CAMOSCA è un acronimo che sta per ChAir Moving On the Stairs Completely Automatically. È una carrozzella elettrica “di serie” ridisegnata con steli e ruote ausiliari per affrontare gradini e scale anche ripide. Incontrando il gradino le ruote si alternano con quelle ausiliarie. Le 2 coppie anteriori abbinate sono estensibili in verticale verso i gradini inferiori, le ruote posteriori, fisse, sono abbinate ad un piede mobile sia in orizzontale che in verticale. Il progetto è stato sviluppato da Andrea Dogliotti, ingegnere meccanico, nato nel 1950, genovese, che ha lavorato in posizioni dirigenziali in aziende di impiantistica, logistica, consulenza (è nel consiglio di amministrazione di una multinazionale dell’alta tecnologia). Andrea e il suo progetto sono stati protagonisti a Maker Faire Rome 2021. Lo abbiamo incontrato per fargli qualche domanda.
Com’è nata l’idea di CAMOSCA?
«L’idea di costruire una carrozzella che si muova sulle scale, la CAMOSCA, è nata parecchi anni fa. Nel 2004 erano state lanciate due sonde su Marte che avrebbero dovuto durare tre mesi e dopo anni continuavano a sopravvivere fra lo stupore di tutti, una è durata 6 anni e l’altra 14. Mi sono chiesto perché si potesse passeggiare così comodamente su Marte ma non fare una scala sulla Terra se si ha un problema alle gambe, per di più visto che le scale ce le siamo costruite noi. Si tratta di restituire una libertà fondamentale a tantissime persone. Ma a chi tocca risolvere questo problema? Naturalmente agli ingegneri. Così mi sono messo a pensare e a studiare le soluzioni che già c’erano. Ce ne sono parecchie, ma tutte con qualche grosso limite. Quasi tutte richiedono un impianto fisso o un assistente e ciò costa e limita troppo la libertà».
La CAMOSCA ha la struttura e gli ingombri di una normale carrozzella elettrica (si basa su una carrozzella di serie, anche se ben poco ne è rimasto), sulle scale appoggia sempre “in piano” per una scelta di sicurezza, fuori dalle scale è agile come tutte le altre carrozzelle
Dopo il prototipo...
«Ora che sono riuscito a dimostrare che “è possibile”, bisogna passare all’industrializzazione. Sarà impegnativa. Bisogna certificarla, rivederne il progetto che per ora è abbastanza artigianale, poi produrla, poi garantire l’assistenza. Spero che la presentazione al Maker Faire Rome 2021 sia una buona base per prendere contatto con chi la potrà portare avanti. Il mio supporto comunque è assicurato».
Come si definirebbe come maker?
«Mi sono scelto questa sfida perché sono un ingegnere, meccanico, che si era sempre occupato di pianificazione, gestione, logistica ma mai dei classici progetti con calcoli e disegni e passaggi in officina. Ho impostato il progetto e poi ho trovato una splendida officina di un eccezionale ingegnere che ha fatto il progetto esecutivo e realizzato la meccanica che è molto impegnativa. Mi son divertito a studiare i sensori, l’elettronica, la programmazione. Ogni giorno nasceva un problema e potevo studiare un nuovo tema, dall’attrito alle interferenze tra ambiente e sensori».
La maggior parte del mio tempo è andata per la messa a punto dell’automazione, che è un vero sistema di guida autonoma per tutta la permanenza sulla scala: allineamento alla scala, individuazione dei gradini, movimenti degli steli, riallineamento costante, riequilibrio per assorbire ad ogni gradino le tolleranze operative, soprattutto l’interferenza tra tutte queste funzioni
Perché ha deciso di portare il suo progetto a Maker Faire Rome?
«Appena messa a punto la carrozzella, ho colto l’occasione di Maker Faire Rome 2021 con due obiettivi: uno è verificare con un pubblico ampio l’impostazione del progetto, e nella sezione Health c’è stato davvero un forte passaggio di persone direttamente coinvolte, molti essi stessi in carrozzella, molti che si interessavano per loro parenti; il secondo obiettivo è cominciare a far conoscere la CAMOSCA per trovare i soggetti con cui avviare il processo di industrializzazione».
Come racconterebbe la sua esperienza a Maker Faire Rome?
«L’esperienza è stata ampiamente positiva. Ho risposto a molte domande (e ricevuto molte approvazioni!). Soprattutto mi sono emozionato quando una ragazzina, dopo avermi interrogato con gran competenza su meccanismi e prestazioni, sensori e gradini superabili, mi ha detto dalla sua carrozzella: “Grazie, grazie per averci pensato”. L’interesse e la speranza che ho visto in tanti occhi mi hanno ripagato di tutta la fatica e mi danno un fortissimo motivo per continuare ad impegnarmi nell’industrializzazione».
Cosa ne pensa della location?
«Il complesso del Gazometro è molto interessante come recupero di archeologia industriale e mi sembra molto adatto come spazio espositivo, con il grosso vantaggio di essere in zona quasi centrale. Ha il pregio che tutti gli stand potrebbero essere carrabili. Ho visto un’ottima accessibilità del pubblico, con giusto equilibrio tra spazi per il pubblico ed espositivi. Una buona organizzazione generale, con grande gentilezza e disponibilità di tutto lo staff, ha prodotto una manifestazione molto soddisfacente sia per il pubblico che per gli espositori».
fonti: makerfairerome.eu
foto di copertina: makerfairerome.eu
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, si impegna da ben nove edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.
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