La designer Swati Soharia ha saputo unire la sua passione per i tessuti con quella per l’ambiente.
Dopo essersi laureata nel 2011 al National Institute of Fashion Technology (NIFT) di New Delhi, la designer Swati Soharia ha osservato a lungo l’impatto ambientale che l’industria tessile ha raggiunto negli ultimi anni, soprattutto grazie all’avvento della moda low cost.
Tessuto ottenuto da scampoli di scarto (foto: Swati Soharia Studio-Facebook)
La produzione dei tessuti impiega una grandissima quantità di acqua ed energia, a cui si aggiunge un tasso di spreco inaccettabile. Oltre ai rifiuti prodotti dai consumatori, vi sono infatti enormi quantità di “ritagli” che vengono scartati in fase di creazione.
Così la designer, dopo aver creato il Swati Soharia Studio, ha deciso di agire concretamente per contrastare questo processo: oggi tiene dei corsi per insegnare alle donne meno abbienti come riutilizzare gli scampoli delle industrie per creare abiti perfettamente efficienti. Inoltre, in parallelo, lo studio sensibilizza i consumatori ad un approccio più sostenibile, grazie a progetti artistici come “Story telling through Textile Art”.
Lo scopo, spiega la designer, è guardare i rifiuti tessili da un punto di vista artistico, raccontando contemporaneamente le tradizioni locali. Il progetto prevede di spostarsi nelle varie comunità dell’India, raccogliere gli scarti tessili delle aziende e trasformarli in meravigliose stole indossabili, tutte diverse tra loro e quindi uniche: un interessante punto d’incontro tra le tradizioni antiche ed una moderna cultura del riuso.
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