un futuro di trasporto pulito, inclusa l’introduzione graduale di camion a emissioni zero a partire dal 2024, come parte della lotta dello stato per rallentare il cambiamento climatico. Il Presidente Biden vuole anche dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, il che richiederà un settore dei trasporti notevolmente più pulito.
fonti: NYTimes I LATimes I Repubblica
foto di copertina: Marcin Jozwiac via Unsplash
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