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Open BioMedical Initiative: device e protesi low-cost per la medicina

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dalla stampa 3d, soluzioni tecnologiche open source per il settore biomedicale

Open BioMedical Initiative (anche OBM) è un’organizzazione no-profit articolata in una comunità internazionale attiva nel campo dell’applicazione di tecnologie low-cost, Open Source e di Stampa 3D al settore biomedicale. E’ nata in Italia ad aprile 2014 per offrire applicazioni tecnologiche a basso costo e open source, introducendo dove possibile l’utilizzo della stampa 3D. A oggi, ha sviluppato 4 progetti (una protesi meccanica, una protesi mioelettrica, un’incubatrice neonatale e RAM, un piedino meccanico stampa in 3D), partecipando ai principali eventi maker italiani, occupandosi di divulgazione ed avviando iniziative di aiuto umanitario in paesi quali Angola ed Uganda. Dal 2018 ha una sua sede a Roma.

Tina. La protesi Open Source e riproducibile

Una protesi meccanica che ha l’obiettivo di sopperire alla mancanza di un arto grazie ad un azionamento gestito dal movimento del polso e da un sistema di tiranti. Segue i principi dell’Open Source con l’intera documentazione consultabile online ed è costituita da materiali facilmente reperibili ed a basso costo come ABS e PLA. Tutte le sue parti sono completamente riproducibili tramite qualsiasi modello di stampante 3D.

Fable. Fingers activated by low-cost electronics

Una protesi elettromeccanica, destinata a chi ha subito un’amputazione o è affetto da malformazione congenita. Attraverso l’acquisizione di impulsi mioelettrici generati dalla contrazione dei muscoli prossimi al gomito, si attuano precisi movimenti delle dita. L’elettronica è il fulcro del sistema ed è compatta, a basso costo e completamente reingegnerizzata per offrire una protesi ovunque riproducibile e tecnologicamente avanzata.

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Bob. La protesi neonatale

Bob è un’incubatrice neonatale creata con dei componenti il cui costo è assai trattenuto, riproducibile ovunque tramite istruzioni di realizzazione liberamente consultabili online, realizzabile mediante stampante 3D. BOB vuole rispondere ad una specifica esigenza: tra le diverse cause di morti neonatali è stimato che circa il 75% avviene la prima settimana di vita ed è spesso dovuto a mancanza di apparecchiature biomedicali, troppo onerose o di difficile gestione.

La biomedica a servizio di tutti

“Non nasciamo per cambiare la biomedica, che esiste e funziona bene, vogliamo portarla al servizio del mondo, a sei miliardi di persone – ebbe a dire in occasione dell’arrivo in Italia il founder Bruno Lenzi -Sappiamo di produrre dei prodotti che non sono al pari di quelli che costano 10 volte di più – disse ancora il giovane ingegnere – c’è chi può permettersi la protesi da decine di migliaia di euro e c’è chi non può permettersela, la differenza è poter dare questa scelta. Una protesi tecnicamente inferiore, certamente, ma funzionale e, soprattutto, accessibile. Vogliamo dare gratuitamente un servizio a tutte quelle persone che non possono permettersi alcuna tecnologia”.

Tecnologie low-cost e sicure

L’obiettivo dei ragazzi di Open BioMedical Initiative è permettere a persone, ospedali, centri, comunità umanitarie, in paesi sviluppati e non, di poter beneficiare di tecnologie biomedicali (hardware e software) low-cost che, seppur tecnologicamente inferiori ma ugualmente sicure, possano essere una scelta quando completamente assenti o una possibilità per chi le preferirà. Il tutto in maniera Open Source e collaborativa.

Fare network

Open BioMedical Initiative si propone, inoltre, di creare un network strutturato su più livelli e costituito, oltre che da membri attivi, da ulteriori elementi come singoli individui, fabLab, makers, aziende di tecnologie innovative, centri di ricerca e ONG che possano supportare lo sviluppo dei progetti e facilitare la loro diffusione.

 

 

IN COLLABORAZIONE CON NINJA.IT